Note: Il documentario (che illustra il rapporto a distanza tra Jim Carrey e Andy Kaufman) mostra immagini inedite del backstage del film "Man on the moon" di Milos Forman. Titolo completo: Jim & Andy: The Great Beyond - Featuring a Very Special, Contractually Obligated Mention of Tony Clifton.
MAN ON THE MOON non è stato un film come tanti, nella carriera di Jim Carrey. Per impersonare il non-comico Andy Kaufman, che per molti versi vedeva simile a sé, Carrey, allora all'apice del successo ma originariamente non convocato per il ruolo, decise di spedire un provino al regista Milos Forman. Questi si convinse subito che sarebbe stata la scelta giusta, ma non poteva immaginare che Carrey, durante la lavorazione del film, si sarebbe immedesimato al punto nel personaggio da "diventare" Kaufman e - nel contempo - il suo alter ego Tony Clifton. Il documentario, che si avvale...Leggi tutto della collaborazione di Carrey intervistato lungamente sul tema, mostra nella sua ora e mezza molti momenti del backstage in cui davvero si ha la sensazione che l'attore si fosse sovrapposto totalmente al personaggio: rispondendo al nome di Andy, stringendo affettuosa amicizia coi genitori e gli amici di Andy, addirittura importunando quelli che al tempo erano i "nemici" di Andy come il wrestler Jerry Lawler, chiamato ad impersonare se stesso. Il confine tra realtà e finzione sembra assottigliarsi fin quasi a scomparire e la mimesi di Carrey si fa straordinaria nella figura di Tony Clifton, il cantante di Las Vegas inventato da Kaufman in cui questi spesso si trasformava prima di esibirsi. Fino a dove si spinge la provocazione, in Carrey, e fino a dove l'assorbimento totale della personalità di Kaufman? Il documentario ricostruisce le diverse fasi della lavorazione con materiale interessante (e forse già girato in vista di un'operazione simile), le approfondisce attraverso domande precise a un Carrey con barba lunga e invecchiato senza tuttavia andare molto oltre a ciò che si può immaginare sia accaduto. Si seguono gli attori sul set (Danny De Vito, forse il più sinceramente stupito dalla metamorfosi del collega, Paul Giamatti, Courtney Love), si capisce la non sempre felice situazione in cui si trovava il regista Milos Forman (non uno qualsiasi) di fronte a un Carrey che rispondeva solo se ci si rivolgeva a lui come Andy, ci si diverte con le provocazioni continue al povero wrestler... E' la testimonianza di quanto MAN ON THE MOON abbia cambiato (lo conferma lui stesso) la vita di Carrey, ma il frequente ricorso a filmati e fotografie relativi al passato del comico di ACE VENTURA compone nello stesso momento un ritratto che non si ferma al solo backstage del film ma diventa un compendio della vita artistica dell'attore, in questo meno originale. Piuttosto riuscito nel far emergere il vero rapporto tra Carrey e Kaufman, il documentario è girato e montato in modo piuttosto tradizionale e, nonostante l'inevitabile ripetitività, alterna bene filmati di Kaufman e di Carrey all'intervista più recente, in cui quest'ultimo rivela un animo sensibile e a tratti lontano dalle meschinità del nostro mondo. Rarissimi gli spezzoni ricavati dal film, e questo forse è un bene...
Uno straordinario documentario, presentato pure a Venezia non in concorso, che alterna un'intervista a Carrey (nella quale l'attore canadese parla a cuore aperto di tutta la carriera e delle riflessioni sulla vita in generale) con le inedite immagini del backstage del film di Forman. Si rimane esterefatti per la grandezza dell'immedesimazione (Carrey è stato Andy per tutte le riprese): ha generato un clima nostalgico che ha segnato tutta la troupe cinematografica. Per chi ha amato il film, un must see imprescindibile. Intenso e commovente.
MEMORABILE: Carrey che fa Andy e litiga con il regista; La felicità di Zmuda nel veder "rivivere" Andy; Tony Clifton nella dimora di Hefner.
A chi ha visto il film di Forman e a chi ama Andy Kaufman questo documentario inedito non può che fare bene, perché fa sorridere e un po' riflettere; non solo perché Carrey si presenta come una persona che è riuscita a comprendere e ad assimilare in sé i vari personaggi del comico (ed egli stesso), ma perché è una sorta di omaggio nei confronti di chi ha ottenuto nella vita ciò che voleva. Forse ci sono un paio di momenti in cui Jim Carrey esalta troppo la sua carriera, però non c'è dubbio che se lo meriti. Le risate e la follia non mancano.
Man on the moon è un film di Jim Carrey, ancor prima che di Forman. La performance dell'attore canadese è eccezionale e trasforma letteralmente Carrey in Kaufman. Questo ottimo documentario non fa altro che sviscerare proprio il lavoro sul personaggio e la trasformazione anche caratteriale di Carrey che non pochi grattacapi ha dato al regista. L'intervista a cuore aperto all'attore di The mask alterna stralci comici ad altri più intimisti e parla a cuore aperto di un rapporto simbiotico tra due giganti a volte incompresi della comicità.
MEMORABILE: Tutti gli interventi di Tony Clifton; Carrey che parla di suo padre.
In un continuo rimando tra persona e personaggio (il riferimento è al Kaufmann di Man on the Moon), Jim Carey si mette a nudo e riflette senza filtri sul mestiere dell’attore, sull’immedesimazione e sulle ispirazioni del suo lavoro. In uno stato mentale quasi atarassico che contrasta con lo scatenato Carey dei filmati d’epoca, l’attore “domina” la telecamera in una prova magistrale ispirata e di ispirazione. Traspare la consapevolezza di un passato irripetibile e uno sguardo sul futuro ricco di nuova consapevolezza. Da vedere.
Documentario a tratti sconvolgente. Una telecamera segue costantemente Jim Carrey mentre gira il film Man on the moon e Jim, attore esorbitante, non recita nemmeno una scena, ma "diventa" Andy Kaufman asserendo di avere difficoltà a tornare Jim Carrey! Il documentario lascia spiazzati e allo stesso tempo fa capire cosa davvero significhi essere un attore che utilizza in pieno il metodo Stanislawski. Niente male anche i filmati di repertorio di inizio carriera. La visione, terminato il film, lascia un senso di smarrimento e incredulità.
MEMORABILE: Jim al regista: "Se vuoi ti faccio un'imitazione di Andy Kaufman... oppure puoi avere il vero Andy Kaufman".
Carrey ripercorre i suoi inizi e la sua filosofia di attore mentre si ricorda l’esperienza avuta con l’interpretazione di Man on the moon. Una sorta di film nel film grazie alla continua immedesimazione con il comico Kaufman. Spiazzante (anche per il cast) per aver portato il metodo Stanislavskij anche nel backstage e per aver reso emozionale il suo personaggio. Utile per riscoprire la comicità fuori da ogni schema del vero Andy Kaufman.
MEMORABILE: “Old Macdonald Had a Farm”; Gondry che chiede a Carrey di restare triste; Forman che dialoga con Tony Clifton.
Jim Carrey si mostra senza filtri commentando quello che è stata la sua immedesimazione in Andy Kaufman nel girare il film Man on the moon, ma non si limita solo a questo affrontando anche tematiche del suo mestiere e non. C'è un'alternanza tra l'oggi e le riprese del passato che dà il giusto ritmo alla pellicola, la quale mostra un lato profondo e marcato del famoso attore.
Quella di Andy Kaufman è stata per Jim Carrey la prima interpretazione di un personaggio realmente esistito, ed è impressionante la mimesi e l'immedesimazione esercitata durante la lavorazione del film Man on the moon. Questo docu-film racconta di questo, con uno stile che il più delle volte ha il sapore di un contenuto extra per il dvd del film, anche fin troppo lungo. Ne esce fuori un ritratto interessante e quasi filosofico di Carrey, inoltre lascia molto riflettere sul "potere" intrinseco della recitazione (ad alti livelli).
Documentario che testimonia tutta la follia di un personaggio come Jim Carrey, comico dalle mille facce - letteralmente! - oggi piuttosto lontano dai riflettori. Il backstage del film con la sua travolgente prova attoriale nei panni di Andy Kaufman si intreccia ai video degli esordi di Carrey creando un groviglio caotico di nomi e personaggi, a tratti difficile da seguire. Ma il tutto è efficace nel ricreare quel familiare senso di smarrimento che lega finzione e realtà, oltre che mostrare la complessità di uno dei personaggi più iconici di Hollywood.
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Peso massimo del cinema americano settantiano (dopo i suoi film scomodi in patria), con capolavori assoluti come Qualcuno volò sul nido del cuculo e Hair e il trionfo ottantiano di Amadeus
Ragtime era per me un opera incompresa di assoluta magnificenza, forse uno dei film più colpevolmente sottovalutati dell'intera storia del cinema, un pezzo livido e crudele di storia americana che a Hollywood non e andata giù.
Anche Larry Flynt mi era entrato nel cuore, ritrovando il Forman caustico e strabordante del Cuculo
DiscussioneZender • 14/04/18 18:09 Capo scrivano - 48686 interventi
Eh sì, ho sentito. Grave perdita. Naturalmente per la gran massa dei cinefili resterà sempre il regista del cuculo e di Amadeus, però visto che siamo su Jim & Andy è bello anche ricordarlo proprio per Man on the moon.
DiscussioneNeapolis • 15/04/18 19:00 Call center Davinotti - 3253 interventi
Se ne va un grandissimo regista che mi ha regalato perle incredibili come Qualcuno volo sul nido del cuculo e il mio cultissimo Man on the moon. Dispiace parecchio