Primo film de L'Ispettore Coliandro, fiction Rai tenuta congelata in magazzino per un paio di anni prima di essere trasmessa nell'estate del 2006. Davvero strano, perché se le tematiche sono seppur forti, tutto quanto è stato livellato per essere proposto al grande pubblico. Coliandro da gran bigotto, razzista e vigliacco che era sulla carta, diviene qui una specie di mix tra Clouseau e Achille Cotone. Storiella simil pulp con troppi virtuosismi, comunque nel complesso funziona e Morelli è bravissimo.
Lo sfigato più vincente della tv: con il suo talento unico per le gaffe (perlopiù razziste e sessiste) e nel perdere la pistola mentre cerca invano di emulare Callaghan, Coliandro risulta subito simpatico e diverso. Lo stile dei Manetti consente un livello di violenza che strappa con le buoniste fiction rai e una cura cinefila (con citazioni devote al poliziesco '70, ma anche allo spaghetti western e al kung-fu) che aumenta l'aria di culto. Nuove stagioni e repliche ormai pluridecennali lo consacrano già un classico, destinato a rimanere.
MEMORABILE: I tormentoni esclamativi ("Minchia", "Bestiale") e quello spaccone con cui Coliandro apostrofa ogni bella di turno: "Hey, bambina!".
I Manetti Bros confermano il loro straordinario talento. Imprimono ai quatro episodi per la TV un ritmo perfetto, un montaggio serratissimo ed una fotografia non comune per prodotti rivolti al piccolo schermo. Le storie sono simpatiche (la mano di Lucarelli è una garanzia) e i personaggi strepitosi. Bravissimo Coliandro-Morelli (che già aveva lavorato con i registi in Piano 17) ottimo anche Silvestrin. Ruolo inedito per la Grimaudo in questo primo episodio. In arrivo la seconda serie nell'arco di questa stagione televisiva!
Coliandro è un ispettore simpatico e "sfigato" inforca i suoi Ray-Ban quando si sente sicuro di sè per poi sfilarli velocemente quando è in imbarazzo. In questa puntata abbiamo tutte le caratteristiche del poliziesco anni 70 (nello specifico un mafia-movie). Originale la scelta di far apparire brevemente personaggi famosi in scene ad hoc. Neffa è il "gancio" per conoscere un hacker, Nino Marazzita (avvocato dei vip) è il "paciere" tra i capomafia e Lucarelli un portantino dell'ospedale. Ottimo telefilm italiano, tra i migliori degli ultimi anni.
Primo episodio di una bella serie noir ideata da Lucarelli. Il poliziotto protagonista si ritrova coinvolto casualmente in un grosso giro di spaccio di droga da parte di una ragazza pony express. Ottima l'ambientazione bolognese che dà il giusto sapore di mistero nella rassicurante quotidianità di una città conosciuta per la sua bonomia. Felicissima la combinazione di storia e sceneggiatura. Notevole l'interpretazione sottilmente autoironica data da Morelli, da pavido e indolente duro di provincia, ma in fondo buono e bravo.
Gradita sorpresa questo Coliandro che, nonostante abbia una forte matrice fascistoide più involontaria che altro, tuttavia, piace. Mi è piaciuto lo sviluppo della storia, complice anche l'accurata sceneggiatura di Lucarelli. È piacevole il continuo miscelare azione ad ironia. Molto bella la regia dei Manetti Bros. che si avvalgono di un'ottima fotografia. Bravo Morelli ed il cast in generale sul quale spicca una carinissima Grimaudo! Consiglio!
Non condivido l'entusiasmo per questa serie. Un ispettore velleitario che vuole emulare Callaghan e viene preso in giro da un barista bolognese (sic!), non solo non mi diverte per nulla, ma mi fa davvero un effetto deprimente. Gli anti-eroi che amo sono fatti di ben altra pasta; quelli comici e/o parodistici dovrebbero divertirti (e questo non è il caso); oppure, è molto meglio che siano "eroi" seri, dei veri "duri". Sopravvalutato, infine, lo stile dei Manetti Bros.
Nato dalla penna di Lucarelli, l'ispettore Coliandro è imbranato, pasticcione e ha un'innata bravura nel complicarsi la vita. Buona serie tv tutta italiana, con un convincente Giampaolo Morelli protagonista. Non tutti gli episodi sono di eguale livello, ma in linea di massima il prodotto funziona, alternando ottimi momenti polizieschi a siparietti piuttosto bizzarri.
MEMORABILE: La voce fuori campo di Coliandro, che si commenta da solo prima di combinarne una delle sue.
La figura del poliziotto incompreso e pasticcione nato dalla penna di Carlo Lucarelli ottiene la cittadinanza televisiva grazie all'ottimo lavoro dei fratelli Manetti. Le storie sono ben trasposte, esaltando la duttilità di un espressivissimo Morelli alle prese con crimini, botte e infortuni e, soprattutto, donne affascinanti. C'è anche molto umorismo, strumento ideale per affrontare qualsiasi tema con il sorriso sulle labbra. Nel cast principale Sassanelli, Soleri, Rossi e una perfida quanto conturbante Logan. Divertente confluenza di generi.
MEMORABILE: L'intero gergale di Coliandro (bambina, che vita di m..., sfiata sfiata, carina? scopabile...).
Coliandro ossia lo stereotipo del poliziotto più imbranato d'Italia! Un personaggio di una serie formidabile ormai diventata un cult e che i Manetti bros hanno saputo forgiare in maniera eccelsa sul bravo Morelli, che dà corpo alle storie avventurose di Lucarelli. La sua imbranataggine, il suo parlare e il suo modo di atteggiarsi ormai sono diventati comuni. Sceneggiature molto curate con dialoghi irriverenti, inseguimenti e lotte con i cattivi di turno e tante belle femme fatale! Cast che se la cava alla grande e diverte non poco.
MEMORABILE: La passione di Coliandro per l'Ispettore Callaghan; I battibecchi con la collega lesbica "bertuccia".
Una ventata di freschezza nello stantio panorama della fiction italica. Sorta di pulp-noir alla bolognese in cui la violenza di fondo è affrontata con una forte dose d’autoironia. I Manetti dirigono con competenza sfoggiando il loro enciclopedico gusto cinefilo. E per una volta non abbiamo il solito integerrimo poliziotto tutto dovere e famiglia. Ottimo Morelli, gustose le presenze femminili e comprimari all’altezza. Un must per tutti gli sfigati che ogni tanto qualche piccola soddisfazione se la tolgono. Consigliato a chi è troppo sicuro di sé.
MEMORABILE: "Minchia"; "Scopabile"; Le pause caffè; La pizza surgelata del pakistano; Le cazziate di De Zan e della Longhi; I ragazzini cinesi sotto-casa.
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DiscussioneZender • 14/01/19 14:05 Capo scrivano - 47726 interventi
A fine agosto sono iniziate le riprese dell’8a stagione, in cui dovrebbero esserci quattro episodi, sempre con la regia dei Manetti. Tuttavia le riprese vanno a rilento causa covid, con frequenti tamponi sul set a tutta la troupe e cast, speriamo ce la facciano ! Coliandro e unico!!!
Ottava stagione. 8.1 Il fantasma *** Coliandro s'improvvisa autista del suo superiore De Zan (l'ottimo Alessandro Rossi) ma non riesce ad evitare un agguato e quindi un incidente. Esplosivo episodio in cui il Nostro dà libero sfogo al suo repertorio di battute inopportune (basti guardare cosa combina in ospedale) in un contesto da buon sano thriller tricolore (con Massimiliano Rossi sicario doc). Avvincente e divertente, non difetta della componente sexy, qui demandata alla graziosa Chiara Martegiani. (Mco) 8.2 Intrigo maltese ***! L'ispettore Coliandro deve proteggere l'incolumità di una giornalista free lance da coloro che vogliono mettere il bavaglio su un enorme traffico d'armi internazionale. Brillante e geniale frammento diretto da Milena Cocozza, con una Sabrina Impacciatore irresistibile nella sua versione "maltese". Spazio anche al cameo cultissimo di Greg a bordo piscina e alla performance di Giovanna "Donatella di Romanzo criminale la serie" Di Rauso come bislacca sicaria. Sembra un anime per quanto è veloce e frizzante. (Mco)
DiscussioneZender • 11/11/21 07:21 Capo scrivano - 47726 interventi
8.3 Il tesoro nascosto *** La morte di un giovane e conosciuto gallerista mette in allerta la procura di Bologna. L'arrivo della soerlla della vittima insuffla aria di omicidio nelle menti degli investigatori. E Coliandro non si sottrae alla bisogna, partecipando a questa caccia al colpevole, tinteggiata di horror a più riprese (colori non nuovi all'universo Manetti).Trivialità senza freni ("Fatemi rapporto su questa minchia") e divertimento assicurato. (Mco) 8.4 Kabir Bedi ***! La nipote del pakistano stto casa Colinadro si mette sulla cattiva strada e lo zio chiede aiuto all'ispettore più strambo d'Italia. Sarabanda di fraintendimenti, doppi giochi, action e sangue. Leo Mantovani fa un'imitazione continua di Don Lurio (suo nomignolo nell'episdoio) e risulta irresistibile sia con parrucchino che senza. Stefano Pesce è un sicario coi fiocchi e la bella Elena Sotgiu (spesso scalza) il quid pluris femminile. Un vero spasso. (Mco)
DiscussioneZender • 15/11/21 17:59 Capo scrivano - 47726 interventi