Uno dei cartoni animati che ho amato di più da piccolo. Un'antica setta infernale e tecnologicamente avanzata si risveglia dalle profondità della terra ed è decisa a conquistare il mondo. Ma per fare ciò ha bisogno di una campana di bronzo che si trova all'interno di un ragazzo (Hiroshi) che ha la facoltà di trasformarsi in Jeeg Robot d'acciaio. Graficamente non è il massimo ma correva il 1975. Per tutto il resto godibilissimo.
Cosa dire di una sigla che, in quanto a psichedelia, farebbe impallidire la partitura per organo di Tarkus? Cieli viola, scenari apocalittici, mostri Aniba partoriti dalle fantasie del peggior psicopatico... Narra la leggenda che Go Nagai abbia ideato il Jeeg mentre era imbottigliato nel traffico sognando di scavalcare le autovetture a bordo di un gigantesco robot... sta di fatto che ciò che ne è scaturito è una vera opera pop a tutto tondo, un capostipite dell'animazione robotica giapponese.
L'ho rivista recentemente con una grande paura: quella che mi deludesse; invece no. La serie, anche se ha più di trent'anni, non sfigura affatto. Il mecha design è curato anche se "tondeggiante" (ma era lo stile dell'epoca) e i "mostri" curati e originali. I soldati di Aniba sono stupendi. Ogni volta che rivedo la trasformazione un piccolo brivido mi percorre la schiena: assolutamente geniale. Serie quasi perfetta.
Jeeg ha accompagnato i bambini di un tempo che fu nell'Olimpo della Giappoanimazione. A parte l'ottima idea dei componenti magnetici, che permetteva l'aggancio di nuove armi, modificando la struttura, il solo fatto che il protagonista si trasformasse, ruotando e appallottolandosi, nella testa del robot, era notevole. Anche i personaggi di contorno (da Don a tutti gli altri) contribiuscono poi a rendere più ricco il menu degli episodi (spesso di livello), già condito con scontri potenziati dalla colonna sonora. Da riscoprire per chi se l'è perso quando fece il suo esordio televisivo.
MEMORABILE: La sigla; I guerrieri Haniwa; I vari mostri; I nuovi componenti magnetici.
Crepuscolare, lovecraftiano, protocyberpunk, ultrapop. In una parola: meraviglioso. Una sorta di Tetsuo in fieri in vitro in nuce. Il pur mitico capostipite di un'era, Goldrake, regge appena il raffronto. Infine una doverosa precisazione: in Italia la serie si chiama Jeeg UOMO d'acciaio e non robot...
Eh... che tempi. Dove l'animazione era ancora puramente ancòrata a valori dicotomici (ma almeno presenti). Secondo grande personaggio che ha accompagnato, dopo Goldrake, la generazione degli attuali "vecchiotti". Andava in onda sulle prime emittenti libere ed era un appuntamento inamovibile per l'affascinato fanciullo, posto di fronte alla solita "macchina" (ma dagli umani sentimenti) di origine puramente nipponica.
Indimenticabile...
Se Goldrake era un'esclusività della Rai (e quindi, veniva replicato un paio di volte in tv, in dieci anni), Jeeg, nelle tv locali, con Il grande Mazinger, era la serie anime di Go Nagai più replicata in Italia. La storia di Hiroshi Shiba, pilota da corsa e di suo padre, il dottor Shiba, creatore della base a anti-atomica, senza dimenticare la campana di bronzo, Himika, il Signore del Drago, Miwa, il Big Shooter, Flora, il lancio componenti e... Jeeg robot! Mito intramontabile anni 70/80!
MEMORABILE: Hiroshi: "Miwa lanciami i componenti!" Miwa: "Subito, Hiroshi... Componenti, fuori!" Hiroshi/testa di Jeeg: "Contatto!"
"Tu che puoi diventare un Jeeg"... Ecco l'incipit direttamente dalla sigla di uno dei cartoni animati sui robottoni più affascinanti degli eighties televisivi italiani, che - a differenza degli altri - non guida un enorme robot bensì ne è parte integrante. Eccellenti le trasformazioni in testa con capriola e bellissimi gli scontri coi nemici davvero fantasiosi nella loro conformazione. Must to see, consigliato da MCO.
Anime della mia infanzia in cui iniziavano ad affacciarsi figoni come Hiroshi, simil Elvis con tanto di moto e basetta come si conviene. Che dire, buoni vs cattivi, un accenno di bioingegneria quando il tema era ancora di là da venire (lo scenziato e il robot) e tanti mostri che venivano regolarmente sconfitti in una serie che ormai è superata, per gli standard odierni. Infatti poi sono arrivati i Pokemon. E questo me lo chiamate progresso?
MEMORABILE: Aggancio dei componenti di Jeeg! La mitica sigla (NON cantata da Pierò Pelù).
Masterpiece dell'animazione nipponica. Come non restare affascinati da una serie come questa? Difficile dirlo. Personaggi bellissimi e con caratteri delineati, pathos, combattimenti ed interi episodi che ti lasciano senza fiato, colpi di scena e ovviamente una sceneggiatura doc. Sempre attuale.
Il cartone animato robotico per antonomasia che ha accompagnato tutta l'infanzia dei miei coetanei. L'attesa spasmodica per la nuova puntata che regalava sempre grandi emozioni. La sfida tra bene e male al primo posto ma anche l'amore paterno e l'esaltazione giovanilistica del coraggio. Da rimarcare tutte le trasformazioni di Jeeg, robot d'acciaio ma dalla testa pensante.
Una delle serie più belle del mitico Go Nagai (autore che stimo da anni) e decisamente originale, se paragonata alle pur bellissime Goldrake, Mazinger ecc. (abbiamo il protagonista che, piuttosto che pilotare il robot, si trasforma direttamente in esso). Grafica assai bella ed espressiva e ottime animazioni, nonostante gli anni; trama molto avvincente e coinvolgente (Nagai è sempre una garanzia), in bilico tra sci-fi e horror... un cult da recuperare assolutamente.
MEMORABILE: Il popolo degli Yamatai e i loro signori: la truce Regina Himika e il diabolico Imperatore del Drago sembrano usciti dai racconti di Lovecraft.
Robot flessibile, dotato di componenti la cui versatilità e avanguardia lascia basiti ancora oggi. La visione non è per bambini piccoli, perché i nemici sono brutti, oltre che cattivi, di chiara derivazione "infernale". Inoltre è dinamico, cambiano i meccanismi di guerra, si evolvono e pure la trasformazione dell'uomo subisce una mutazione estetica (la trasformazione con le fruste). Anche tra le file avversarie non c'è pace e è una ulteriore nota di merito. Colonna sonora da brivido per il robot del tempo passato più proiettato verso il futuro.
Arrivato in Italia in ritardo rispetto agli altri cartoon giapponesi, ha pagato caramente scotto per questo anche perché la sua trasmissione fu inizialmente affidata alle TV locali. Impianto generale non differente dagli altri suoi simili con i soliti personaggi secondari fatti col copia e incolla. A mio avviso né il migliore né il peggiore.
Anche se nata allo scopo di pubblicizzare i robot-giocattolo calamitati che hanno ispirato a loro volta il grande Jeeg, questa è una delle migliori serie sui robot giganti dell'epoca d'oro del genere. Il protagonista è un ribelle, spericolato che si veste alla Elvis: fosse nato ai giorni nostri sarebbe stato un gran metallaro! Nei primi episodi non riesce a pilotare il robot facendo pessime figure e il padre muore da subito. La serie è abbastanza cruda e violenta rispetto ai canoni e gli episodi finali davvero spettacolari.
Il miglior manga tra i robot '70-'80 di Go Nagai. Sempre ricco di epicità e pathos, forse più degli altri, ma con grandi differenze e con la sua personalità: 1) non c'è un pilota ma lo stesso Hiroshi Shiba diventa un cyborg che poi diviene la testa di Jeeg; 2) i nemici non vengono dallo spazio ma dal sottosuolo e dal passato, e sono davvero ispirati all'antica civiltà Yamatai, alla sua regina Himiko (qui Himika); 3) sia le campane di bronzo, sia i soldati sono ispirati a ritrovamenti storico-archeologici del periodo di ideazione. Superbo e con una delle migliori sigle italiane.
Favoloso mecha inarrivabile nei favori di molti nonostante la concorrenza fosse per i ragazzi del tempo assolutamente sleale fino ad imporre in qualche modo uno schieramento (i goldrakiani, i mazingeriani e appunto i seguaci di Hiroshi). A contraddistinguerne la originalità, al di là dei lambiccamenti psicologici del nostro (in)vulnerabile eroe, la caratterizzazione del male che viene dal profondo della Terra, con il terribile mantra di Himika che ancora risuona nei timpani: Neghini neghini nasa nucolò. Sgarrupatissimo Mechandon. Perché tu sei Jeeg!
MEMORABILE: La trasformazione coi componenti; La moto di Hiroshi; Gli stivali di Miwa; La piccola Mayumi Sheba; Don e Pancho.
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Undying ebbe a dire: Aggiunto un altro link (sezione trailer) che potrebbe far smuovere qualche lacrimuccia... non foss'altro perché ci ricorda tempi ormai passati... da anni (sic!)
"Quando il domani verrà... il tuo domani sarà..."
... profetico?
ricordo d'infanzia...da bambina seguivo il cartone e mi ero presa una cotta per Hiroshi
DiscussioneZender • 19/05/08 18:57 Capo scrivano - 47782 interventi
Gugly ebbe a dire: ricordo d'infanzia...da bambina seguivo il cartone e mi ero presa una cotta per Hiroshi E dovendo scegliere tra Hiroshi e Actarus?
Zender ebbe a dire: Gugly ebbe a dire: ricordo d'infanzia...da bambina seguivo il cartone e mi ero presa una cotta per Hiroshi E dovendo scegliere tra Hiroshi e Actarus?
MusicheGestarsh99 • 27/05/11 00:43 Vice capo scrivano - 21546 interventi
La sigla della versione italiana di Jeeg fu realizzata e cantata da Roberto Fogu, in arte Fogus, utilizzando la base della sigla iniziale giapponese scritta da Michiaki Watanabe, resa monofonica e migliorata con l'aggiunta di uno strumento, il minimoog, i cui suoni sono stati ideati e sovrapposti sulla base giapponese originale dal musicista Carlo Maria Cordio.
Il brano fu pubblicato nel 1979 su 45 giri dall'etichetta discografica CLS.
chi è cresciuto con questo anime e chi l'ha comunque amato al di là di questioni anagrafiche non può mancare l'immersione qui
puntata per puntata, un puntigliosissimo coacervo di curiosità, omissis e arbitrarietà del doppiaggio italiano, bloopers e puntualizzazioni tecniche e logiche (alcune anche irresistibilmente comiche, come quelle del prof shiba che vede le pudenda di miwa) assolutamente da non mancare!!
Disponibile a partire dal 2 Gennaio 2015 in DVD per Yamato Video, in uscita abbinata a Gazzetta dello sport e Corriere della sera.
Il piano dell'opera propone 12 dvd (con cadenza settimanale) e un cofanetto in edicola a partire dalla seconda uscita.
Per chi fosse interessato, posso testimoniare la buona qualità del progetto che si presenta con un'uscita settimanale in edicola (ma facilmente ordinabile presso Yamato Video).
Ogni DVD (cartonato e con "cofanetto" in regalo dalla seconda uscita)contiene vari episodi (inizialmente 4), ognuno disponibile con sigla e doppiaggio storico (remastered) od in lingua originale.
Video 4:3, 1.33.1 full frame
In alcuni casi, la traccia italiana implementa piccole sequenze non doppiate (ma sottotitolate).
Consigliato agli appassionati, visto che del robottone d'acciaio di Nagai non si contano altre edizioni HV.