Jekyll - Miniserie TV (1969)

Jekyll (miniserie tv)
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Durata: 4 episodi
Anno: 1969
Genere: fiction (bianco e nero)
Note: E non "Jeckyll". Sceneggiato in quattro puntate trasmesso dalla Rai. Liberamente tratto dal romanzo "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" (1886) di Robert L. Stevenson.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/10 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 1/11/10 18:04 - 5737 commenti

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Moderna e cerebrale, la versione per il piccolo schermo del classico di Stevenson proposta da Albertazzi rispetta sostanzialmente i passaggi del libro, ma – fatto insolito per uno sceneggiato televisivo oggi improponibile – subordina l’economia del racconto ad una continua e talora ostica riflessione sulle implicazioni etiche della scienza e sul ruolo del ricercatore. Ogni puntata è assoluto monopolio dell’attore-regista, che si raccoglie nei monologhi filosofici dell’affabile Jekyll – financo amico degli studenti contestatori - o si dimena nella furie parossistiche del teratomorfo Hyde.
MEMORABILE: La furia belluina di Hyde mentre devasta il suo appartamento.

Undying 2/08/15 20:24 - 3807 commenti

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Quando la tv proponeva riletture intelligenti di classici grazie all'istrionismo e al genio di fenomeni quali Giorgio Albertazzi, era possibile assistere a veri e propri gioielli, come questa versione di Jekyll estremamente moderna (ancora oggi, a 45 anni di distanza dalla realizzazione!). L'orrore della vita non sta negli effetti speciali, tantomeno nell'azione e dell'isteria di certi prodotti contemporanei. Può, invece, essere generato dalla consapevolezza del nostro "dualismo" e da una mente troppo brillante, costretta all'isolamento.
MEMORABILE: "E se il male decidessimo di guardarlo in faccia?"

Il Gobbo 5/08/16 11:17 - 3015 commenti

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Come son cambiati i tempi da quando uno sceneggiato Rai presupponeva la disponibilità e la capacità di un pubblico a recepire una densità e complessità di scrittura oggi semplicemente inconcepibili, al servizio di una rivisitazione di classico con trama modernissima e persino anticipatrice, fra fremiti contestatari e belle prove attoriali. Certo 47 anni non son passati senza tracce ma rimane un prodotto notevole e un bello spunto nostalgico.

Myvincent 26/10/17 16:49 - 3726 commenti

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Albertazzi dà una lettura personale del mito di Jekyll ambientando la scena in un metafisico e atemporale EUR, dando un taglio teatrale e soprattutto insistendo sul significato etico del doppio che alberga in ciascuno di noi. Chi si pone sul piedistallo al posto di Dio deve correre il rischio di sbagliare e pagare in prima persona. Il risultato è spiazzante e la dice lunga su quanto fosse diverso il pubblico televisivo quasi 50 anni fa.
MEMORABILE: Lo sguardo allucinato e folle di Hyde.

Beffardo57 23/11/17 21:40 - 262 commenti

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Indubbiamente è un'opera di quasi cinquant'anni fa, messa in scena quando il mezzo televisivo era ancora tecnicamente acerbo. Però, fatta la tara, resta un lavoro assai avvincente e, anzi, ci ricorda che c'è stato un tempo lontano in cui si riteneva che la televisione dovesse somministrare qualche stimolo intellettuale a una vasta platea, non in cerca di solo intrattenimento (meglio evitare confronti con la triviale attualità). Grande Albertazzi, circondato da uno stuolo di comprimari di lusso e anche da alcune delle sue storiche muse.

Nicola81 28/06/23 22:01 - 2840 commenti

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Intelligente rivisitazione in chiave moderna del racconto di Stevenson, offre profonde riflessioni sulla biogenetica e sui limiti della scienza. Le prime due puntate sono molto coinvolgenti anche sul versante mistery, poi una volta scoperte le carte ci si concentra sul dramma del protagonista e una certa ripetitività affiora, ma resta una preziosa testimonianza di un'epoca in cui la Rai sfornava prodotti di alta caratura. Albertazzi è grande, ma è ottimo anche Girotti, personaggio positivo in cui lo spettatore è portato a identificarsi, e i comprimari sono di livello.
MEMORABILE: L'inizio; Tutta la seconda puntata.

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