Filmetto horror, che ha una buona idea di base ma uno svolgimento deludente. Una ragazza viene stuprata da un vampiro che la mette incinta, il figlio anche esso vampiro da grande si mette alla ricerca del padre per fargliela pagare. Tra gli attori si può segnalare solo il bravo vampiro Pataki (onesto caratterista del cinema americano) e la partecipazione di Argenziano. Gli altri attori fanno abbastanza pena e non si crea una vera e propria tensione. Finale assurdo.
Dalle pagine di David Chase un nuovo modo di approcciare il mondo dei principi delle tenebre. Il focus si forma e sviluppa intorno al parto mostruoso occasionato da uno stupro in piena notte, alle soglie di un vecchio cimitero. Colui che è nato rappresenta il senso ultimo della narrazione, dello spirito maestro che soffia forte verso un'idea costante di vendetta. Se Pataki come millenario succhiasangue ci può anche stare, Smith come sua nemesi lascia spesso a desiderare. Il film ha comunque un suo fascino e va riscoperto dai cultori.
MEMORABILE: L'incipit immerso nelle tetre atmosfere funeree.
Il film, specialmente nel prologo, ha una fotografia e un'ambientazione talmente datati che sembra girato almeno 10 anni prima; eppure sono proprio l'incipit e tutta la prima parte a salvarsi, visto che il resto del film è svolto in modo abbastanza confuso e manca di mordente. L'inizio invece ricorda i classici film gotici del decennio precedente e offre almeno due o tre scene molto buone, su tutte l'attacco al cimitero e l'omicidio in cantina. Tutto sommato si può vedere, ma è invecchiato malissimo.
Una viscida atmosfera lugubre pervade questo filmettino dalle cadenze lente e a volte ipnotiche ma dalla sceneggiatura un po' confusa. La storia narra di un vampiro e della sua progenie malefica che non scamperà al suo tragico destino. Niente di che, ma neanche da buttare. Una nota di demerito per il doppiaggio scadente.
Ha un ritmo sonnacchioso e risulta più datato di quel che è. Eppure si lascia seguire
quasi "piacevolmente" fino alla fine. Colpi di scena non ce ne sono, così come assenti
sono la tensione ed i "voli" di regia. Poco o nulla da segnalare ma comunque, pur nella
sua mediocrita, accettabile.
Trascurabile filmetto dell'orrore in pieno stile da B-movie del genere (l'incipit tipicamente da drive-in), che di suo ha delle trovate notevoli (il parto del vampiro, l'allattamento con il sangue) ma d'altro canto è basato su una sceneggiatura priva di una vera narrazione. Il vampiro del titolo è Pataki, dal volto convincente, specie nella scena in cui gli escono i canini aguzzi, ma tutti gli altri (pochi) attori non aiutano il film a uscire dal pantano di quando, finite le premesse, non succede più nulla (salvo una piccola lotta corpo a corpo).
MEMORABILE: Il finale che, con tanto di scritta, pare buttar lì l'idea di un improbabile sequel...
Il vampiro, oltre che ambire al sangue, è uno sciagurato stupratore e la progenie risulterà un ibrido dal carattere apparentemente umano. Si parte dagli anni 50 e poi si salta ai 70, con una idea alternativa al vampirismo classico sviluppata in modo mediocre, con qualche momento un po’ truce e un'atmosfera comunque in parte inquietante e maligna. La sceneggiatura spesso barcolla e il doppiaggio italiano è tremendo, mentre sono nella media i partecipanti. Tiepidamente consigliato solo agli appassionati del genere.
MEMORABILE: Il dottore che intuisce (chissà come) che il bambino è un "parassita malefico"; Il neonato che preferisce il sangue al latte.
Piccolo horror underground che coniuga esoterismo e vampirismo, saturo di atmosfere ancestrali, ironia involontaria, improbabili mire intellettuali e scene weird intriganti ma prive di senso cognitivo. Notevole tutta la prima parte e interessante la figura di Michael Pataki: nobile non morto, professore universitario, assassino e violentatore. Solo per gli appassionati del vintage.
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Un piccolo errore,derivato da una mia dimenticanza,infatti in italia c'e' anche un altro film che ha il medesimo titolo del filmtv da me recensito.
Si tratta di un film messicano del 1957,che inseriro' io stesso a breve sul davinotti.
La locandina qui inserita si riferisce quindi al film del 57 e non a quello del 74'.
DiscussioneZender • 20/06/08 19:33 Capo scrivano - 47802 interventi
Ostrega, che gaffe! Scusa Ciavazzaro, vado a correggere e sta locandina la tengo buona per quando inserirai l'altro...
Importante titolo alternativo italiano: La tomba del vampiro.
Infatti è con questo titolo che la Jubal Classic Video, nell'A.D. 2011, ha editato il film in DVD.
Prima di questa data l'opera di Hayes era conosciuta unicamente tramite vulgate televisive o mercè l'arcinoto supporto VHS della AVO, in entrambi i casi come La bara del vampiro.
Ne approfitto per qualche considerazione.
Il lungometraggio non è trascendentale ma sicuramente può dirsi appetibile da coloro che amano il regno dei succhiasangue.
Qui l'occhio del regista, che adatta il romanzo di David Chase "The still life", si posa soprattutto sulle dinamiche che agitano il figlio nato da un parto mostruoso nei confronti del suo genitore millenario.
Il consiglio è quello di recuperarlo. ;-)