La battaglia dei sessi - Film (2017)

La battaglia dei sessi
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Battle of the Sexes
Anno: 2017
Genere: biografico (colore)
Note: La storia del match di tennis tra Billie Jean King e l'ex-campione Bobby Riggs.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'avevano chiamata proprio così, nel 1973: the battle of the sexes! Un ex campione di tennis degli Anni Quaranta, Bobby Riggs, si mise in testa di sfidare la tennista al tempo più forte del mondo, Billie Jean King, per dimostrare come anche a quell'età potesse battere qualsiasi donna senza problemi, sancendo così la supremazia maschile in campo sportivo e rimarcando il divario proprio nel momento in cui la King si batteva perché i premi concessi alle campionesse fossero alti quanto quelli dei maschi. Una battaglia femminista per un'uguaglianza che, nel tennis, si sentiva (e si sente) molto più che in altri sport, dove l'interesse per i tornei femminili raramente si avvicina a quello per i tornei...Leggi tutto maschili. Si nascondeva insomma molto più di una semplice partita, dietro a quella che era nata come una sfida lanciata dallo scommettitore incallito Bobby Riggs; un confronto importante che il film riesce bene a mettere in luce sottolineandone anche gli aspetti più divertenti. Briggs (la cui somiglianza con Steve Carell è impressionante) si compiace nel definirsi un "maiale maschilista": insiste - facendo il gioco dei media e degli sponsor - sul fatto che le donne debbano restare chiuse in cucina, non possano giammai compararsi alla loro controparte maschile in termini sportivi; ma lo fa con una bella dose di autoironia, nonostante da parte della King e delle altre la cosa si percepisca differentemente. E' proprio la goliardia guascona di Briggs ad accendere le fasi più spassose, anche se il personaggio centrale è sicuramente la Bilie Jean King di Emma Stone (a tratti somigliante pure lei, grazie soprattutto agli inseparabili occhialini con cui la King giocava). Ritratto di donna fragile e insieme risoluta, sicuramente tormentata, alle prese con i primi segnali di attrazione per il proprio stesso sesso (che la porteranno molti anni dopo a divorziare dal marito Larry King per convivere con la tennista sudafricana Ivana Kloss). Il rapporto con la parrucchiera (Riseborough) che accompagnerà lei e le altre atlete nel tour organizzato in contrapposizione alle manifestazioni ufficiali (per le quali il montepremi femminile fu giudicato dalla King troppo sproporzionato rispetto a quello maschile, otto volte maggiore) viene descritto con timida dolcezza, grazie alla contenuta e schiva interpretazione della Stone. I due registi ("coerentemente" di sesso diverso pure loro) scelgono intelligentemente di non strafare dimostrando di poter fare un buon film anche senza urlare né alzando la tensione in maniera spasmodica: il match finale è un buon esempio di tale antispettacolarizzazione, reso senza eccessi drammatici alla ROCKY (pur se è difficile non paragonare le uscite da smargiasso di Riggs a quelle analoghe di Apollo Creed). Una bella storia vera racontata con ammirevole misura, professionalità tutta americana e una valida sceneggiatura, senza indulgere in code ed epiloghi interminabili. Al di là dei due eccellenti protagonisti (per Riggs non poteva esistere scelta più felice di Carell, non solo per la somiglianza), anche il resto del cast non delude.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/12/17 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/03/18
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Puppigallo 24/12/17 14:03 - 5250 commenti

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Maschio e femmina su un campo da tennis, uno contro l'altra, per abbattere barriere e vecchie convinzioni. La pellicola però è più focalizzata sulle vite, non proprio ordinarie, dei due protagonisti, tra segreti malcelati e inadeguatezza nel ruolo che ci si dovrebbe assumere quando si diventa marito e padre. Il tutto è trattato in maniera discreta, senza approfondire, scavare troppo, ma cercando di fornire allo spetttatore un prodotto facilmente fruibile, evitando di urtarne troppo la possibile sensibilità. Nel complesso, non male, grazie ai due personaggi principali (lui è un simpatico clown)
MEMORABILE: Il discorso di lui (scommettitore) agli scommettitori anonimi "Non dovete smettere, dovete migliorare"; Corsetta con tuta effetto sauna.

Daniela 28/12/17 16:19 - 12606 commenti

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Nel rievocare un incontro di tennis il cui rilievo mediatico nel 1973 andava letto in chiave di sostegno/contrasto alle rivendicazioni femministe, la coppia di registi predilige il lato caratteriale/intimistico dei due antagonisti: lei alle prese con una relazione lesbica socialmente rischiosa per la carriera, lui eterno bambinone affetto da ludopatia. Approccio legittimo ma che sacrifica il ritratto ambientale, con il solo personaggio di Pullman (il vero porco maschio sciovinista della situazione) in grado di emergere dallo sfondo. Interessante e ben interpretato, ma con poco mordente.
MEMORABILE: L'intervento di Steve Carell alla riunione degli scommettitori anonimi

Dusso 29/12/17 10:50 - 1565 commenti

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Non ero a conoscenza della vicenda (realmente accaduta) e sono rimasto molto soddisfatto del film, che a livello di costumi ricostruisce benissimo i primi Anni Settanta. L'approccio non è mai pesante e anzi, per quanto riguarda il personaggio di Bobby Riggs è quasi comico (ma era il personaggio nella vita reale a essere molto eccentrico). Otimo il cast, un bel film!

Maxx g 3/01/18 15:00 - 631 commenti

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Commedia di stampo sportivo (se così si può definire), "La battaglia dei sessi" riguarda la storica partita del 1973 tra la campionessa di tennis Billie Jean King e l'ex campione maschile Bobby Riggs. Il film si segue senza problemi e suscita interesse mano a mano che la trama si dipana. Il problema è essenzialmente uno: l'antipatia che suscitano entrambi i protagonisti. E poi Steve Carell ricalca troppo Peter Sellers.

Galbo 21/02/18 06:56 - 12372 commenti

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I registi hanno il merito di rendere bene il clima “settantiano” pervaso da una discriminazione sportiva nei confronti degli atleti di sesso femminile, portando alla notorietà una vicenda non conosciutissima, se non dagli estimatori dello sport in questione. I due attori sono credibili e il film, anche nelle sequenze sportive, ben realizzato. Peccato che i caratteri dei personaggi vengano resi in modo troppo stereotipato e il film scorra in modo prevedibile, senza momenti di grande personalità.

Katullo 11/06/22 19:03 - 325 commenti

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Ma c'era davvero così tanto bisogno di inasprire (ulteriormente) il divario tra generi anche ricordando quella che fu un'orgia mediatica pressoché circense di cinquant'anni fa? Chi ritiene il tennis uno sport ha riposto quelle "battaglie" a pallettate nel fascicolo delle barzellette, altrimenti perché non citare anche Connors, nel '92, contro la Navrátilová, e così via. Questo film non fa altro che rincarare la dose di veleno, proprio oggi che urgerebbe smettere di snaturare, odiare... guerreggiare. Film brutto, idea infelice, si salva "qualcosina" della Stone.
MEMORABILE: L'entrata in campo della King contro Riggs, alla maniera dei gay-pride. Grande tennis.

Capannelle 17/07/22 00:37 - 4394 commenti

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Un incontro esibizione che veicolò anche altri temi che anticipavano la ricerca di un maggiore eguaglianza tra sessi nelle competizioni sportive. In questo biopic tutto ciò si mescola anche alle storie personali e il risultato è di media levatura, scontando una certa prevedibilità ma potendo sfuttare in alcuni passaggi la verve di Carrell e le sue battute maschiliste che facevano a gara con quelle del personaggio intepretato da Pullman.

Cotola 9/11/23 19:22 - 8998 commenti

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Banale biopic che sa sicuramente rendere bene il clima dell'epoca, tra l'altro ben ricostruita, ma che non riesce mai a emozionare lo spettatore. E così anche l'interesse è un po' troppo altalenante a causa di una sceneggiatura poco ficcante e brillante che non convince anche in alcuni dialoghi che sembrano smentire certe convinzioni generali sui personaggi. Il dare tanto spazio al privato dei due protagonisti può essere visto come una qualità o un difetto. Bravi la Stone e Carell, ma Pullman resta più nella memoria probabilmente per merito del personaggio.

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  • Discussione Caesars • 13/03/18 12:15
    Scrivano - 16796 interventi
    Credo che il film si riferisca alla seconda "battagia dei sessi" cioè all'incontro tra Bobby Riggs e Billie Jean King, svoltosi il 20 settembre 1973.
    In realtà c'era già stato un incontro in cui Bobby Riggs incontrò Margaret Court (Billie Jean King aveva rifiutato la sfida) svoltosi il 13 maggio 1973.
  • Discussione Zender • 13/03/18 14:28
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, tecnicamente sì, ma è tutto parte dello stesso "avvenimento" diciamo, come si vede nel film. Riggs ci prova con la King, la King si nega e lui ripiega sulla Court, che viene battuta facilmente. A quel punto la King capisce che è il momento di mettersi in gioco in prima persona e accetta ciò che aveva rifiutato. Ed è lì che monta tutta la pubblicità sulla cosa, perché per quanto la Court avesse raggiunto in quel momento preciso la posizione numero 1 nel ranking WTA, la King restava agli occhi di tutti la vera numero 1 e la tennista più forte del mondo.
  • Discussione Raremirko • 8/08/19 23:28
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buono il revival di quegli anni, bene il duo di protagonisti, buona la ricostruzione dello storico match (credo giocato dagli stessi attori).


    Indiscutibilmente narra di un fatto molto importante a livello sociologico (la parità dei sessi) e questa è cosa buona e giusta; bene Pullman e Cumming in ruoli minori (e non proprio simpatici).


    Discreto.