In una città fluviale del Sud, Bill si innamora di una ragazza ma i rispettivi padri, entrambi battellieri, si odiano. Il Deus ex machina si manifesterà nell'impetuosa forma di un devastante ciclone... Stupefacente film di Keaton qui all'apice della sua abilità e spericolatezza fisica, massimamente esemplificate dalla sensazionale, lunghissima sequenza del ciclone, che culmina nella celebre e imitatissima caduta della casa sopra Buster, in piedi illeso in corrispondenza di una finestra... Vedere per credere.
Ancora una volta Keaton dà prova delle sue grandissime doti atletiche inscenando gag esilaranti basate sulla sua "fisicità". Dopo una prima parte tranquilla, ma in cui vengono delineati molto bene i profili psicologici dei personaggi, il film si scalda con l'arrivo del ciclone. Ancora una volta il nostro eroe riuscirà ad adattarsi perfettamente alla situazione, riuscendo non solo a rimanere illeso in mezzo a tante catastrofi ma anche a diventare un eroe. Nonostante sia un film muto vecchio di più di ottant'anni è ancora estremamente godibile.
Figlio di un battelliere povero si innamora della figlia di un battelliere ricco, acerrimo nemico del padre. Il film è ricco di sfumature, decisamente più complesso del classico film comico del cinema muto. L'incredibile maschera di Keaton ci accompagna nella vita quotidiana di una cittadina fluviale del West (magari a comprar cappelli o radersi i baffetti), fino all'impareggiabile lunga scena del ciclone, con notevoli effetti speciali di distruzione che il protagonista attraversa con divertente disinvoltura.
Nella conflittualità di due battellieri del Sud si dipana la vicenda familiare e sentimentale di Keaton. Ampiamente descrittivo del clima sociale e navale, il film avanza lentamente anche assumendo tratti malinconici (in galera) per poi accelerare vistosamente con l’arrivo del ciclone. Case che volano, vento distruttivo e allagamenti che lasciano ammirati per lo sforzo registico e per le doti atletiche del protagonista. Epilogo scontato ma con simpatica chiusura.
MEMORABILE: Il salvagente che affonda; La casa che si conficca nella terra.
Classico keatoniano forse piuttosto limitato a livello di soggetto, ma meglio bilanciato che altrove nel rapporto tra i momenti genuinamente comici e le giravolte rocambolesche, talvolta ai limiti dell'action, dell'attore. Le gag si susseguono con un buon ritmo fino a una notevole sequenza finale, magari non esplosiva a livello comico ma eccellente nel giocare con paradossi fisici e col concetto stesso di scenegrafia cinematografica, avvalendosi, oltre che delle doti atletiche di Keaton, di effetti speciali di tutto rispetto. Ambientazioni interessanti, azzeccati i comprimari.
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Direi che il titolo italiano più famoso per la pellicola dovrebbe essere "Io... e il vaporetto", per cui mi sembrerebbe più corretto mettere questo come titolo principale ed inserire "Bill del vaporetto" come aka.
Passato in censura come Io e il ciclone, mentre sulle testimonianze d'epoca (luglio 1928) del benemerito archivio de La stampa, troviamo come titolo sia Io... e il ciclone! che Io e il ciclone!.