Intrigo a Berlino - Film (2006)

Se l'accoppiata Tarantino-Rodriguez ha fatto il proprio omaggio ai film Grindhouse, ecco che lo spocchioso Soderbergh, che pare non aver mai finito la scuola di cinema, ci propone un'operazione analoga; ma da buon cinefilo intellettualoide si butta su film modello Casablanca e sull'espressionismo (senza dimenticare il neorealismo). Ovviamente nell'impresa lo segue il suo Clooney, insieme alla Blanchett e un inedito McGuire in versione bastarda. Se siete studenti di cinema o vecchi appassionati del genere è il film che fa per voi.

Un sentito omaggio di Soderbergh al genere noir e melodrammatico in perfetto stile Casablanca. Purtroppo il regista non è Michael Curtiz e il risultato è una sorta di visione al microscopio molto curata nei dettagli ma che manca di anima e di un minimo di spirito partecipativo. Pregevole la ricostruzione della Berlino post-bellica (molto simile alla Vienna de Il terzo uomo). Anche gli attori si impegnano molto ma se la Blanchett fornisce una prova grintosa e di stile, i due interpreti maschili (specie Maguire) sono francamente spaesati.

Per essere leggendario, è leggendario, ma non è che poi Casablanca sia 'sto film avvincente! Non mi sorprende, pertanto, che ricalcandolo (in tutto e per tutto: dal manifesto alle focali, alla recitazione antinaturalistica, alla fotografia - dello stesso regista con lo pseudonimo di Peter Andrews - all'uso dei fondali nei camera car, alle immagini di repertorio girate on location nell'immediato dopoguerra da Billy Wilder e William Wyler), sia venuto fuori un pasticcio noioso che saccheggia anche un po' Il terzo uomo ed un po' Notorious.

Stavolta Soderberg ha toppato, si è preoccupato di fare il verso ai classici anni 40 in modo molto accurato ma ha tralasciato completamente il resto. Pochi sussulti, passaggi narrativi forzati e, da parte mia, la crescente voglia di arrivare alla fatidica parola "fine". Attori poco nella parte, con Maguire inadeguato e la Blanchett forse l'unica a salvarsi.

A Soderbergh della trama noir di questo film non ne può fregar di meno... gli interessa solo fare un omaggio a quel genere di cinema, tipo Casablanca, in voga negli anni 40 e 50. Il risultato è discreto perché comunque il regista c'è e ci sa fare. Fotografia splendida, la Blanchett convincente e molto bella, abbastanza bene Clooney, fuori ruolo Maguire. Si può vedere...

Certo che Clooney in questo film le busca sempre, anche da giovani pivelli che il giorno dopo vengono trovati morti nel fiume. Scherzi a parte di questo lavoro io salverei solo la scenografia e l'atmosfera buia e sospetta di una Berlino occupata dai vincitori. La trama è noiosa proprio perché non aggiunge nulla di nuovo a pellicole del passato di questo genere, di ben altro livello; e averle voluto "omaggiare", copiandone anche il formato, è stato uno sbaglio. Al film manca tutto ciò che è indispensabile per avvincere.

Ho accettato di più la trovata che ha avuto Soderbergh con Bubble, che non questa di omaggiare il cinema noir anni '40-'50. Nonostante ciò la storia non si presenta noiosa, ma Clooney sembra un pesce fuor d'acqua, meglio la Blanchett. Bello il bianco e nero.

Se il marito di Bergman fosse stato un criminale nazista in fuga invece di un eroico esponente della Resistenza, non trovereste che Bogart avrebbe fatto la figura del bischero? Ambientato nella Berlino occupata dagli alleati, un raffinato esercizio di stile che ricrea, in maniera filologica, l'atmosfera del nero post-bellico degli anni '50, ma pecca dal punto di vista della sceneggiatura, né avvincente né convincente, come pure Clooney: ne busca da tutti, compreso lo smilzo Maguire, e, nei confronti di Blanchett, fa pure la figura del bischero.

Atmosfera raffinata ma crudamente reale per un film post-bellico in pieno stile noir. Ottima la rielaborazione delle scenografie, notevoli le musiche di accompagnamento. Ben figura Clooney con la Blanchett, fuori luogo Maguire nei panni di un ragazzino viziato dai benefici della guerra riservati ai vincitori. Non intuibile al primo impatto la trama, sempre in bilico l'equilibrio tra suspense e giallo a scapito della chiarezza narrativa. Merita una visione più attenta.

Trama inesistente, scelta dei protagonisti non proprio azzeccata, Maguire ha un volto che proprio non si addice al personaggio che interpreta pur recitando in maniera impeccabile, Clooney monoespressivo, Cate Blanchett fa quel che può. Più che un omaggio a Casablanca è un disagio per chi lo ha visto e per chi vorrebbe vederlo. In sintesi un film di cui si può fare a meno.