Aggiornamento disastroso d'un piccolo capolavoro del fantastico, quel Gli Invasori Spaziali diretto nel lontano 1953 da William Cameron Menzies. Hooper - forse - è spronato dall'analoga operazione portata a compimento (con ben altri risultati) da John Carpenter (La Cosa, 1982). Ma il risultato finale di "Invaders" (con effetti speciali fallimentari, veri protagonisti del secondo tempo) risente della messa in scena farcita da lacune imperdonabili date dall'assenza d'una vera regia e dal caos che - con buona probabilità - regnava sul set. Infantile.
Mah, l'hanno massacrato un po' tutti questo remake del classico di William Cameron Menzies, eppure... Per carità, non è certo un capolavoro da tramandare ai posteri ma, se lo si prende per quello che è (un affettuoso omaggio al cinema di fantascienza anni 50), è sufficientemente godibile. I marziani sono carucci e Karen Black la si rivede sempre volentieri.
Remake de Gli invasori spaziali, che pur non avendomi fatto impazzire aveva comunque una sua originalità. Qui sembra tutto scontato e gli attori certamente non danno una mano. Finale troppo lungo. Da uno come Tobe Hooper non ti aspetti un semplice remake ma qualcosa di più...
Certo Tobe Hooper ha dato di meglio, ma non è del tutto da buttare questa piccola opera di fantascienza ispirata agli invasori spaziali di Menzies. La sceneggiatura tuttavia lascia un po' a desiderare e il finale risulta un po' accellerato e scontato. Karen Black ha prestanza fisica e il giovane se la cava.
Abbastanza prevedibile e mediocre horror degli anni ottanta, pur se spesso e volentieri il film regala sfiziosi effetti speciali e colpi di scena davvero notevoli (alla Hooper, non c'é che dire) con tanto di suspence e fantasia. Il peso di vedere un remake di un film di molti anni prima (Invasori spaziali) non si sente proprio, anzi, probabilmente risulta migliore. Bravo l'attore bambino che si è adattato al ruolo senza problemi.
Spassoso remake del classico di fantascienza degli anni '50, che non aggiunge molto all'originale se non una buona dose in più di effetti speciali. Tuttavia il film è godibilissimo, specialmente nella prima parte, che offre buoni momenti di tensione; il secondo tempo (da quando interviene l'esercito) risulta più scontato ed è un puro omaggio allo sci-fi anni '50 fatto con i mezzi degli anni '80: coloratissimo e popolato di mostroni di lattice, esplosioni, raggi laser e via dicendo. Buono il cast di facce note, su tutti la sempre brava Black.
Remake del classico Gli invasori spaziali, Invaders dopotutto è un B-movie passabile. Tobe Hooper tenta di creare un buon horror, ma gli scarsi effetti visivi non aiutano di certo. Il cast è buono (Karen Black e Louise Fletcher) e io sono sempre d'accordo con l'idea di omaggiare la fantascienza anni '50, ma oramai credo che con questo film Hooper abbia fatto il salto dello squalo.
Improponibile remake con attori assolutamente mediocri, bambino sconvolto compreso, a cui verrebbe voglia di tirare il collo dopo una ventina di minuti. E' tutto ultrapuerile (e la spiegazione finale non giustifica), tanto che ci si chiede se, oltre agli adulti, anche i bambini si sentano presi in giro, quasi fossero dei fessi ("Eiaiu!"...Ma per piacere...bisognerebbe spiegare al regista che, anche se hai 10 anni, salvo eccezioni, non sei un pirla). Inutile e irriverente nei confronti del suo decente predecessore. P.S. Velo pietoso sui pupazzosi effetti.
MEMORABILE: La comparsa dei testoni dentuti, assai più ridicoli dei gigantoni dell'originale, che erano comunque più giustificati, vista l'età della pellicola.
Altalenante trasposizione cinematografica della tipica storiella di fantascienza fumettosa in voga negli anni sessanta. Buona la prima parte, che regge bene, mentre nella seconda si scivola pesantemente nel pacchiano. Gli alieni gommosi, poi, quando entrano in scena fanno crollare miseramente il tutto perché ridicoli e in contrasto con l’approccio serioso del film. Evitabile, a meno che non si sia follemente appassionati del genere e del tipo di fantascienza di quel periodo storico.
MEMORABILE: Il laser spaziale in grado di funzionare con un misero penny!
Film di Hooper di incredibile bruttezza. Non si capisce cosa aveva in mente lo zio Toby e se l'idea era quella di ricreare le atmosfere di certa fantascienza ingenua anni '50 si è rilevata un fallimento completo. Il ritmo è ultrasoporifero, la trama puerile e scontata, gli effetti speciali inguardabili (gli invasori sono dei ridicoli muppet pelosi che non spaventerebbero un bambino), Karen Black si limita a urlacci e boccacce. Veramente dura arrivare in fondo e a questo punto di Hooper meglio guardarsi roba come Le notti proibite del marchese De Sade!
Rispetto all'originale è pessimo, ma anche preso come film a sé stante risulta poco interessante. Il cast invece è fortunatamente ottimo: la mitica Black come al solito offre il meglio di sé e i veterani Karen generale e Fletcher preside odiosa non sono da meno. Sfortunatamente il bambino protagonista è odioso e il finale troppo frettoloso. Anche i mostri non sono gran cosa, nonostante una discreta creatività nel look. Si cerca di creare suspense nella prima parte non mostrando, ma si ottiene il contrario. Insomma.
MEMORABILE: Il mostro che divora; "Povero, piccolo terrestre"; "Non sei venuto alla gita scolastica!"; La rana; L'esplosione.
Si capisce che è un film anni '80 perché l'eroe è un ragazzino e che è il remake di un film anni '50 (dove i mostri erano metafora dell'URSS) perché i soldati non ci fanno la figura dei fessi. La trama non presenta sorprese, gli attori recitano così così, ma i mostroni sono fantastici (così come la sgargiante fotografia) e come approccio di un tredicenne all'horror (come l'ho vissuto io la prima volta) è prefetto. Mezzo pallino in più per il valore affettivo.
MEMORABILE: L'orribile e meritata fine dell'odiosa insegnante; Il cervellone marziano (simile a Krang delle Tartarughe Ninja).
Sinceramente gradevole. Una fantascienza in puro stile anni 80, divertente e senza pretese. Hooper dirige con il medesimo stile di Poltergeist: non c'è la crudezza di altri suoi film infatti, ma più un innocuo divertimento fanciullesco. Il ritmo è buono, l'inizio genera una discreta tensione e gli effetti speciali funzionano (tranne che per le creature un po' troppo pupazzose). Brava la Black, simpatico il ragazzino. Buono.
Parte benino, con tutti gli stilemi che orbitano attorno al soggetto degli ultracorpi in terra americana. Hooper abbandona l'occhio cinico che scruta lo squallore dei vinti nella periferia, capolavoro di una carriera; qua si limita a girare, con sguardo indulgente, la classica lotta del ragazzino - spalleggiato da una fascinosa Black - contro il mondo adulto soggiogato da improbabili alieni (simpatici per estetica, va ammesso). Guardabile, nulla di più.
Gustosissimo remake nettamente superiore all'originale, diretto da un divertito zio Toby in vacanza, che tra reminiscenze poltergeistiane (il nucleo familiare in circostanze soprannaturali) e pazzesche scenografie aliene che ricordano l'antro grottesco di Non aprite quella porta 2, omaggia con squisitezza la SF anni 50, con l'occhio rivolto a Joe Dante. Fantastici mostroni creati da sua maestà Stan Winston (il cervellone alieno, "i cani da guardia" simil critters vitaminizzati). Scade un po' nella tamarrata quando interviene l'esercisto, ma resta un delizioso piccolo cult.
MEMORABILE: La fuorisucista alla Goldrake del cervellone; Louise Fletcher ingurgita schifosamente rane; Gli interni parafelliniani dell'astronave "organica".
Remake di un vecchio cult di fantascienza anni Cinquanta che Hooper porta sullo schermo aggiornandolo agli anni Ottanta. Il regista però sembra indeciso tra il prendere la strada dell'orrore e della violenza come al suo solito o buttarsi in una visione più spielberghiana delle avventure per ragazzi. Comunque gli effetti speciali sono buoni e il cast, con in testa la grande Karen Black, aiuta. Passabile.
Una delle pellicole più odiate e maltrattate di Hooper è invece uno spassosissimo film di fantascienza a tinte horror. Notevole la parte iniziale con scenografie affascinanti al massimo, poi il film si perde un po' tra dialoghi inutili e il ritmo cala. Ma ciò che sfugge è che il film non si prende sul serio e la sua ironia funziona alla grande; i mostri alieni sono poi abbastanza inquietanti anche se sono iper plasticosi e la trama alla fin fine mira a un pubblico di adolescenti ma anche di bambini; inutile quindi etichettare il film come infantile in modo negativo.
Nomi grossi per questo remake: Hooper alla regia, O'Bannon sceneggia, Disktra e Stan Winston agli effetti speciali. Il risultato è un'opera quasi infantile (in effetti la storia è vista con gli occhi di un bambino), coloratissima che omaggia la fantascienza degli anni 50, con le sue ingenuità ed inverosimiglianze. Presa così può anche essere apprezzata, pure se i marziani, dei goffi muppet dentuti, sono oltre il ridicolo e il sottotesto politico è svanito. Prima parte intrigante, seconda più scontata. Bravino il kid Carson.
MEMORABILE: La discesa dell'astronave, La rana ingoiata dalla Fletcher stile Visitors; I tipi risucchiati nella sabbia; Il cervellone marziano; L'assurdo finale.
Una discreta prova per Hooper (leggero e ispirato) e una ottima per il cast (Black e Fletcher iconiche), ma quello che manca al film per rendersi davvero indimenticabile è il pathos e una maggiore attenzione alle dinamiche narrative. Resta comunque un prodotto godibile, più fantastico che fantascientifico e senza troppe pretese velleitarie. Suggestive le sequenze all’interno dell’astronave marziana.
Buon remake che, accomodando le debolezze dell'originale, riesce a superarlo. Gli upgrade più significativi risiedono nel reparto effettistico, fra deliziosi mostroni di gomma e notevoli trucchi ottici, ma anche la regia di Hooper, probabilmente conscio della diretta seppur silente parentela fra il suo Poltergeist e l'Incontri ravvicinati di Spielberg, si sbizzarrisce in encomiabili scorci fantasy-orrorifici (la Fletcher che mangia rane, i genitori strambi tipo Pranzo misterioso), mentre lo script del duo O'Bannon-Jakoby toglie saggiamente respiro alla tranche bellica. Sottovalutato.
MEMORABILE: Il furgone della Fletcher che sembra arredato da Faccia di Cuoio; La testona aliena che all'occasione parla; I dentuti mostri quadrupedi; Il finale.
Già lo disse chiaro e tondo baby-Foster: assetto familiare, sistema educativo e panopticon poliziesco sono i veri invasori dell'individualità. Dando nuovo conio a un classicone e perché no citandosi addosso, Hooper lo didascalizza in un pop-up per bambini: caverne uterine, creature ovariche, scenopsicoplasmie, teratomorfie dalle pelli di cristallo, cromoscopie tipo Bava impazzito chiamato a fotografare Superclassifica show, la sempre simpaticona Fletcher, ormai abbonata all'ufologia, in incarico proto-visitors. Pazientando su ritmo polentoso e tono bambinesco, un bel giro di giostra.
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DiscussioneCaveman • 12/12/18 18:52 Servizio caffè - 403 interventi
Un Hooper minore e purtroppo sottovalutato a mio modesto avviso, ormai finito nel dimenticatoio ed è un peccato dato che trasuda anni’80 in ogni singolo passaggio.
Caveman ebbe a dire: Un Hooper minore e purtroppo sottovalutato a mio modesto avviso, ormai finito nel dimenticatoio ed è un peccato dato che trasuda anni’80 in ogni singolo passaggio.
Concordo, io ci sono affezionato. Molto più hooperiano di Space Vampires (ma meno delirante e folle), dove salta fuori la passione viscerale dello zio Toby per la SF anni 50 (a cui avrebbe voluto dedicare più spazio alla sua filmografia).
Lo stesso Toby lo ama, e lo giudica il suo film più incompreso
Incantevoli i mostroni cheappissimi creati dal sua maestà Stan Winston, e da brividi la Fletcher che ingoia rane
DiscussioneCaveman • 12/12/18 19:39 Servizio caffè - 403 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Caveman ebbe a dire: Un Hooper minore e purtroppo sottovalutato a mio modesto avviso, ormai finito nel dimenticatoio ed è un peccato dato che trasuda anni’80 in ogni singolo passaggio.
Concordo, io ci sono affezionato. Molto più hooperiano di Space Vampires (ma meno delirante e folle), dove salta fuori la passione viscerale dello zio Toby per la SF anni 50 (a cui avrebbe voluto dedicare più spazio alla sua filmografia).
Lo stesso Toby lo ama, e lo giudica il suo film più incompreso
Incantevoli i mostroni cheappissimi creati dal sua maestà Stan Winston, e da brividi la Fletcher che ingoia rettili
Sì, decisamente sottostimato.
Stan Winston ha un posto speciale nel mio cuore di appassionato.