Attraverso le testimonianze di familiari, amici, artisti, galleristi e cineasti, si delinea la dirompente ed entusiastica personalità di Schnabel, che già da piccolo “aveva le idee chiare” sul suo talento. Genialità a 360 gradi, dalla pittura di grandi dimensioni, spesso "gestuale" e l’estrema cura degli spazi espositivi, all’esperienza cinematografica di tutto rispetto ed eticamente motivata. Un documentario tradizionale per interviste, a volte marginali, laddove sarebbe stata necessaria un’indagine più rilevante dal punto di vista artistico o critico, ma sempre di alto livello.
MEMORABILE: La factory; Le dimensioni, il gesto, la casualità; Lou Reed; Le relazioni familiari; In pigiama; Dietro la macchina da presa.
La storia della vita di Julian Schnabel è davvero complessa e sorprendente, e forse i film da lui diretti sono la parte meno interessante e riuscita della sua lunga e molteplice carriera. Il suo rapporto con il colore, la musica e gli artisti a lui contemporanei ci raccontano un personaggio a tutto tondo. Pappi Corsicato dirige con passione un buon documentario, proponendo interviste non banali e un ottimo materiale di repertorio.
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