L'uomo di bronzo - Film (1937)

Melò pugilistico a tinte forti targato MGM; sviluppa anche un complesso "ring" sentimentale: lui (talentuoso boxer), l'altro (il suo manager), lei (la sorella di quest'ultimo di cui The Kid è innamorata) e l'altra (la ragazza del polimorfo mentore). Di mezzo ci son anche le sporche scommesse nel sottobosco della noble art e un infido Bogey. G. Robinson giganteggia in un film a cui Curtiz dona la solità intensità (veristici i combattimenti) e il resto del cast (la giovine Bette versione fatale sprigiona già carisma purissimo) vigore fuori dal comune.

Galahad (cavaliere della Tavola Rotonda) è il nome scelto da Fluff (una affascinante Bette Davis) per il giovane fattorino d'albergo (esordio di Wayne Morris) che tanto piace alle ragazze e che ci sa fare con i pugni. L'impresario di Galahad è l'italo americano Donati, un Edward G. Robinson doppiato in un esagerato napoletano, iperattivo e inflessibile, fidanzato di Fluff e avversario di un cattivo Morgan (Humphrey Bogart). C'è tutto il mondo corrotto della boxe e di una certa stampa che drammatizza i toni da commedia della parte sentimentale.

Manager guida nella scalata al titolo di campione dei pesi massimi un ingenuo ex fattorino, ma il loro rapporto è messo in crisi quando sia la ragazza che la sorella del primo si innamorano entrambe del giovanotto... Melodramma sportivo piuttosto convenzionale diretto con professionalità da Curtis, con Robinson in un ruolo per lui abituale in quegli anni, come pure Bogart ancora una volta gangster senza scrupoli. Meno consueto è invece per Davis il personaggio della cantante, capace di sacrificarsi per amore, che finisce per sovrastare tutti gli altri per la dolcezza dello sguardo.