Pulse - Film (2001)

Pulse
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Kaïro
Anno: 2001
Genere: horror (colore)
Note: Aka "Kairo".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ennesima dimostrazione che la storia, negli horror giapponesi, conta poco o nulla. A meno che non si legga a livello metafísico, e allora diventa terribilmente tortuosa e ricca di simboli misteriosi. KAIRO a prima vista sembrerebbe seguire la traccia del solito RINGU, con una sorta di video maledetto che viene trasmesso via internet e nel quale si scorge una sagoma nerastra muoversi in una stanza. La stessa stanza in cui si è appena impiccato un ragazzo. La gente scompare, e alla fine la realtà che vi circonda inizierà a trasformarsi, producendo fantasmi di ogni fattezza e per tutti i gusti: c'è quello che...Leggi tutto si aggira per la biblioteca, quello che prende forma staccandosi da una sagoma nerastra sul muro... Il regista Kiyoshi Kurosawa si sbizzarrisce nella messa in scena puntando totalmente sull'effetto, confondendo come da prassi mondo reale e immaginario, creando apparizioni che possano colpire lo spettatore il più possibile. Il risultato, dal punto di vista visivo, è a tratti straordinario, di un fascino irresistibile, sospeso nel nulla. Poi però, a fronte di sequenze e trovate magnifiche, ci tocca sorbire le lentissime fasi di raccordo, gli eterni silenzi, lo studente e le sue amiche che si interrogano sui perché della morte, manifestano il loro stupore, subiscono la storia senza mai entrarvi davvero. Perché, per l'appunto, l'attenzione di Kurosawa è concentrata sugli effetti video e audio (delicata e ricca di cori eterei la colonna sonora). La durata eccessiva (due ore) e l'assenza di un vero senso logico penalizzano quello che avrebbe potuto essere un ottimo horror.

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Sadako 19/03/07 19:02 - 177 commenti

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Pesante, troppo pesante e lento anche per essere un horror giapponese. L'idea semplice di partenza (che verrà completamente stravolta dal remake americano) e il solito inseguirsi tra i protagonisti e i fantasmi non riescono da far decollare la storia. Orribile anche il doppiaggio, tanto da far rimpiangere la pista in giapponese (non presente sul DVD) che almeno avrebbe permesso di giocare sulle espressioni vocali dei protagonisti. Finale stile sopravvissuti, che non lascia speranze a chi guarda.

Undying 25/02/08 00:23 - 3807 commenti

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Soprastimata pellicola orientale, che rasenta la noia assoluta per via del primo tempo (e buona parte del secondo) nel quale, alla pochezza di scenografie misere e deprimenti (la stanza degli studenti, il computer con grafica a "pallini e righette" che ricorda il Commodore Vic 20) si aggiunge una trama delirante (meglio: orientaleggiante). Per fortuna Kiyoshi Kurosawa è un nome celebre per altre cose, dalle quali farebbe meglio cominciare chi vuole approcciare lo stile di questo originale autore. Il remake, per quanto incredibile, è peggiore...

Il Gobbo 24/03/08 13:06 - 3015 commenti

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Ghost-story esistenzialista, più interessante nelle premesse (l'amaro apologo sull'alienazione) che negli esiti, di ragguardevole pallosità - anche perchè il film arriva, con gran fatica dello spettatore ai centodieci minuti. Il doppiaggio dell'edizione dvd italiana suscita pulsioni suicide analoghe ad alcune mostrate nel film. Le mutazioni degli spettri in chiazze ci hanno ricordato irresistibilmente (con effetto ammazza-film) la vecchia facezia di Maccari sulla macchia d'umido scambiata per un Tiepolo.

Flazich 4/08/08 23:48 - 669 commenti

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Profondissima storia sulla solitudine dell'individuo nella società moderna. Il regista riesce a trasmettere il concetto allo spettatore, la sua visione cupa dell'esistenza, con una pellicola fredda, quasi acromatica. La storia, obiettivamente difficile da comprendere nella prima parte, obbliga lo spettatore a uno sforzo cerebrale non indifferente. La seconda parte mostrerà in tutta la sua pienezza la visione del disastro dell'umanità. Definitivo.

Manowar79 22/11/08 18:18 - 309 commenti

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Confusionario sia nello svolgimento che nei concetti, "Kairo" ha dalla sua alcuni momenti discretamente terrificanti e uno scenario storico inusuale per un ghost-movie (la potremmo chiamare "l'era del modem a 56k"). Il livello generale della recitazione è evidentemente pessimo, anche se luoghi e "presenze" sono in definitiva i veri protagonisti della storia. The Ring aveva gettato le basi del genere, ma riciclarne i contenuti all'infinito non è affatto una buona idea.

Puppigallo 22/01/09 16:07 - 5276 commenti

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L'ho visto, carico di speranze, perchè nel mediocre remake americano c'era comunque qualcosa di interessante e, se tanto mi dà tanto, l'originale poteva rivelarsi decisamente superiore, anche grazie alla capacità dei giapponesi di reinterpretare i fantasmi e, in generale, le entità soprannaturali. Invece, mi sono ritrovato a dovermi sorbire un polpettone di rara lentezza, pesantezza, poca visibilità, con attori impalpabili (più dei fantasmi, che almeno lo sono per natura). Si trascina dall'inizio alla fine (è pure lungo), stiracchiando l'idea all'inverosimile. Poca tensione e tanta noia.
MEMORABILE: La ragazza che si tuffa da un container (fa un tonfo pazzesco; ed era pure magra). La mutazione in ombra con conseguente coriandolizzazione.

Funesto 5/11/09 12:14 - 525 commenti

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Nippo-horror dalle infinite letture simboliche che rendono una semplice ghost story un film (eccessivamente) metaforico. Ma Kurosawa, per esprimere tali significati, fa scelte tecnico-registiche al limite dello stucchevole: il ritmo è così lento da far invidia all'Inquilino di Polanski, i silenzi che vorrebbero sottolineare il senso di solitudine creano solo noia e la tetra fotografia, seppur interessante, non è certo policroma. Molti reputano tale film terrorizzante: mi fanno molto, ma molto più paura gli horror comici di Jackson. Snervante.
MEMORABILE: L'ombra che si vede nella foto (una cosa classica degli horror nipponici! Allora non mi sbaglio quando dico che sono quasi tutti uguali...)

Metuant 6/02/10 17:31 - 456 commenti

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Difficile da giudicare dopo solo una visione, in quanto presenta svariati elementi a suo favore (uno fra tutti, un pessimismo di fondo angoscioso come pochi) e altri invece poco convincenti (ha un ritmo estremamente lento). Non mancano le scene di paura tipiche del J-horror, ma qui sono meno incisive rispetto ad altre pellicole, in quanto il film punta soprattutto ad angosciare nel vero senso della parola e non a spaventare. In sostanza, una pellicola fredda e disturbante.
MEMORABILE: La ragazza che si lancia improvvisamente da un palazzo.

B.wildest 25/05/10 11:07 - 33 commenti

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Il primo horror giapponese che ho visto. Il film non ha certo un ritmo vorticoso, ma l'idea della catena di suicidi con le anime perse in un limbo-internet funziona davvero ed è soprattuto manifesto del Giappone moderno. Il film, anche per gli horrorofili più navigati, riserva occasioni davvero di farsela sotto! Da vedere assolutamente, per una maggiore immersione, sullo schermo del computer; infatti molto spesso l'inquadratura coincide con il monitor e la suggestione è davvero da brividi.
MEMORABILE: L'anima nera che vaga sullo schermo; il fantasma che viene incontro danzando; lo speaker che si blocca sulla tv senza testa...

Rebis 2/11/10 20:48 - 2337 commenti

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Kurosawa decifra i cliché dell'horror orientale come sintomatologia dell'alienazione e del solipsismo contemporanei, traducendo la tecnologia in un mezzo di (non) comunicazione letale, e il virus nell'esplicitazione di un cupio dissolvi collettivo. Siamo dalle parti della pura astrazione narrativa, con il dispiegarsi di un'apocalisse animica prim'ancora che epocale. Il fascino e le ambizioni però restano teoriche, perché l'ardua trasposizione della cifra concettuale in immagini cozza con una messa in scena piatta e indigente fuori dalle inquietanti manifestazioni spiritiche. Volenteroso.

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Daniela 29/10/10 17:42 - 12662 commenti

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Pian pianino, via web, porte, telefoni, etere, gli spettri iniziano a passare di qua, forse in cerca di compagnia, ma fra i vivi non si sta mica meglio, quanto a solitudine esistenziale (i pallini che si attraggono ma, se si incontrano, sono destinati a scomparire sono metafora anche troppo sbandierata). A raccontarlo sembrerebbe pure film intenso ed angosciante... ma alla visione, a parte qualche effetto ombrico semplice ma efficace, risulta pesante come un macigno. Peccato, perchè le immagini finali della città in rovina sono suggestive.

Capannelle 24/11/10 13:40 - 4411 commenti

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Mamma li giapponesi. Per assistere a due-tre scene degne ti costringono a sorbirti quasi due ore di noia pesante e situazioni anonime. D'accordo, si vuol preparare il terreno ad una visione pessimista della vita terrena e a un destino apocalittico. Però è un film che sembra realizzato dieci anni prima e che offre veramente pochi motivi di coinvolgimento.

Macguffin 25/08/11 17:56 - 124 commenti

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Kurosawa (sarà per il nome?) mira al bersaglio grosso: dare forma alle sue riflessioni su tecnologia, solitudine e morte con un approccio autoriale al genere horror. In questo modo ne amplifica il lato metafisico e ne esaspera la modalità “avvolgente” di stile orientale. Il risultato è un film lento e denso, ambizioso e apocalittico ma un po’ cervellotico e di fruizione difficile. Classico caso di prendere-o-lasciare: dopo una fatica boia a me qualcosa è rimasto, quindi prendo (per i capelli).

Rufus68 8/05/17 22:15 - 3842 commenti

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Un film esistenzialista equivocato come horror. Il mondo dei morti invade quello dei vivi e viceversa; i morti-in-vita, disperati, soli e senza passioni, ricercano un simulacro di felicità in un freddo surrogato d'empatia (il web), ma è un anelito destinato al fallimento: il vuoto ha già ghermito le loro anime e d'essi, quindi, non resterà nulla se non una macchia sulla parete d'una stanza desolata (immagine terribile che ricorda il vaporizzato di Hiroshima). Lento, inquietante, da scoprire pian piano, in lingua originale.

Taxius 18/08/18 14:40 - 1656 commenti

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Kiyoshi Kurosawa gira una grande metafora sul mondo dei computer e di internet e di come possano essere veicoli per la distruzione dell'essere umano, sempre più solo e isolato in un mondo virtuale e irreale. In Kairo la connessione a internet si trasforma in un portale che collega il mondo dei morti a quello dei vivi, coi primi intenti a sopraffare i secondi sostituendosi a loro. I ritmi sono molto lenti ma questo non intacca il valore del film, comunque molto inquietante. Peccato solo per il doppiaggio in italiano, davvero pessimo.

Ryo 20/01/19 23:10 - 2169 commenti

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Alquanto difficile trovare interessante questo film, benché il soggetto avesse delle potenzialità (e infatti negli USA l’hanno capito e ne hanno fatto un remake, più scadente di questo). Bella la metafora della tecnologia che dovrebbe avvicinare le persone invece le allontana, ma si perde per strada a causa di una sceneggiatura poco efficace e piani sequenza statici della durata eterna.

Cotola 10/02/19 01:29 - 9044 commenti

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Atipica storia di fantasmi firmata da Kurosawa a cui non interessa tanto spaventare con sangue ed effetti speciali, ma angosciare sottolineando la profonda solitudine umana che si protrae anche nella vita ultraterrena. Va detto che la fruizione della pellicola non è tra le più semplici a causa di ritmi sicuramente non agili e frenetici e di un racconto poco chiaro per almeno metà della pellicola, ma se si ha la pazienza di andare avanti alla fine la storia si chiarisce e ci regala un'ultima parte con dei minuti finali suggestivi e visivamente potenti.
MEMORABILE: I minuti finali con le immagini della città semi deserta.

Xabaras 30/09/21 20:06 - 210 commenti

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Un horror, ok, con tanto di terrificanti suicidi indotti da un file del computer e momenti genuinamente terrificanti. Ma se questo film fosse un disco sarebbe "Unknown Pleasures" (passaggio dall'età adolescenziale a quella matura irrorata dal male di vivere, "A Loaded Gun Won't Set You Free", Ian Curtis), se fosse una canzone sarebbe "The Passion of Lovers dei Bauhaus" ("The Passion of Lovers is in the Death", Peter Murphy). Un amore nato nell'era digitalizzata e glaciale dei computer tra le rovine di un mondo apocalittico. Peccato per i disastrosi effetti speciali.

Anthonyvm 9/01/23 14:49 - 5692 commenti

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La tesi alla base dell'opera (la solitudine e l'alienazione che dilagano nel mondo dei vivi sono destinate a opprimerci anche dopo la morte) è quanto di più tetro, perspicace e lungimirante (specie se si pensa a come Internet abbia mutato in così poco tempo i concetti stessi di socializzazione e socialità) si possa immaginare. Purtroppo Kurosawa la sviluppa con eccessiva lentezza, al punto da ammortizzare l'ingente portata creepy delle immagini, così come l'apocalittica spettacolarità della seconda parte. Il risultato è un horror tanto intelligente quanto sostanzialmente inefficace.
MEMORABILE: Il disturbante ritrovamento del cadavere impiccato; Le macchie scure sulle pareti; Il nastro adesivo rosso; La città in rovina; Toccando un fantasma.

Teddy 18/07/23 00:26 - 826 commenti

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Incorniciato dalla ruvida fotografia di Junichirô Hayashi, è un horror emotivo di grande forza sociologica e visiva, volutamente nebuloso nella ricostruzione psicologica; riserva invece notevoli momenti di terrore che si sovrappongono al fluttuante male di vivere dei personaggi. Un andirivieni nei meandri della solitudine patologica, un universo psichico e allucinato e una vertiginosa storia tra vivi che non vogliono vivere e morti che non vogliono morire. Straziante.

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Deepred89 18/11/23 13:43 - 3706 commenti

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Horror soffocato dal peso delle proprie ambizioni, che inizialmente combina in modo interessante il tema della solitudine nelle metropoli giapponesi e misteriose apparizioni attraverso schermi di vario tipo con un ottimo utilizzo di immagini in bassa definizione per creare ottimi giochi di vedo-non vedo, il tutto assecondato dalla grigia e povera fotografia. Poi il soggetto tende a complicarsi eccessivamente fino a una parte finale pretenziosa, che traghetta l'horror verso altri generi, facendo rimpiangere la genuinità dei primi minuti. Buoni gli effetti sonori, cast discreto.
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  • Homevideo Buiomega71 • 24/05/23 12:19
    Consigliere - 25999 interventi
    In blu ray (e dvd) per Midnight Classics, in box insieme a DARK WATER,  disponibile dal 13/07/2023
    Ultima modifica: 24/05/23 12:22 da Buiomega71