Note: Aka "Vengeance". Il film è tratto dal romanzo "Donovan's brain" di Curt Siodmak, da cui sono stati tratti numerosi altri film, tra cui i più celebri sono "La donna e il mostro" di George Sherman e "Il cervello di Donovan" di Felix Feist.
Non malaccio questo remake de "Il cervello di Donovan" di Francis (anche se il "proprietario" del cervello qui si chiama Holt), più orientato verso l'aspetto giallo della vicenda piuttosto che su quello fantasy. Si respira molto l'aria dei thriller teutonici anni 60 e non a caso si tratta di una coproduzione anglotedesca. Forse il finale è un pochino deludente, ma nel complesso il film risulta più che godibile. Ottimo il b/n e bravi gli interpreti.
MEMORABILE: Il quadro raffigurante Holt è favoloso!
Molto più azzeccato col titolo originale, il film narra di un cervello tenuto in vita artificialmente, telecomandando uno dei protagonisti alla risoluzione di un caso di omicidio. Eric Von Stroheim cupo e perfetto nei panni del truce scienziato folle e zoppo, mentre il resto del cast zoppica in altro modo. Quando il famoso cervello cade con la sua disgustosa brodaglia d'accompagnamento, avvertiamo un brivido di liberazione...
In una cornice di fantascienza etica con inevitabili rimandi al mito di Frankenstein si svolge un’indagine poliziesca in cui il detective è il cervello dell’assassinato… Piuttosto parca di tensione, la sceneggiatura è tuttavia condotta con professionalità e un certo gusto per il macabro e il protagonista, algido e cupo, tuona nel doppiaggio italiano di Emilio Cigoli. Tra le altre voci si ode quella melliflua di Gianfranco Bellini, sempre impareggiabile nel far parlare personaggi viscidi e ambigui.
MEMORABILE: I macabri quadri del figlio di Holt; il pappagallo.
Modesta versione del famoso Cervello di Donovan. Nonostante un cast strepitoso tra cui - oltre al sempre professionale Eyck - va citata una giovane Anne Heywood figlia del non "troppo morto" Holt, il film non risulta un capolavoro ed è inferiore alla versione intitolata La donna e il mostro. Anche la regia di Francis è abbastanza svogliata e nonostante un po' di omicidi e alcune buone scene (la stanza con la sedia a dondolo) il film non risulta essere così buono come sulla carta.
Strano ma riuscito ibrido tra thriller, horror e fantascienza che ha dalla sua parte la capacità di coinvolgere e generare una discreta tensione: cosa apprezzabile, trattandosi
di un film di genere. La trama (riprende quella di un romanzo già trasposto in celluloide) , per quanto assurda (il cervello che si mantiene in vita e comunica), diverte abbastanza
e sa rimescolare ogni tanto le carte in modo da generare dubbi sullo scioglimento del mistero. Finale non del tutto imprevedibile ma in linea col resto del racconto.
Vittima di un incidente aereo, un potente/prepotente magnate continua a vivere sia pure ridimensionato al solo cervello... Una delle tante versioni del romanzo di Siodmak, fantascientifica ma solo nello spunto: una volta entrato in contatto telepatico con lo scienziato "salvatore", il cervello conduce per suo tramite vere e proprie indagini per scoprire il responsabile del fattaccio. Il discreto ritmo e la prova professionale del cast garantiscono uno spettacolo abbastanza godibile, per quanto certi passaggi risultino un poco approssimativi ed il risultato sia tutt'altro che imprevedibile.
Industriale di grande prestigio rimane vittima d'un incidente aereo. Il recupero del corpo avviene da parte di un novello Frankenstein, ovvero un ricercatore medico che avanza esperimenti su cervelli di animali estratti dai corpi. Manieristica e monotona regia di Francis qui alle prese con l'ennesima versione di un buon testo che soffre però di ritmo lento dovuto alla perfezione di messa in scena e alle garbate interpretazioni, troppo in contrasto con il tema trattato solo superficialmente. Horror mancato, dramma assente, fantascienza sfiorata.
MEMORABILE: Le pupille del medico sotto influsso del cervello...
Da Siodmak e il suo Cervello di Donovan una versione molto peculiare su pellicola. Qui siamo dalle parti di una mystery investigation con un convincente van Eyck sulle tracce dell'assassino di un famoso industriale dal patrimonio sterminato. La parte orrorifica è limitat(issim)a, con qualche esplosione letale e qualche fantasuggestione da laboratorio. Maxine Audley è semplicemente deliziosa ma il personaggio che più resta in memoria è il viscido ricattatore MacGowran. Il fim, immerso in un contesto scurissimo, ha l'indubbio merito di non annoiare mai.
MEMORABILE: I ricatti insistenti del tremendo Furber.
Sottovalutato remake del classico di Siodmak, si distacca da qualsiasi genere in particolare (horror, fantascienza) per approdare a una sorta di possession movie in stile giallo-noir. Il "cervello" incombe su tutta la storia sotto le specie del proprio Doppelgänger (al solito un distaccato e bravissimo van Eyck) condotto, infine, alla rivelazione; permane, per tutta la durata, un filo di ambiguità, tanto da far dubitare se sia davvero "the brain", una personalità simile a quella di chi sta influenzando, il vero motore della storia. Qualche calo di ritmo, ma merita la visione.
Non ancora reclutato dalla Hammer, Francis dirige questa ennesima trasposizione del romanzo di Siodmak gestendo con la consueta competenza la commistione dei vari generi: se infatti l'idea di base è di matrice horror/fantascientifica (il cervello di un uomo morto viene tenuto in vita artificialmente e influenza le azioni del protagonista), il prosieguo è un più canonico giallo/thriller, con altri due omicidi, una numerosa gamma di sospettati e un'identità del colpevole tutt'altro che scontata. Buoni sia il cast che la sceneggiatura, in cui trovano spazio anche considerazioni etiche.
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Emilio Cigoli: Peter Van Eyck
Fiorella Betti: Anne Heywood
Giorgio Capecchi: Bernard Lee
Gualtiero De Angelis: Cecil Parker
Maria Pia Di Meo: Ellen Schwiers
Massimo Turci: Jeremy Spenser
Franca Dominici: Maxine Audley
Bruno Persa: George A. Cooper
Wanda Tettoni: Irene Richmond
Vittoria Febbi: Bandana Das Gupta
Arturo Dominici: John Watson
Cesare Barbetti: Kenneth Kendall
Gianfranco Bellini: doppia il ricattatore
Luciano De Ambrosis: doppia l'autista
Sergio Tedesco: doppia uno degli scagnozzi e anche un villico
Renato Turi: doppia un'agente di polizia
Il DVD Sinister offre il film in altissima qualità video (formato 1.66:1) con traccia audio italiana mono, ma chiara e pulita. Purtroppo altrove viene riportato che questa edizione è però tagliata di quasi 11 minuti. Non posso confermare o smentire, non essendo a conoscenza di altra versione ma viene anche detto che al minuto 71, per circa 60 secondi, scompare l'audio: questo è vero, ma subentrano i sottotitoli in italiano (sempre altrove si dice non essere presenti).