Dignitosissimo film di guerra. La trama non è gran che, lo svolgimento è abbastanza scontato e il personaggio interpretato da Renzo Palmer è abbastanza ridicolo, però il tutto è girato bene, con alcune inquadrature e movimenti di macchina davvero notevoli. E' un cinema che purtroppo non si fa più. Lo vidi al cinema che avevo circa 9-10 anni e per anni ho pensato che fosse un film inglese; solo in tempi abbastanza recenti, con mio grande stupore, scoprii che era diretto da Castellari.
Tentativo di sabotaggio di impianti radar inglesi da parte di un gruppo di soldati del reich, sbarcati clandestinamente sull'isola. L'escursione di Castellari nel genere bellico si realizza con un film la cui produzione è piuttosto curata. Il film è infatti ben realizzato dal punto di vista tecnico, ma non altrettanto per quanto attiene alla sceneggiatura che delinea personaggi abbastanza convenzionali. Lo penalizza inoltre la lunghezza eccessiva.
Dopo la prima parentesi dedicata allo spaghetti western, Castellari si cimenta in questo war movie che si lascia maggiormente apprezzare per le scene di terra, piuttosto che per quelle girate "in cielo". La sceneggiatura non è molto credibile (possibile che da l'accento non si riconosca un tedesco che parla in inglese), ma con i mezzi a disposizione il regista dimostra di aver cavato fuori quanto era possibile fare. Alla lunga ci si annoia, ma un suo perchè alla fin fine ce l'ha.
Castellari accantona lo spaghetti e si butta nel cinema bellico, con questo film che vede un poco credibile battaglione tedesco infiltrarsi in terra inglese per sabotare importanti impianti radar (messa così la vicenda ricorda un po' Gli invasori - 49° parallelo di Powell). Si punta maldestramente al kolossal, con parecchie sequenze di massa e scontri a fuoco poco convincenti; in più si abusa in maniera allarmante di immagini di repertorio. Attori un po' frastornati, a cominciare da Van Johnson. Meglio Quel maledetto treno blindato: più ironico.
Castellari lo spaccia per un kolossal, ma il film è povero, come alquanto improbabile la storia. Scene di terra non male, scene in aria da riciclo di repertorio o in cockpit riscostruiti con inquadrature strettissime per mancanza di mezzi. Se uno si aspetta un kolossal rimarrà deluso.. Si salva Frederik Stafford, non nuovo a ruoli di questo tipo.
E il capitano inglese finalmente associa l'incontro sul ponte minato, con il "collega" tenente, alle spie tedesche a Londra. Questo per dire che la sceneggiatura lascia a desiderare per le troppe cose poco credibili nella storia. Non male invece la regia, che riesce a destreggiarsi piuttosto bene sia nelle scene di battaglia che in quelle dei rapporti tra i vari protagonisti. I mezzi impiegati non sono certo da kolossal, ma tutto sommato è una produzione onesta. Non c'è niente di innovativo, si seguono strade maestre, a partire dalla musica.
Prima incursione nel genere bellico per Enzo G. Castellari. Realizzato con un discreto budget, si tratta di un modesto film, valido per le buone scene d'azione (d'altronde Castellari è un maestro del genere) ma, per quanto riguarda il resto, non certo ecczionale.
Discreto film di guerra, molto debitore in realtà anche al genere spionistico alla 007, molto in voga all'epoca. Ottimo il lavoro di Castellari, che con un budget non certo faraonico riesce a rendere credibili anche grandi scene di massa e di battaglia. I limiti del film stanno in una certa lentezza e prolissità di fondo, ma alla fine non ci si annoia troppo. Trama un po' fantasiosa ma passabile. Non male, nel complesso.
Enzo G. Castellari HA DIRETTO ANCHE...
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Bè, diciamo che in giro c'è di meglio. Per il genere bellico italiano non è male, ma se confrontato con titoli similari tipo "i lunghi giorni delle aquile", risulta ridicolo..
CuriositàJurgen77 • 2/01/13 13:33 Servizio caffè - 62 interventi
Nel film gli aerei inglesi Spitfire ed Hurricane (che poi sono dei modellini in scala) hanno le insegne della Luftwaffe, mentre i Messerschmidt BF 109 tedeschi hanno le insegne inglesi!