Frankie Machine è un abilissimo e ricercatissimo mazziere, con due grossi problemi: una moglie paralizzata per colpa sua e la dipendenza dall'eroina... Epica performance di Frank Sinatra in un melò/noir che fece scalpore per la cruda rappresentazione della tossicomania (durissima la sequenza dell'auto-disintossicazione "tacchino freddo"), per la straordinaria colonna sonora di E. Bernstein che portò il jazz sugli scudi e per i titoli del grande Saul Bass che diventeranno proverbiali. Notevole.
Diretto e realistico, illustra da un lato gli effetti devastanti della droga sulla vita del protagonista – mazziere aspirante batterista – dall’altra la crescente follia della moglie. Sinatra si cala nel personaggio con convinzione (soprattutto quando è in crisi d’astinenza), così come gli altri comprimari: la Parker, la Novak, Stang e Strass: ciò rende più che tollerabili alcune lungaggini di troppo che appesantiscono il racconto.
Audace sfida (all'epoca il tema della droga era tabù) firmata da Otto Preminger che vince brillantemente la partita riuscendo a descrivere in modo convincente, appassionante e privo di inutili patetismi, la lotta di un uomo contro la sua dipendenza. Tante le scene davvero belle ed emozionanti: su tutte quando Sinatra si chiude in casa per evitare di "bucarsi" di nuovo. Notevoli i titoli di testa "inventati" da Saul Bass (con il quale il regista avrà un felice connubbio) così come la regia di un grande cineasta. Di valore anche attori e musica.
Il film affronta il tema (allora ancora innovativo) della dipendenza alla droga. Frankie Machine (Frank Sinatra) è infatti, oltre che dipendente, tormentato dai sensi di colpa per aver reso la miglie in condizione di disabilità. La regia di Preminger è molto discreta ma efficace. Buone anche le prestazioni degli attori.
Otto Preminger dirige con il suo solito tocco avvolgente e ci regala un grande film sulle dipendenze (come non ricordare l'episodio nel bar tra lo spacciatore ed il cameriere) e un profondo quanto indispensabile tratteggio dei personaggi. Eleonor Parker è il cuore della pellicola, con la sua meschina falsità, col suo indifendibile egoismo manipola e affossa il marito. Diverse sono le sequenze riuscite e memorabili. Grande gioco d'attori (bellissima Kim Novak; indimenticabile Frank Sinatra) ed elettrizzante la musica jazz di Elmer Bernstein.
Per essere il primo film ufficiale sulla droga c'è da dire che picchia più duro del previsto: Sinatra distrugge la sua immagine da divo tra iniezioni a ritmo di jazz, costante disfacimento fisico e tremende agonie da astinenza, con una sceneggiatura abilissima nel mostrare una gamma di possibili valori (l'amore, la musica, il riscatto) e poi metterli progressivamente da parte. Regia elegante ma non patinata, Kim Novak straordinaria, Eleanor Parker eccessiva, finale prevedibile ma che strappa l'applauso. Bellissimo, tra i migliori Preminger.
Qual è il braccio d’oro del titolo? Quello del pokerista clandestino, del tossicodipendente o dell’aspirante batterista? Sinatra uno e trino nei panni del perdente incapace di sfuggire al marcio che l’inghiotte, risucchiato da equivoche presenze (con efficaci caratterizzazioni psicologiche di tutti). Film di grande respiro e ottima fattura, con un notevole senso del ritmo drammatico (e audace descrizione della droga) e dell’immagine ad effetto, che risucchiano anche noi nella claustrofobica gabbia in cui si dibatte il protagonista.
Racconto cupo ed emotivo di una dipendenza e un’ascesa di complicata gestazione, pagata a caro prezzo per troppa sicurezza di sé e negli altri. Tra follia e presunzione, autodistruzione e orgoglio, Preminger lascia che siano le interpretazioni a fare il film, la regia si fa invisibile, aderente al reale, mentre il percorso interiore acquista spessore tanto quanto l’apporto melodrammatico prende forma incarnandosi nello sguardo perso e innamorato della Novak e quello perso ed egoista della Parker. Viscerale Sinatra. Tra i migliori dell’austriaco.
Un Sinatra da Oscar (sfiorato) mena le danze in un grande film di Preminger sulla tossicodipendenza. La 22enne Kim Novak ed Eleanor Parker (nell'ordine) tengono bene il ritmo. Ha pagato ai tempi il tema difficile che affronta, oggi rimane un insuperato e drammatico esempio. La musice di Bernstein, sublime, fa vibrare anche lo schermo. Consigliato per serate di grande cinema.
Giocatore professionista drogato cerca di liberarsi dalla dipendenza ma l'amore morboso della moglie paralitica, che lo ricatta con i sensi di colpa, gli impedisce di cambiare vita... Coraggioso al momento dell'uscita per il tema inusuale, oggi è uno dei film del regista che meno ha retto la prova del tempo, a causa di una sceneggiatura troppo forzata e didascalica che appesantisce l'impatto drammatico. Restano validi la bella colonna sonora, il bn contrastato, le prove del nervoso Sinistra e della nevrotica Parker, accanto ai quali Novak appare piuttosto sbiadita.
Il "dramma" di Preminger, l'età che ha la dimostra tutta, indipendentemente da quel poco di innovativo per l'epoca. Il tema stesso della tossicodipendenza è affrontato come fatto individuale, tra un cattivo e una vittima nei panni del classico illuso di potersi rifare, ma navigando sempre nel torbido. Impianto scenico soffocante e "cartonato" con tutta una scacchiera di personaggi costruiti ad hoc, (mafia e mala limitate a qualche giro di carte), l'amicone un po' tonto, la coppia di due belle in contrasto ecc. Un'aspettativa delusa alla grande.
MEMORABILE: La colonna sonora... sopravvissuta; La finta malata; La sensuale Novak; I ridicoli esercizi con la batteria; Gli spasmi "scimmiottati" di Frankie.
Raccontando i tentativi di riscatto del protagonista, vanificati dalla sua debolezza e dalla sua sfortuna, nonché dallo squallore umano che lo circonda, Preminger realizza a tempo di jazz un “drug movie” realistico, dissonante e duro, molto coraggioso per i tempi, mostrando con essenzialità una crisi d’astinenza che dà un’impennata drammatica a una vicenda molto coinvolgente. Se Sinatra sorprende nel ruolo di un uomo vittima del suo passato e delle sue illusioni, anche gli altri attori crescono nel “crescendo” del film, soprattutto la morbosa Parker.
MEMORABILE: I titoli di testa; La finta paralisi di Sophie; “La scimmia non muore mai, Droga. E’ un mostro che non muore...”; La crisi d’astinenza; Il finale.
Film all'adrenalina su un tema scottante come la droga: Frankie cerca di rifarsi una vita ma non è semplice. Tratto da un racconto di Nelson Algren e ambientato in una zona della malavita, ha una regia eccellente di Otto Preminger e una notevole interpretazione di Frank Sinatra. Uno dei pochissimi film di Hollywood degli anni '50 su questa tema. Bella e intensa Kim Novak.
MEMORABILE: La sequenza della disintossicazione; La scena tra la moglie e lo spacciatore.
Frank è un uomo uscito di prigione, divorato dall’ambiente degradato da cui proviene e che vuole continuamente riportarlo al fango, ma alcune vicende imprevedibili faranno la loro parte. Otto Preminger ancora una volta in un film drammatico che si stringe asfissiante in un perimetro d’azione strettissimo e in cui Sinatra si muove con destrezza. Qualche esagerazione narrativa è controbilanciata dalla splendida visione di Kim Novak, presenza ipnotica. Imperdibile!
MEMORABILE: La estenuante scena della crisi di astinenza dalla droga, molto veritiera.
Uno di quei film americani anni Cinquanta nei quali fa capolino il problema esistenziale, in questo caso abbinato a uso di droga, crisi di astinenza e ambiente degradato. Otto Preminger dirige come al solito con mano sicura, Frank Sinatra dimostra di essere un grande attore, Kim Novak è una bellezza che buca lo schermo. Di quel periodo, uno dei film invecchiati meglio.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.