L'ultimo pistolero - Corto (2002)

Omaggio al western italiano: un corto particolare, ben girato, con una bella fotografia in bianco e nero e l'intramontabile tema musicale di Morricone. Tutta l'atmosfera viene creata per arrivare alla sorpresa finale, simpatica e sorprendente. Bravo Franco Nero, l'ultimo grande pistolero del cinema italiano.

Un pistolero solitario si prepara per affrontare una sfida durissima, forse l'ultima. Ottimo corto che crea poco a poco l'atmosfera necessaria per prepararci allo spiazzante finale. I tempi giusti e la perfetta interpretazione di Franco Nero regalano al corto intensità. Una piccola perla per gli amanti del genere western.

Semplicemente geniale! Al punto che alla fine, dopo una lunga e trepidante attesa, non sai se sogghignare per l’arguta ironia o commuoverti per il baratro di solitudine che l’ultimo pistolero (che si aggira misteriosamente in una grande fabbrica abbandonata) porta con sé. Un corto che contiene al suo interno sia una straordinaria passione del western come mito (non a caso, la musica è di Morricone) sia una beffarda irriverenza. E poi: grande senso del cinema, con ottime riprese, fotografia puntuale e un Franco Nero efficacemente minimalista.

Buon cortometraggio nel quale il regista Dominici riesce a ricreare abilmente le atmosfere dei più riusciti spaghetti western. Ottima l'ambientazione in una fabbrica dimessa resa particolarmente suggestiva dalla fotografia in bianco e nero. Bravo il protagonista.

Uno stanco Franco Nero in spolverino Django-style si prepara per l’ultimo duello. Lungi dall’essere un epitaffio del western all’italiana, il cortometraggio assomma meccanicamente luoghi comuni ed estetica del genere (primi piani, lunghi silenzi e attese, l’insegna che cigola e persino le musiche di Morricone, abbinate a quelle dei Subsonica) e potrebbe al limite funzionare come eventuale spot parodistico per introdurre un ciclo di film su Leone, Corbucci & co. I morti, per favore, lasciamoli in pace.