Jobard, garçon de recettes - Corto (1911)

Jobard, garçon de recettes
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Titolo originale: Jobard, garçon de recettes
Anno: 1911
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/09/24 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 26/09/24 19:56 - 9321 commenti

I gusti di Cotola

Jobard ottiene un impiego in banca e ne è felicissimo, ma il primo incarico da assolvere sarà pieno di equivoci e presenterà un imprevisto. Difficile capire il senso comico di questo breve cortometraggio che sfonda di poco il muro dei cinque minuti. Cosa dovrebbe divertire lo spettatore odierno? E cosa avrebbe dovuto divertire quello dell'epoca? Cosa c'è divertente in questi circa trecento secondi? Difficile dirlo; difficile rispondere a tali quesiti. Forse salvano la baracca dal tracollo le espressioni del protagonista. Mezzo pallino in più dell'infimo, ma dato con generosità.

Pinhead80 27/09/24 08:21 - 5163 commenti

I gusti di Pinhead80

Jobard ottiene un importante impiego come messo della banca ma durante il suo primo incarico, quando si tratterà di riscuotere del denaro, verrà inseguito dalla folla per essere picchiato. E' inutile dire che Émile Cohl ci ha abituato nel tempo a opere di ben altro spessore, che si ricordano per le fantasia e le invenzioni proposte. Qui invece assistiamo a un corto povero da un punto di vista dei contenuti che si regge in piedi esclusivamente per la bravura di Lucien Cazalis, il quale con qualche smorfia e un paio di mossette riesce perlomeno a caratterizzare il personaggio.

Pigro 6/10/24 09:32 - 9931 commenti

I gusti di Pigro

Come “garçon de recettes” (mestiere oggi scomparso, praticamente riscossione debiti privati ceduti alle banche) Jobard arriva in un paese dove è scambiato per il prefetto. Cortometraggio piuttosto insulso, che perde tempo in cose inutili, dilapida le potenzialità del classico gioco degli equivoci e non arriva mai a una scena chiave. Per farla breve, non si ride (ride solo il protagonista, beato lui). Forse è arrivato monco, ma date le premesse, meglio così: cinque minuti sono più che sufficienti. Inutile.

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