Firmato da Claudio Lattanzi, in realtà KILLING BIRDS a quanto pare fu girato quasi per intero dal valoroso Aristide Massaccesi, che subentrò quasi subito a Lattanzi quando questi si dimostrò non in grado di proseguire le riprese per inesperienza. Massaccesi, per non voler inflazione il mercato con l'ennesimo prodotto a firma Joe D'Amato, lasciò il nome di Lattanzi alla voce regia (perlomeno questo è quanto si dice) e prese in mano il progetto per indirizzarlo verso un horror che seguisse la scia del celebre LA CASA di Sam Raimi. Gli uccelli cui fa riferimento il titolo, infatti, sono solo una presenza di secondo piano, limitata al prologo e a...Leggi tutto qualche comparsata slegata alla sostanza della vicenda. Fare una versione low-budget (moolto low budget) della CASA è una cosa piuttosto semplice, replicare i virtuosismi registici di Raimi che resero quel film unico no. Così KILLING BIRDS si limita a raccontare la solita storia dei sei amici (tra cui riconosciamo la mini-star Lara Wendel) che arrivano in una casa sperduta di campagna e vi si piazzano ad aspettare l'arrivo degli zombi. I quali, poveretti, giungono in numero esiguo e uccidono come d'abitudine, anche se l'assenza di dettagli splatter e una certa "bonarietà" nei loro massacri li rende spesso ridicoli. Un po' come il film stesso, che sconfina sovente nel trash anche per colpa di una sceneggiatura pessima e dialoghi elementari. La fotografia e alcune scene da horror puro a volte funzionano; Massaccesi come regista si salva, qualche buona atmosfera c'è, ma il cast ahinoi rovina tutto.
Produzione (e regia "non accreditata") di Massaccesi per un film che sfrutta il tema "zombie" innestandolo su quello de Gli Uccelli. Il primo tempo è piuttosto lento, ma quando inizia la serie di violenti delitti (impressionante quello del ragazzo con dita tranciate da un generatore di corrente) il film s'impenna e coglie l'attenzione, grazie ad un sapiente utilizzo della MdP, dei buoni effetti speciali e, non ultima, una solida colonna sonora. Autocitazione (nel sottotetto) per Antropophagus.
Dalla Filmirage un altro film che cerca di seguire il filone degli zombi. Diretto da Claudio Lattanzi e Joe D'Amato (che produce anche), il film è farcito di citazioni e attori pessimi, ma ha dalla sua una solida regia, una buona fotografia e discreti effetti speciali (anche se nella scena di eye-violence l'occhio è palesemente finto). Nel titolo italiano cerca di seguire Uccelli di Hitchcock (titolo sfruttato lo stesso anno anche da Cardona per il suo Uccelli 2). Bel prologo, prima parte lenta, il film si riscatta nella seconda con discreti delitti (le dita tranciate da un generatore, un collo spellato)...
Pessimo. L'unica cosa parzialmente decente è il sanguinoso prologo, il resto del film invece... Come il buon Vaughn sia finito qui dentro proprio non lo so; cast e doppiaggio sono davvero infimi. Effetti speciali discreti, poca atmosfera, sceneggiatura per nulla curata, con numerosi buchi e incoerenze. Senza via di scampo. Titolo italiano truffaldino.
Alla ricerca di un esemplare di uccello unico, alcuni giovani si avventurano in un posto isolato che faranno bene ad abbandonare al più presto... Il dentista appassionato di horror Lattanzi-Milliken firma l'opera sugli uccelli killer voluta dal mitico suo amico Joe D'Amato. La storia è quanto di più sciocco possiamo pensare e gli effettacci truci non mancano di certo, in questo trash movie che farà storcere il naso a molti fineurs ma renderà gaudiosi tanti altri b-c-d-e-f films lovers... Dalla Filmirage.
MEMORABILE: Splendida la locandina con tanto di eye violence.
Crocevia tra Gli uccelli e i filoni delle case maledette e dei morti ritornanti, incomincia bene con un antefatto sanguinolento, salvo invischiarsi tosto nell'infelice routine comune alle produzioni low-budget dei tardi anni Ottanta: trama e dialoghi irrisori, musiche dozzinali, epilogo frettoloso ed effettacci splatter e fitto citazionismo per colmare le lacune tecnico-artistiche. Quello di Vaughn è poco più di un cameo, ma sufficiente a rivelare il carisma e la professionalità del grande attore in mezzo a un gruppo di giovanotti insignificanti ed effimere scream-queens (Wendel, Cummins).
Accreditato a Lattanzi ma quasi interamente girato da Massaccesi, è senza dubbio un lavoro in cui non s'intravede la mano del regista, se non nell'abbondanza di splatter; le scene d'omicidio, concentrate perlopiù nella parte centrale da zombie-movie, rimangono la cosa migliore del film (almeno nelle versioni uncut) mentre il resto è un lavoro d'atmosfera che però spesso si perde in interminabili camminate per le stanze vuote della casa per allungare il minutaggio. Il tema degli uccelli-psicopompi è appena accennato e avrebbe meritato più spazio, almeno per dar senso al titolo.
MEMORABILE: L'incipit; La faccia sfracellata contro il muro; Il tizio che s'impiglia nel generatore.
D'accordo: la sceneggiatura non c'è, gli attori sono risibili (ma il doppiaggio in questi casi fa miracoli) e sia gli uccelli psicopompi che gli zombie (ma quale 5?) hanno una funzione meramente scenografica: si tratta - a conti fatti - di uno slasher estroso e bislacco. Eppure la regia (di Massaccesi?) ha nerbo, la scansione dei tempi e degli spazzi è accurata, il montaggio puntuale, le inquadrature definite e le musiche – da repertorio – funzionali. I primi 15 minuti fanno dimenticare gli ultimi 5 (penosi), e poi c'è quell'atmosfera allunata, morbosa, peculiare del nostro cinema anni '80...
Il film si può collocare in un gradino più in alto rispetto ad After death per quanto riguarda la regia, anche se i prodotti della Filmirage si riconoscono sempre per le musiche sintetizzate e il brutto doppiaggio. Per non parlare poi delle scene senza senso in cui gli unici spaventi sono dati da porte che sbattono, foto che inspiegabilmente diventano nere e viaggi mentali incomprensibili del protagonista.
MEMORABILE: La luce che penetra dalle finestre durante la notte.
Dopo aver visto Zombi 4 mi aspettavo un film delirante. In realtà il buon Lattanzi (qui alla sua prima regia), dimostra di non voler strafare e si attiene a una regia lineare che solo a tratti sfiora la tediosità (soprattutto nella prima parte). Questo salva il film dal totale naufragio, collocandolo nei film brutti ma vedibili. La parte horror del film cade spesso involontariamente nel ridicolo, dimostrando ancora il forte legame a prodotti con scarso budget e idee che giravano nel circuito televisivo.
Horror slasher dai risvolti che potevano essere inaspettati (specie alla fine), ma che invece vengono svelati già dal titolo. C'è anche Joe D'Amato dietro a tutta questa operazione e un po' si intuisce. La noia regna sovrana, con interpretazioni non all'altezza di un horror e che nemmeno vengono aiutati dai dialoghi. 1/4 del film è composto da odiose sequenze musicali da documentario paesaggistico, però è lodevole l'auto-omicidio: mai visto uno slasher in cui uno dei personaggi si uccide da solo!
Poverissimo orroraccio paratelevisivo dal titolo truffaldino, ché di uccelli assassini non se ne vede l'ombra: non si può avere tutto dalla vita, e allora accontentiamoci dei soliti zombi che massacrano il gruppetto di ragazzi dentro una villa. Sfortunatamente la mancanza di originalità è l'ultimo dei problemi quando a mancare è tutto il resto. Un film costruito intorno a un pugno di dozzinali scene splatter che dovrebbero essere l'attrattiva principale: figuratevi il resto. Tempo sprecato.
Horrorazzo con pochi mezzi e ancor meno idee. Qualche non esaltante scena splatter nel primo e nell'ultimo quarto d'ora, qualche zombi (quasi assenti, invece, gli uccelli assassini del titolo), una marea di tediosissimi riempitivi che affossano la parte centrale. Dialoghi e attori nella (non eccelsa) media del genere, fotografia nella (non eccelsa) media Filmirage, OST (firmata Cordio) ottantiana fino al midollo ma complessivamente piacevole (brani smielati a parte). Non trash, solo anonimo e noioso.
Niente male questa incursione spuria nel genere zombi italiano. Già, perché qui i morti viventi non contagiano i vivi, ma si limitano a sgozzarli a mani nude o con qualche pittoresco meccanismo. Buono il prologo che vede il soldato tornare a casa e uccidere la moglie fedifraga con famiglia e amanti annessi. Qualche buon effetto gore e la presenza di Lara Wendel completano il quadro della godibilità. Un filmetto povero ma divertente e meno noioso di altri B-movie italici dell'epoca. Gli uccelli assassini del titolo non c'entrano quasi nulla.
Il film è un vero e proprio assortimento del body count; rudimentale nella scrittura ma brillante nella messinscena. Gli zombi e gli uccelli c’entrano poco, e lo spiegone finale, che sembra non coinvolgere minimamente i personaggi, è frettoloso e banale. Note di merito invece per l’efficacia primitiva della violenza e per il palustre prodigio scenografico. Bellissime Lara Wendel e Leslie Cumming.
Incrocio fra ben quattro diversi filoni: il teen horror, le case maledette, gli zombi e gli animali assassini del titolo, che in realtà c'entrano poco o nulla. Da tanta carne al fuoco esce però solo un insipido spezzatino, noioso e ripetitivo, con il solito delirante spiegone finale. La consumata abilità di Massaccessi (se è vero che di fatto lo ha diretto lui), si intravede qua e là in qualche buona inquadratura ma può fare poco di fronte all'inconsistenza della sceneggiatura e al basso livello delle interpretazioni. Buone musiche di Cordio che suppliscono alla latitante tensione.
MEMORABILE: Le scene iniziali con lo sterminio della famigliola.
Parte bene e finisce bene; il problema magari è da ricercarsi nello svolgimento e nell'interazione tra i giovani protagonisti di questo tardissimo ital-horror in trasferta. Ambientato in umide location fulciane, Lattanzi (e Joe D'Amato) tentano di mischiare l'horror familiare con lo zombie-movie e un fasullo aggancio all'animal-thrilling tanto in voga qualche anno prima.
Cupo e spettrale ma con due registri narrativi che barcollano l'uno sull'altro in cerca di linearità. Il film di Lattanzi, tuttavia, suggerisce anche la sfacciata sventatezza dei giovani protagonisti nei confronti del male occulto che li circonda, in un tour de force truculento, persuasivo e gustosamente gore. Il prodigio scenico della Louisiana e la bellezza del cast femminile fanno il resto. Sottovalutato.
Inizio "slasher" piuttosto tosto e ben fatto, poi si passa a una non proprio esaltante fase “giovanilistica” e per terminare si parla d’orrore! Gli sfx sono più che discreti e sorprendenti, relativamente alla tipologia cinematografica e anche i ragazzi ce la mettono tutta, nei loro ruoli. Sceneggiatura modesta e ritmo altalenante sono invece i punti deboli di questo prodotto classico dei 80s nel quale, stranamente, mancano del tutto “nudi e amplessi”. Con qualche soldino in più magari si sarebbe potuta integrare la vicenda rendendola “completa” e più accattivante.
MEMORABILE: Il primo quarto d'ora; L'incidente con il generatore.
Lattanzi o Massaccesi? A giudicare dalle interviste contenute nella sezione extra del dvd si direbbe il primo anche se il tocco di Massaccesi è palpabile. Di uccelli neppure l'ombra, di zombi pochini e neanche troppo ben fatti; insomma, il tutto si limita a uno slasherino piuttosto modesto ma tutto sommato con uno fascino. Interessanti sono l'inizio e il finale, così come le musiche sintetizzate di Cordio. Un film guardabile anche se la Filmirage di Massaccesi ha prodotto di meglio.
Horror in trasferta statunitense a marchio Filmirage: l'incipit e alcune morti nella parte finale non sono male, ma per metà film non succede praticamente niente e arrivare con l'occhio aperto alla mattanza finale (comunque frettolosa e scarsa di suspense) rimane impresa titanica. La regia poco grintosa e la confezione raffazzonata sono tipiche di un certo cinema italiano dell'epoca. Nel cast Vaughn sta in scena 5 minuti ma si mangia tutti gli anonimi ragazzi, nonostante vada con il pilota automatico; non male le musiche di Cordio.
MEMORABILE: L'incipit; La morte con il generatore.
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HomevideoXtron • 26/02/12 11:04 Servizio caffè - 2189 interventi
Rebis ebbe a dire: Ho comprato il cofanetto Zombi Collection... La buona notizia è la presenza del doppio dvd di Zombie 2, ma ho seri dubbi sull'integralità di Killing Birds: dura 1;27;14 e le sequenze gore mi sembrano visibilmente tagliate....
Io ho l'edizione disco singolo (quindi cut) e ti confermo la durata di 1h27m14s
Penso di essere uno dei pochi miracolati :-)
Riporto quanto avevo scritto sul forum di Nocturno:
"Visto che io avevo già acquistato tutti i film in versione singola, più o meno verso fine ottobre avevo mandato un' e-mail alla Cecchi Gori per chiedere se, in vista dell'uscita integrale in cofanetto, era possibile la sostituzione del dvd in questione.
Risposte non ne ho avute ma proprio ieri mattina mi è arrivato il pacchettino con il dvd corretto e tra l'altro cellophanato nella sua amaray (e non fuori confezione come per La Banda del Trucido). L'unico problema è che esternamente non c'è nessuna differenza dall'edizione precedente eccetto il numero di serie sul bollino SIAE. La versione corretta è: F6 0041986491"
"Il vecchio dvd l'ho già archiviato.
La nuova riedizione dura esattamente 87 minuti e 49 secondi mentre l'altro dovrebbe essere 87 minuti e 14 secondi.
Tra l'altro sono state eliminate le spuntinature presenti durante i titoli di testa.
Arrivato con corriere DHL."
Grazie Noir! Anche su Nocturno mi confermano che il box con la versione integrale esiste... ma pare proprio ne abbiano messi in circolazione anche con la versione cut. Mah!
Ho spedito anch'io una mail alla Cecchi Gori per chiedere la sostituzione. Staremo a vedere. Dopo quanto tempo te lo hanno spedito?
Oggi ho ricevuto via corriere e nella sua confezione regolare la versione integrale di Killing Birds in sostituzione a quella cut presente nel mio cofanetto (durata 1;27;49 e splatta di brutto).
Il personale della CGHV è stato molto disponibile e competente, i tempi di spedizione brevissimi.
Rebis ebbe a dire: Oggi ho ricevuto via corriere e nella sua confezione regolare la versione integrale di Killing Birds in sostituzione a quella cut presente nel mio cofanetto (durata 1;27;49 e splatta di brutto).
Il personale della CGHV è stato molto disponibile e competente, i tempi di spedizione brevissimi.
scusa Rebis come si riconosce il dvd Cut da quello integrale? c'è segnata dietro la durata esatta o cosa?
Purtroppo Blutarsky, a differenza di Rats dove è stato applicato un bollino triangolare per segnalare l'uncut, per Killing Birds non ci sono segnali evidenti per distinguere le due edizioni se non il codice SIAE: F6 0041986282 per la versione uncut e F6 0035597733 per la cut (quelle in mio possesso, almeno). Diciamo che se il dvd che trovi ha un codice numerico di poco superiore o inferiore al primo dovrebbe essere la versione integrale...
A Settembre 2020 è uscito il blu-ray per la Vinegar Syndrome: Regione: 0 Feature Size: 29,368,433,280 bytes Total Bitrate: 42.52 Mbps Durata: 1:32:05 Rapporto: 1.85:1 Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 2.0 Mono (48kHz, 24-bit) – Dolby Digital 2.0 Inglese DTS-HD Master Audio 2.0 Mono (48kHz, 24-bit) – Dolby Digital 2.0 Sottotitoli: Inglese (removibili) Extra: - Intervista a Claudio Lattanzi - Intervista a Larry Revene - Commento audio di Samm Deighan