L'uomo di neve - Film (2017)

L'uomo di neve
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Donne scompaiono, poliziotto beve, che bella la Norvegia con la neve. Si potrebbe sommariamente riassumere così il film di Alfredson, che naturalmente ha alle spalle ambizioni ben maggiori e punterebbe a inserirsi tra gli apprezzati thriller del Nord la cui risonanza è aumentata negli ultimi anni dopo il successo di UOMINI CHE ODIANO LE DONNE. Purtroppo in questo caso la mancanza di una valida impostazione da giallo autentico si sente: stabilito il solito trauma nell'incipit, con bimbo che dopo aver costruito il suo bel pupazzo di neve vedrà in breve scomparire sua madre sotto il ghiaccio, si passa ai giorni nostri, quando alcune...Leggi tutto donne di Oslo e dintorni scompaiono nel nulla. Aveva cominciato a lavorarci un poliziotto con seri problemi di alcol (Kilmer) poi morto a quanto pare suicida, riprende in mano il caso un suo collega (Fassbender) tormentato dal medesimo problema. Qui però le cose cambiano: deciso a indagare per bene, il nostro si applica cercando nel contempo di mantenere buoni i contatti con l'ex compagna e il di lei figlio. Il ritratto dell'uomo in verità poco abile a raccogliere indizi che si dedica alla soluzione del caso riesce soprattutto grazie all'intensità di Fassbender, perché agli appassionati potrebbe infastidire il non poter avere tra le mani elementi che permettano di avanzare sensate ipotesi personali. Alfredson s'impegna nel mostrare splendidi scorci norvegesi, ponti dalle traiettorie sinuose che sembrano sospesi nel vuoto, la neve che cade tra scenari grigi oppressi da una fotografia scolorita; punta l'attenzione sui tormenti e i dubbi del protagonista, i rapporti col figliastro e con sua madre che sta ora con un altro, quelli colla giovane collega appena arrivata per affiancarlo nella soluzione del caso; ma il caso fin da subito assume contorni poco definiti, non evolve se non per sviluppi che appaiono quasi casuali e sembra sfaldarsi in una narrazione lenta mai incisiva, con personaggi cui bisogna tirar fuori le parole di bocca a forza (primo tra tutti il protagonista, sia chiaro). Un crogiuolo di nomi norvegesi difficili da mandare a mente, ellissi, colpi di scena fasulli e un finale sul ghiaccio che dire telefonato è poco. Al di là della forma c'è davvero poco, questa volta. Di questo serial killer che costruisce pupazzi di neve e lascia bigliettini minacciosi ai poliziotti sarà difficile trovare traccia, in un'ipotetica storia del thriller. Forse persino all'interno di quella norvegese; perché film così necessitano di un minimo di coinvolgimento per incuriosire, non di procedere boccheggiando in attesa della scomparsa successiva o del ritrovamento del'ennesimo sushi di cadavere. Poteva essere interessante la figura del Rafto di Val Kilmer, ma anche quella è abbandonata a se stessa, inserita maldestramente a colpi di flashback. Difficile pensare che il best seller di Jo Nesbø fosse così vuoto, anche perché gli elementi per un intreccio valido si intravedono.

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Ugopiazza 14/10/17 16:24 - 118 commenti

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Insalvabile sotto ogni aspetto. Dopo lo spionistico (forse troppo) sofisticato La talpa, Alfredson dimostra di non avere idea di come gestire gli elementi che compongono un thriller interessante e il risultato è un film di rara piattezza, senza un momento coinvolgente che sia uno e diretto, montato e fotografato con mano incerta. Tante le scene pseudo criptiche, pochissime le soluzioni comprensibili alle medesime, ancora minore l'interesse nel comprenderle. Fassbender da solo non basta a salvare la baracca. Da evitare con cura.
MEMORABILE: Il finale ridicolo.

Digital 13/10/17 10:44 - 1257 commenti

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Settimo romanzo di Nesbø portato su celluloide da Alfredson. Quel che maggiormente ho apprezzato è la splendida messa in scena, con un’ambientazione glaciale davvero evocativa e un cast di ottimo livello, con un Fassbender che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere tra i migliori attori della sua generazione. Di contro si deve registrare una certa qual lentezza e una non complicata identificazione dell’assassino. Nel complesso non dispiace, ma era forse preferibile una regia più ruspante e meno incline a voler apparire per forza autoriale.

Rambo90 16/10/17 22:49 - 7676 commenti

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Più giallo che thriller, ma comunque intrigante, soprattutto grazie alla bella ambientazione innevata e a un intreccio piuttosto ingarbugliato, che Alfredson gestisce come può senza distogliere troppo lo spettatore dalla sequenza degli eventi. Poco spazio infatti per la psicologia del protagonista (perché beve? boh), comunque ben interpretato da Fassbender, mentre la Ferguson appare come la figura più forte e intrigante. Ritmo altalenante ma atmosfera che avvolge e plot che intriga. Sprecato Kilmer, buono l'insieme.

Galbo 19/10/17 05:43 - 12380 commenti

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Destinato quasi inevitabilmente a deludere gli estimatori di Nesbo e del personaggio Harry Hole, L’uomo di neve non è tuttavia un film disprezzabile in toto. L’ambientazione consente di godere di splendidi scorci norvegesi invernali, ben fotografati. Buona la scelta del protagonista che rende adeguatamente la figura sofferta di un investigatore molto amato dai lettori. Peccato che il regista non riesca a rendere appieno la tensione insita in una vicenda piuttosto complessa e alcuni passaggi della trama risultino oscuri. Doppiaggio buono.

Josephtura 24/10/17 17:02 - 188 commenti

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Avendo letto altri libri con Harry Hole protagonista, ho subito pensato che Fassbender non fosse adatto al ruolo; sarebbe forse stato meglio il Val Kilmer di questo stesso film. Per il resto si paga una carenza di dettagli e informazioni che fa diventare forzata la trama. Tante cose alla fine sembrano non avere senso, a cominciare dalla sequenza iniziale. Si spera che eventuali seguiti migliorino le cose.

Bruce 23/10/17 10:23 - 1007 commenti

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Giallo ricco d'atmosfera, in gran parte dovuta alla suggestiva ambientazione scandinava, con vasti paesaggi e fiordi perennemente innevati e sinuose strade che li percorrono come sorvolandoli. Il cast è ben assortito, con Fassbender ottimo protagonista nel ruolo del detective semi alcolizzato. La vicenda a incastri avvolge lentamente e intriga, con un pathos crescente. Forse è vero che il montaggio e la sceneggiatura appaiono talvolta incerti e incoerenti, ma nel complesso il film funziona e molto. D'effetto anche le musiche.

Raremirko 30/10/17 23:31 - 577 commenti

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Più che buono. Vanno lodati il ricco cast (Fassbender, tra gli altri, sempre perfetto) e le ambientazioni; monco in più parti rispetto al libro, è a più riprese poco comprensibile ma comunque interessante e coinvolgente. Ovattato, difficile, violento, è diretto con mano ferma ed evita la violenza fine a se stessa. Un ottimo thriller, sottovalutatissimo, prodotto da Scorsese.

Daniela 20/11/17 13:46 - 12622 commenti

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Cosa resta, una volta ammirate le bellezze naturali della Norvegia e quella altrettanto naturale di Fassbender? Molto poco: l'ennesimo thriller di routine tratto di un bestsellers nordico. La trama, incentrato su un poliziotto dalla vita disastrata che indaga su un serial killer sbarellato da un trauma infantile, riesce ad essere nello stesso tempo confusa e prevedibile, almeno per quanto riguarda l'identità dell'assassino, mentre stupisce l'assenza di personalità nella regia, considerate le precedenti prove di Alfredson. Film non brutto ma banale, poco interessante.

Hackett 31/12/17 12:42 - 1865 commenti

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Giallo nordico d'effetto per l'ambientazione glaciale e le tematiche delittuose, reso però farraginoso da una sceneggiatura che vorrebbe sorprendere e invece confonde. Non particolarmente riuscite le scene di tensione e non sfruttato al massimo il pur bravo Fassbender, che a tratti sembra poco convinto del suo ruolo. Alcuni momenti rimangono in ogni modo pregevoli, ma nel complesso il progetto non sembra aver capitalizzato al massimo le proprie potenzialità.

Redeyes 5/03/18 10:18 - 2443 commenti

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La glacialità di una splendida Norvegia annichilisce il ritmo, cristallizzando ogni parvenza di verve e immobilizzandone lo sviluppo, che oltretutto appare farraginoso e privo di un trait d'union degno di definirsi tale. Questa assenza di dinamicità inficia la visione stancando e anche il bravo Fassbender non incide (colpa di un serial killer senza spessore alcuno). Galleggiamo fra noir, thriller e giallo senza aggrapparci a nessuno dei tre generi.

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Pumpkh75 5/04/18 14:06 - 1740 commenti

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Incantevoli gli scenari naturali e notevole il comparto attoriale (per un Fassbender che non riesce a far combaciare perfettamente gli angoli del poliziotto alcolizzato ci sono Karlsson & company che son più che giusti), ma il discreto giallo ha un tono fioco e poco vivo: dov’è la furbizia nel disseminare da subito la storia di immagini, espressioni e sospetti che conducono lo svelamento del colpevole verso un'unica soluzione? Qua e là la distrazione si deposita in testa come la soffice neve giù dal ciel, ma a conti fatti si lascia vedere.

Il ferrini 3/06/18 17:33 - 2345 commenti

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Di una bellezza formale ineccepibile, questo giallo (perché thriller decisamente non lo è) è la classica montagna che partorisce il topolino. Le premesse infatti ci sono tutte: buono il soggetto, ottimo il cast, fotografia e montaggio di livello, il tutto però a servizio di una sceneggiatura macchinosa, con dialoghi ridotti all'osso e mai efficaci. I flashback con Val Kilmer sono una buona idea ma non è sviluppata abbastanza da rendere l'attore (pur bravo) davvero incisivo. Doppio ruolo per la Sevigny, la coppia Fassbender/Ferguson funziona.

Taxius 28/06/18 12:43 - 1656 commenti

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Giallo/thriller nordico dai ritmi piuttosto lenti ma dalla trama comunque molto interessante che gira intorno a un serial killer. Il punto forte del film è sicuramente l'ambientazione gelida norvegese, ma anche il gran cast internazionale fa il suo. Qualche buco qua e la c'è e la psicologia dei personaggi non è perfettamente delineata ma, nel complesso, resta un buon film.

Piero68 10/09/18 13:46 - 2955 commenti

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La bellezza nordica delle location e la buona fotografia, ma anche la prestazione di Fassbender, non riescono a colmare l'enorme lacuna generata da una sceneggiatura raffazzonata. Salti temporali gestiti male con colpe che vanno equamente ripartite tra regia, montaggio e sceneggiatura. Un vero peccato, visto che non solo il soggetto poteva permettere ottimi sviluppi ma anche il casting era stato fatto con buona accuratezza. Il solo Fassbender è capace di portare da solo tutto il peso del film. Kilmer irriconoscibile.

Tarabas 23/10/18 17:33 - 1878 commenti

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Serial killer norvegese abbina omicidi efferati a pupazzi di neve. Il solito poliziotto geniale ma con vita sbandata indaga, scoprendo che anche sull'altra sponda del Mare del Nord c'è del marcio: incredibile. Tratto da un famoso romanzo, il film è tutto sommato ben confezionato, anche se abbonda in stereotipi visivi. In compenso, strabordano gli stereotipi narrativi di genere. Forse i serial killer hanno stancato, forse era un film su ordinazione, ma il bravo Alfredson qui non convince.

Pinhead80 27/12/19 14:19 - 4719 commenti

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Thriller norvegese dalla sceneggiatura assai complessa che viene rappresentata senza curarsi troppo di poter confondere lo spettatore. Si passa dal presente al passato con estrema velocità, cosa che non permette una fruibilità leggera. Mano a mano che l'intreccio si dipana si ha la sensazione di recuperare le redini dell'opera e quindi di godersela maggiormente. Alcuni omicidi sono rappresentati in maniera particolarmente cruenta, a dimostrazione che anche a quelle latitudini non si scherza. Nel complesso un buon film.

Ira72 22/12/20 11:36 - 1309 commenti

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Vero, la partenza del detective beone e problematico non è cosa inusuale. Ma è Fassbender, in grado di aggiungere quel quid in più al personaggio che interpreta. Un po' confusionari gli intrecci tra passato e presente che tendono a smorzare l'attenzione. Compensano, però, un buon ritmo e diverse scene cruente con omicidi efferati in cui il serial killer non va tanto per il sottile. Originale e centrato il contrasto tra lo stile rosso sangue dell'assassino e il candido, infantile e fiabesco pupazzo di neve a sancire la prossima vittima. Belle atmosfere nordiche ad ammantare il tutto.

Enzus79 29/12/20 23:00 - 2873 commenti

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Tratto da un romanzo di Jo Nesbo. Thriller con tutti gli stereotipi e i crismi che un appassionato del genere si aspetta. Purtroppo la storia appassiona ben poco, a causa anche dei ritmi piuttosto bassi. Non mancano suspense e tensione, ma ci si aspettava qualcosa in più. Finale così così. Discreto Michael Fassbender e mediocre la colonna sonora di Beltrami.

Lupus73 1/02/21 12:34 - 1487 commenti

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Dal romanzo di Jo Nesbø un thriller innevato ambientato ad Oslo; e sono proprio l'ambientazione e l'atmosfera (rese egregiamente dall'ottima fotografia) i punti forti della pellicola che per il resto purtroppo risente di una regia piuttosto dispersiva che non riesce a rendere bene il punto focale della sceneggiatura. Quasi due ore dalla dinamica piuttosto soporifera con rari momenti entusiasmanti, tanto che non sembra nemmeno la stessa regia dell'ottimo Lasciami entrare. Meglio il primo Millennium o In ordine di sparizione.

Katullo 14/11/21 09:39 - 327 commenti

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Se tutto l'incantevole bianco del film potesse parlare, forse suggerirebbe allo spettatore che dormire su una panchina ghiacciata non è poi questa gran cosa, ma Magneto può permettersi queste e altre licenze climatiche risolvendo con due colpettini di tosse. La brutalità iniziale non presagisce nulla di buono, la nascita del killer seriale è dietro l'angolo. Ecco pronto dunque il puntuale balzo temporale con tanto di mutilazioni, variegate, e finale, giusto un po' macchiato di rivalsa sentimentale. Molto, se non tutto, del giudizio positivo, lo si deve allo spettacolo naturale.
MEMORABILE: Le riprese stradali e il paesaggio innevato; La bimba che si fionda sul finestrino(?); L'erotismo della Gainsbourg (non esattamente una novità).

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Buiomega71 11/12/21 01:33 - 2901 commenti

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Thriller nordico dalle convenzionali coordinate stile Fiumi di porpora già nato vecchio. Dopo un incipit a dir poco fulminante ci si adagia sui soliti cliché (poliziotto ubriacone compreso), con l'assassino che decapita teste con marchingegni come in Trauma e fa macabre composizioni cadaverico/artistiche alla Nella mente del serial killer, tra dita amputate e teste che esplodono in CG previo fucilata in modalità Bad taste. In compenso, anche se confuso, non annoia e il ritmo c'è, anche se la regia di Alfredson appare anonima e non incide. Bruttarello il finale sul lago ghiacciato.
MEMORABILE: Il dito reciso che fa da password; La testa mozzata sul pupazzo di neve; Il questionario e gli sberloni; I gabbiani sui resti del cadavere.

Reeves 16/10/22 00:31 - 2172 commenti

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Un giallo non lo è in senso proprio, perché la suspense è davvero molto ridotta rispetto a quanto visto in thriller nordici di successo. Non è neanche un normale film drammatico, visto che lo scavo psicologico dei personaggi lascia piuttosto a desiderare. Resta l'interpretazione di Fassbender, che però da sola non riesce a sorreggere un film veramente poco interessante e piuttosto noioso.
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  • Discussione Buiomega71 • 11/12/21 10:03
    Consigliere - 25934 interventi
    L'incipit è davvero fulminante (il questionario, gli sberloni, la madre, il belluino amante/poliziotto, il ragazzino, la Volvo, il lago di ghiaccio) e resta una chimera su un prodotto già nato vecchio, che si adagia sui soliti clichè dei thriller europei che fanno gli americani dai Fiumi di porpora in poi.

    La quintessenza della convenzionalità (poliziotto ubriacone compreso) degna di un film per la tv tedesco da prima serata, se non fosse per la meravigliosa fotografia di un genio come Dion Bebbe che fa la differenza.

    Cast parzialmente sprecato (a parte Val Kilmer che sembra un mutante e, curiosamente, risulta tra i migliori), una sceneggiatura già di per se confusa e abborracciata che mette troppa carne al fuoco, le solite indagini, il solito serial killer, i soliti sospetti, i colpi di scena che tanto di scena non sono e un finale , sul lago di ghiaccio, fiacco e piuttosto bruttarello, per stendere un velo pietoso sull'imbarazzante chiusa da telefilm.

    Alfredson svolge anonimamente il compitino, quà  e là affiora il talento visivo di Lasciami entrare (la bambina, figlia di una delle donne scomparse, che si mette una maschera d'asino, le riprese all'esterno della casa che fanno tanto Tenebre) ma la sua regia non riesce a incidire come dovrebbe e, alla fine, tutto sa di già visto e stravisto senza colpo ferire.

    Delitti in salsa gore che lasciano indifferenti, con l'assassino (per altro facilmente intuibile) che decapita teste con un marchingegno preso in prestito da Trauma, che fa macabre composizioni cadaveriche probabilmente perchè le è piaciuto Nella mente del serial killer, e si diletta recidendo dita (non male però l'indice amputato usato come password), applicando teste mozzate su pupazzi di neve, sparpagliando pezzi di cadavere sui monti innevati come pasteggio per gabbiani e facendo saltare teste a fucilate (in una terribile CG) lasciando il cadavere, con metà zucca disintegrata, in modalità Bad Taste.

    Nonostante questo thriller nordico sia la quintessenza dei luoghi comuni almeno non annoia più di tanto, in un certo modo si lascia seguire per tutta la sua durata (quasi due ore), e , incipit al fulmicotone a parte, qualche punto se lo porta a casa (Katrine che seduce Siop e si infila nella suite, la ragazza dell'est che entra nella casa del dottore, il dottore stesso dalle sfaccettature ambigue che si smalta le unghie dei piedi, la donna pedinata in auto fino a casa, Kilmer che, fuori di testa, sulle note di Congratulations, fa gesti inconsulti e volgari). Poca roba in realtà, ma non ci si addormenta e non fa troppo smadonnare.

    Naturalmente suggestive le location innevate e solito e banale score tronfio di Marco Beltrami.

    Sarebbe in parte da non biasimare per le difficoltà produttive che ci stanno dietro (Alfredson stesso lo stava per disconoscere, costretto a lasciare fuori parti intere di sceneggiatura per mancanza di tempo e budget) e francamente mi sfugge di che cosa ci abbia trovato di tanto allettante Martin Scorsese (che ha mangiato comunque la foglia, rifiutando le redini della regia e si è messo nelle vesti di produttore esecutivo, lasciando la patata bollente al regista della Talpa), in un thriller uguale a mille altri che si dibatte tra pupazzi di neve ghignanti e chicchi di caffè, traumi adolescenziali e figli illegittimi, olimpiadi invernali, pezzi grossi, poliziotti senza patente, capocce decollate, dita segate e sospetti suicidi.

    Non così terribile come si legge in giro (Ciak, Film tv e Nocturno cartaceo lo bocciano all'unanimità), ma piuttosto esangue e banalotto per lasciare qualche impronta nella memoria.

    Che il regista di Lasciami entrare abbia perso il senso evocativo e sanguigno della neve?

    Però quella spettrale casetta sperduta in mezzo al nulla, a inizio film, nel bianco del gelo qualcosina di Lasciami entrare c'e l'ha...


    Ultima modifica: 11/12/21 11:42 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 11/12/21 10:28
    Consigliere - 25934 interventi
    Buono il dvd della Universal

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo
    Sottotitoli: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, danese, finlandese, norvegese, svedese, olandese, islandese, portoghese, turco, arabo, hindi.
    Come extra:
    *Il cast (7 minuti di interviste agli attori del film).
    *Ricreando il mondo di Jo Nesbø (3 minuti di interventi dello scrittore e degli sceneggiatori del film).
    *Il killer dell'uomo di neve (3 minuti sulla costruzione della figura del serial killer).
    *Il paesaggio norvegese (6 minuti che spiegano la scelta delle location).
    *Scene pericolose: affondando nel lago ghiacciato (2 minuti di backstage delle sequenze più pericolose del film).
    Gli extra sono tutti sottotitolati in italiano.
    Durata effettiva: 1h, 54m e 23s

    Immagine al minuto 1.03.23.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/PDVD-242.jpg[/img]
    Ultima modifica: 11/12/21 10:36 da Zender