Km 31 - Legami di morte - Film (2006)

Agata e Catalina sono due gemelle (interpretate entrambe da Iliana Fox), psichicamente legate da un rapporto che va al di là della telepatia. Un incidente autostradale (al Km 31 appunto) induce Agata in uno stato di coma. Da quel preciso momento Catalina ha le stesse terrificanti visioni (accompagnate da sgradevoli effetti fisici) che prova la sorella sul letto d'ospedale. Ennesimo horror spagnolo, che punta molto all'atmosfera ed alle buone interpretazioni: e stavolta genera qualche sano brivido per via di alcune "spettrali" intuizioni ...

Horror che riesce a creare una certa atmosfera sinistra, denotando buona dimestichezza del regista nellle inquadrature e una felice scelta dell’ambientazione (bosco e anime sono un mix piuttosto vincente). Peccato che ci siano troppe analogie con Poltergeist (la donna che parla del mondo dei vivi e dei morti, la sorella che funge da collegamento tra i due mondi, come la bambina del famoso film, le anime che si rivalgono sui vivi per un terribile evento del passato…). Ha un buon colpo di coda nel finale, ma non va al di là del vedibile.

Piacevole horror spagnolo. Ben girato (il regista Castaneda è al suo primo lungometraggio) e con una buona fotografia. Personalmente mi ha ricordato per le tematiche trattate The ring (capolavoro del cinema orientale ed ispiratore di un intero filone di film). Attori azzeccati, così come il doppiaggio (cosa rara in questo genere di produzioni). Bello il finale, soprattutto gli effetti speciali. Sicuramente si merita una visione.

Il film decolla solo nell'ultima mezz'ora; ma prima di arrivarci, quante situazioni abusate e puerili, quanti luoghi comuni, quanti dialoghi banali! Il finale, come dicevo, riscatta in parte la dimensione soporifera, e il coraggioso che arriva in fondo viene premiato da una virata nera e pessimista che chiude terribilmente la storia. Come se un altro regista avesse preso all'ultimo momento il posto dell'assonnato Castaneda. Un pallino per i primi due terzi del film, tre per l'ultimo terzo. Media totale due.

Castaneda ha dei numeri, ed il film è girato con buona cura (un plauso particolare alla bella fotografia). Ciononostante, come contenuti siamo davanti alla brutta copia di un j-horror, con l'aggiunta di una sceneggiatura pasticciata e confusionaria come poche (buchi, banalità, dialoghi sciapi, personaggi evanescenti ecc.). Il risultato è di una noia mortale, parzialmente riscattata nella parte finale che (finalmente!) regala qualche brivido autentico. E la sequenza di chiusura è a mio avviso davvero notevole.

Il km 31 di una strada nel bosco porta una sfiga pazzesca, con un casino di incidenti causati da fantasma di bimbo che ridacchia e fantasma di donna che si lamenta... Un horror messicano? La premessa stuzzica, ed invece ci si accorge ben presto che si tratta di un horror asiatico travestito, tanto da ingenerare il sospetto di un remake (controllato: no). Fra apparizioni sguiscianti, rumoristica ad hoc, personaggi poco empatici che se la vanno a cercare, il film non dice niente di nuovo nel campo degli spiriti revenants, anche se la cura con cui è impaginato lo salva dall'ignominia.