L'occhio privato - Film (1977)

L'occhio privato
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Late Show
Anno: 1977
Genere: giallo (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il detective privato Ira Wells (Carney), 31 anni di carriera alle spalle, già nella prima scena fa entrare in casa il suo ex-socio ferito, che gli muore poco dopo sul letto senza chiarire cosa gli sia successo. Al funerale una strana signora, Margo (Tomlin), ossessiona Ira pregandolo di recuperarle il gatto. L'uomo si chiede perché diavolo chieda la cosa a lui e la evita accuratamente, ma quando capisce che incredibilmente chi tiene per sé il felino senza restituirlo alla proprietaria (per via di un chiaro ricatto) è collegato in qualche modo alla morte dell'amico, decide di andare a trovare a casa Margo, scoprendo che la donna si occupa di strani traffici di cui dice di saper poco o nulla (non...Leggi tutto è curiosa). Durante un secondo appuntamento, questa volta a casa di Ira, Margo gli spiega come l'uomo che ha in mano il suo gatto senza restituirglielo sia un poco di buono; l'ha apposta convocato lì in modo che i due possano parlare e trovare una soluzione. Quando però questi compare nel giardino di fronte a casa, qualcuno salta fuori da una siepe e lo uccide! Colpo di scena? Non proprio, solo uno dei tanti avvenimenti che la storia affastella in sequenza andando a creare un intreccio decisamente faticoso da seguire, vuoi per la continua comparsa di nuovi personaggi e di nomi difficili da memorizzare, vuoi per una piattezza nella regia che induce fortemente alla sonnolenza o comunque alla distrazione. Giallo di chiara ispirazione noir che Robert Altman produce dopo aver vagliato e apprezzato la sceneggiatura di Robert Benton (in seguito nominata per l'Oscar), al quale affida pure la regia. A un'impostazione chiaramente da noir d'altri tempi (commentata da languide musiche in tema che addormentano ulteriormente il tutto) si associa, ricercandola, una valida resa del cast, con il bravo Art Carney nel ruolo d'un detective in là con gli anni e Lily Tomlin (premiata al Festival di Berlino come miglior attrice) in quello di una stramba signora logorroica che veste con abiti sgargianti di gusto discutibile, non a caso sempre guardati da lui con occhio critico. Una coppia simpatica e a suo modo originale, che i dialoghi tentano in ogni modo di far apparire brillante ad ogni costo ottenendo tuttavia di dar spesso vita a un'ironia artificiosa, quasi mai davvero sincera e d'effetto. Innegabile che di quando in quando qualche sorriso scappi, ma il più delle volte tutto tende a perdersi nella debolezza dell'insieme, nella fiacchezza di una regia che non trova mai un guizzo nemmeno quando in scena entrano i proiettili. Né suspense né frizzantezza, solo una solida professionalità in ambiente seventies applicata a personaggi in parte azzeccati. Troppo costruito e sovrastrutturato per coinvolgere, THE LATE SHOW non fallirà comunque di farsi apprezzare da chi ricerca raffinatezza un po' laccata e recitazione di livello. Benton punta a un cinema d'autore leggero ma non affonda mai il colpo. Indicato agli amanti del noir che han voglia di lambiccarsi il cervello.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/01/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/09/19
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B. Legnani 27/01/08 22:19 - 5534 commenti

I gusti di B. Legnani

Discreto (in entrambi i sensi). Momenti deliziosi, quasi intimistici, in questo giallo dominato dal pacioso ma efficacissimo Art Carney, detective con acciacchi, alla caccia di un gatto (nessun legame col film di Comencini). Niente effettacci, poca suspense, trama divertente, qualche sorriso.

124c 30/12/15 13:09 - 2920 commenti

I gusti di 124c

Se il Barnaby Jones di Buddy Ebsen, negli anni '70, aveva dimostrato che anche i vecchi detective privati se la cavano ancora bene, l'Ira Wells di Art Carney, oltre all'occhio clinico e la pistola facile, vi aggiunge gli acciacchi dell'età e le malattie. Simpatica commedia nera a tinte gialle, prodotta da Robert Altman e sostenuta da un ottimo cast. La non bellissima ma simpatica Lily Tomlin come spalla/cliente/"socia" di Art Carney è davvero in parte, come i cattivi Eugene Roche e John Considine. Splendida la dark lady di Joanna Cassidy.

Faggi 31/08/16 23:58 - 1549 commenti

I gusti di Faggi

Citando e parodiando i noir hollywoodiani d'oro degli anni '40 gli artefici di questo prodotto riescono a divertire con poco (si fa per dire). La vicenda (nera con umorismo) è avvincente, il cast restituisce ottime e disincantate prove, c'è una vena allo stesso tempo nostalgica, crepuscolare e caustica ben condotta, si sorride e (perché no?) ci si stupisce di come si possa rinverdire con gusto un genere d'antan, anche scherzandoci (ma non troppo) sopra.

Paulaster 18/05/22 09:46 - 4427 commenti

I gusti di Paulaster

A un ex detective viene chiesto di ritrovare un gatto. Giallo crepuscolare che ricalca lo stile di Colombo con l’aggiunta di un gergo colorito e qualche pistolettata. I momenti thriller sono alquanto forzati e il ritmo viene sveltito per l’assenza della polizia. In una storia dai pochi personaggi si distingue il protagonista Carney, che alterna gli acciacchi a furbizie investigative; la Tomlin si ritaglia un buon ruolo, anche se parte alquanto nevrotica.
MEMORABILE: Il cadavere nel frigorifero; La pistola nella cuccia del gatto; La finta crisi di ulcera.

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