Lo trovi su

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONCineprospettive

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Può un'unica, simpatica idea giustificare un intero film di due ore e più? Forse, ma come minimo la sceneggiatura dev'essere all'altezza. E non è questo il caso. L'idea è quella del "rimpiazzo", dell'uomo che per mestiere è pronto a sostituire qualunque tipo di lavoratore per qualche ora o qualche giorno, indifferentemente. Attacchini, uomini di fatica, operai, tranvieri... Antonio Pane (Albanese) passa da un mestiere all'altro con sorprendente disinvoltura, senza mai socializzare con colleghi che si sa, il giorno successivo saran già diversi. Il film è questo, è la storia di Antonio e del suo approccio lunare alla vita, stordito dall'assenza di punti di riferimento ma incapace di un lamento....Leggi tutto Conosce una giovane (Livia Rossi), rivede la ex moglie (Sandra Ceccarelli), cerca di trovare un'intesa col figlio sassofonista (Gabriele Rendina)... E' il carattere strampalato e inadeguato di Antonio a fare il film, il suo passare da un sorriso di circostanza e nel contempo così autentico alla leggerezza di chi alla vita sembra non voler chiedere nulla. L'accettazione di una condizione di precariato congenita alla natura di una scelta insolita prolungata per l'intero arco di una carriera lavorativa. Alienante, ovvio, ma da un certo punto di vista (quello dello spettatore, se non altro) persino stimolante. Albanese è bravo a caratterizzare il suo Antonio in modo inconsueto, sfruttando i tratti surreali che hanno sempre contraddistinto i suoi personaggi ed è questo che permette al film di mantenere comunque una sua personalità e quindi di trovare una parziale giustificazione all'assenza di eventi che lo deviino da un corso prestabilito di scarso interesse; ma anche lui sembra andare a mezza velocità, come il film: pause interminabili interrotte da considerazioni spesso insignificanti caricate di un'attesa che diventa persino ridicola; figure secondarie davvero mal congegnate o semplicemente mal interpretate (prima fra tutte l'amica depressa, ma anche il figlio Ivo Pane, perennemente in lotta con gli altri membri della band di cui è sassofonista), musiche ruffiane a tentar di riempire i vuoti; sull'altro piatto della bilancia invece una grande sensibilità nella scelta delle location: era un bel po' che Milano non faceva emergere la sua personalità al cinema. Amelio ha saputo riprenderne angoli insoliti con grande gusto; dai parchi ai quartieri periferici la città riflette impietosamente la sensazione di solitudine che deve provare Antonio, benché non lo dia a vedere: riprese all'alba, palazzoni grigi, comprensori in costruzione, il centro evitato di proposito, quattro tavolini sotto un bar improvvisato la notte... Talvolta bastano a colpire l'immaginazione (la scena al negozio di scarpe), più spesso accentuano la sensazione di un film che aveva le carte giuste per centrare il bersaglio ma se le è giocate decisamente male, puntando a un cinema d'autore di maniera in cui forse si pensa possano bastare le insistite pause ad aumentarne il presunto spessore.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/09/13 DAL BENEMERITO MYVINCENT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/09/13
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Myvincent 6/09/13 23:03 - 3726 commenti

I gusti di Myvincent

Merce preziosa oggigiorno il lavoro, se c'è qualcuno che fa il "tappabuchi" di cento lavori altrui e anche con un certo slancio. Quel lavoro che è comunque un nostro prolungamento, anche se è quello che non si vorrebbe fare. Se il primo tempo hai i toni di un Fantozzi nobilitato, il resto assume le sfaccettature di qualità a cui Amelio ci ha abituati, assegnando al già notoriamente bravo Antonio Albanese una maschera e un ruolo di buffo, malinconico spessore. Qui abbiamo non solo un'istant-idea, ma anche una storia.

Puppigallo 7/09/13 00:34 - 5258 commenti

I gusti di Puppigallo

Pellicola assai poco convincente, che finisce per essere ricordata solo per l'idea del tappabuchi (il protagonista che sostituisce temporaneamente chi non può andare al lavoro). Il resto è un contorno di figure eccessive e un po' grossolane (il datore; il figlio artista insicuro; la ragazza depressa; per non parlare del fidanzato di lei, ovviamente disonesto). Anche Albanese, col trascorrere dei minuti, finisce per essere prigioniero del personaggio (unico caso di uomo ingenuo di mondo), che inizia a girare su se stesso. Amelio cavalca l'onda della crisi, con una Milano da depressione totale.
MEMORABILE: Bedy Moratti al concorso (pare ci sia posto per tutti nel cinema italiano, basta stringersi un po'...); Asciugatura e stiratura (stile Tempi Moderni).

Didda23 15/09/13 01:15 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

L'opera di Amelio, presentata alla 70^ Mostra del cinema di Venezia, vede nel suo protagonista (un Albanese molto particolare) l'unico punto di interesse. La sceneggiatura, pessima, delinea una storia colma di luoghi comuni con personaggi troppo stereotipati per creare empatia con lo spettatore. L'inconsistenza e l'evanescenza la fanno da padroni e i momenti cinematograficamente felici sono pochissimissimi. Moltissima noia e zero riflessione. Bocciato.

Cotola 2/10/13 23:43 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Amelio cerca di raccontare con la “delicatezza” che lo caratterizza l’instabilità (sotto tutti i punti di vista) dei nostri giorni e lo fa con una bella idea di partenza: quella del tappabuchi. Peccato però che non ci sia molto altro a sostanziare quello che avrebbe potuto essere un film ben più interessante. E’ vero che alcuni momenti sono un po’ risaputi però il regista calabrese riesce sempre a mantenersi sobrio. Rispetto ad altre sue pellicole emoziona poco. Buona la prova di Albanese.

Saintgifts 22/10/13 23:54 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Intrepido è colui che arriva alla fine della visione senza provare un senso di sollievo e di liberazione. La tristezza in tutte le sue sfaccettature (personale, sociale, endemica, come stile di vita...) è argomento tutt'altro che facile da trattare in un film, la palpebra che cala è sempre in agguato. L'ambizione di raccontare tutti, ma proprio tutti, i mali della società di questo momento e di questo luogo (senza un'adeguata sceneggiatura) attraverso un personaggio fittizio che solo Albanese poteva sopportare, era forse troppo grande.

Galbo 20/12/13 18:15 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

Con Antonio Pane, Albanese trova uno dei ruoli migliori, regalando al personaggio le tante sfumature di un uomo malinconico e solo ma dotato di un forte senso etico. Insieme alla prova del protagonista il film si segnala per una felice ambientazione in tanti "non luoghi", astratti come il protagonista ma affascinanti. Peccato che una sceneggiatura poco sviluppata renda il film per molti versi incompleto e lo caratterizzi come un'occasione in parte sprecata.

Daniela 22/12/13 10:56 - 12625 commenti

I gusti di Daniela

Precario a giorni, ad ore: Antonio Pane tira a campare (a fatica) come rimpiazzo al nero di chi, per un qualsiasi motivo, deve assentarsi dal proprio posto. Amelio si affida a questo spunto che estremizza una precarietà già dominante nel mondo del lavoro, al volto stranito e perplesso di Albanese, alla fotografia di una Milano periferica e metafisica, alla colonna sonora suggestiva, ma dimentica di costruirci attorno una sceneggiatura meno esortativa, con personaggi di contorno meglio definiti e situazioni più incisive. Ne risulta un'opera onesta nelle intenzioni ma irrisolta, poco pregnante.
MEMORABILE: La sequenza all'interno del negozio di scarpe, con il protagonista di fronte al mucchio di scatole vuote

Paulaster 16/01/14 10:19 - 4389 commenti

I gusti di Paulaster

Ulteriore pagina di crisi lavorativa (nei rimpiazzi) di uno che non si arrende. Albanese sembra una cartolina anni 50 in uno scenario di ricostruzione post-bellica. Location accurate di crudezza esistenziale che contornano una sceneggiatura che mostra la corda presto e i riempitivi hanno scarso appeal. I ragazzi son troppo marcati e un certo buonumore è al limite della macchietta. Anche col finale il regista non sa che pesci prendere.

Nando 13/09/14 12:14 - 3810 commenti

I gusti di Nando

Un convincente Albanese cavalca con garbo e mestizia questa pellicola incentrata sulla crisi e le insicurezze del mondo attuale. Situazioni abbastanza convenzionali ma veritiere che vedono il protagonista affrontare la realtà con malcelato ottimismo e una parola di conforto per tutti quelli che hanno bisogno. Valide le scenografie.

Delpiero89 7/10/14 23:04 - 263 commenti

I gusti di Delpiero89

Incompiuto. Il film di Amelio si basa esclusivamente su'unica apprezzabile idea di fondo e sulla buona prova di Albanese. Qui finiscono i meriti. La durata, in relazione alla storia, è eccessiva e man mano che il film prosegue l'appiattimento è costante. Nemmeno gli eventi che dovrebbero smuovere e dare una svolta al film danno risultati. Peccato.

Gianni Amelio HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Le chiavi di casaSpazio vuotoLocandina I ragazzi di via PanispernaSpazio vuotoLocandina Porte aperteSpazio vuotoLocandina Il ladro di bambini

Vitgar 10/10/14 23:16 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Una storia malinconica in una società sfilacciata e allo sbando. Il senso di fondo è comunque costruttivo e foriero di speranza: come conservare la propria dignità e moralità anche di fronte a grandi problemi quotidiani. Il protagonista omaggia tutti di quel po' di ottimismo (anche per il fatto stesso di vivere) che oggi come oggi si può avere. Albanese a ottimi livelli, buoni anche gli altri attori.

Harrys 26/10/14 11:54 - 687 commenti

I gusti di Harrys

Il mollusco che spogliato di un tessuto sociale compiacente si autoconfina in una barbarie impiegatizia è il focus celato dalla penna della critica raffinata, intenta a discernere di sicurezza del lavoro. Albanese "has the face": il suo sguardo perso nell'aleatorietà esistenziale plasma un Travis Bickle arrendevole e barcamenante. Il costante ammiccamento di Amelio a un'indigenza totalizzante (vedasi allogena) e l'esoscheletro fuorviante del figliol prodigo appassionato rappresentano il calamaio ove le citate penne traggono inchiostro stantio.

Pinhead80 29/01/15 20:07 - 4719 commenti

I gusti di Pinhead80

Film drammatico che si inserisce alla perfezione nel momento sociale che stiamo vivendo. La figura del rimpiazzo, interpretata magistralmente da Albanese, ne è la sintesi perfetta. Gianni Amelio riesce a trasformare personaggi che per definizione appaiono come perdenti in eroi dei nostri tempi, confermandosi regista che sa come raccontare le storie.

Capannelle 15/02/15 00:33 - 4398 commenti

I gusti di Capannelle

Il film parte da una buona idea e si fonde pian piano col personaggio ottimamente interpretato da Albanese. Ci sono occasioni per riflettere e Albanese dà spessore al suo Antonio Pane, ma il fluire degli eventi dopo un po' tende a un surreale che perde colpi e un racconto troppo compassato può annoiare lo spettatore. Buono comunque lo sfondo di una Milano crepuscolare, vista sotto più visuali.

Gabrius79 28/02/15 21:14 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Lontano dai fasti del suo capolavoro Il ladro di bambini, Gianni Amelio dirige questo film non del tutto riuscito ma fortunatamente risollevato dall'interpretazione intensa e convincente di un ottimo Antonio Albanese in versione seriosa e bonaria. Il film vuol essere una sorta di denuncia sociale e di come ci si arrangia a lavorare con la crisi, ma a tratti rischia di diventare prolisso.

Ugopiazza 26/07/15 17:06 - 118 commenti

I gusti di Ugopiazza

Un film irritante. Dove sulla carta c'era un ottimo spunto, sullo schermo ci sono solo una sfilza di intere scene che non portano da nessunissima parte e dialoghi che non comunicano un accidenti: se il film poteva avere un minimo significato di sicuro non è stato realizzato in modo da farlo giungere allo spettatore. Certo non aiuta il cast di attori dilettanti, con lo stesso Albanese bravino ma fuori ruolo, o il fastidiosissimo dialetto milanese incomprensibile (ma metti i sottotitoli!). Solo qualche bella ripresa evita l'addormentamento.

Almicione 26/09/15 17:56 - 764 commenti

I gusti di Almicione

Con la fotografia, la colonna sonora romantica e la regia morbida tipiche del moderno cinema francese, Amelio gira una pellicola su Antonio Pane, un personaggio inesistente nell'Italia odierna perché – se fosse mai esistito – sarebbe estinto da un paio di decenni. Le pellicole calme e riflessive incentrate su un unico personaggio (ricorda per questo Le conseguenze dell'amore) sono sempre interessanti e qualche passo perspicace viene compiuto. Tuttavia si cade talvolta in situazioni banali e nell'incomprensione del mondo giovanile.
MEMORABILE: "Ma col primo che mi capita: voglio salvarmi la vita."

Pessoa 5/04/16 23:00 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Ancora una volta il talento straripante di Albanese viene limitato da una sceneggiatura insufficiente, spesso leziosa e poco originale. Amelio dal canto suo concede poco spazio all'improvvisazione e sono poche le scene, spesso staccate tra loro, dove emerge un cinema vibrante. Valgono comunque una visione che riesce a lasciare anche qualche strascico di riflessione non banale sulla società di massa che distrugge i più deboli. E alla fine la lotta di Antonio Pane ci sembra quella di un eroe foscoliano. Terribile il montaggio della Paggi.

Reeves 12/01/21 17:00 - 2172 commenti

I gusti di Reeves

L'idea poteva essere interessante, raccontare la storia di un uomo che non si arrende contro tutto e contro tutti. Ma forse Amelio ha fatto il passo piu lungo della gamba e con lui il solitamente bravissimo Antonio Albanese. La vicenda non decolla, i rapporti di Albanese con il figlio non riescono mai a essere credibili e su tutto il film aleggia un senso di occasione (completamente) mancata.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Kaciaro • 25/08/17 14:42
    Galoppino - 506 interventi
    Film particolare molto duro il protagonista da' veramente il meglio di se....veramente toccante la scena in cui vende le rose....o dove vede il figlio in crisi di panico...
  • Discussione Raremirko • 1/02/22 21:37
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me è piaciuto; quoto più o meno chi lo definisce inconcludente ma, se preso per cio' che è, credo un film semifavolistico, si lascia apprezzare.
    Albanese tiene in piedi tutto o quasi, senza di lui il film avrebbe perso moltissimo; il film regge e solo qua e là si vedono cadute di tono (la scena del negozio di scarpe, per dire).
    Sottovalutato e non da tutti capito, però Amelio ha fatto di meglio.




    Il centro commerciale che ad un certo punto si intravede credo sia il centro Sarca di Milano.