Tratto dal romanzo di A. Conan Doyle "La valle della paura", vede Arthur Wontner nei panni di Sherlock Holmes, poco prima del più famoso Basil Rathbone. Il film si sviluppa su due registri, quello investigativo e quello gangsteriano a supporto della storia, fino alla risoluzione del caso in puro stile sherlockiano. Tensione e colpi di scena assicurati...
Il delitto annunciato in un castello inglese e il flashback che ci riporta a confraternite violente nel far west americano: il plot di Conan Doyle è suggestivo e piuttosto ben reso in questo film (quarto di cinque della serie che vede protagonista un dignitoso Wontner), che oltre ai troppi dialoghi riserva anche alcune intriganti scene d’atmosfera tenebrose. C’è un po’ di zavorra inutile prima che il racconto ingrani con l’omicidio, ma poi si segue abbastanza bene. Piacevole il tormentone di Watson che ammicca desideroso di essere presentato.
Avventura di Sherlock Holmes che oscilla tra la parte thriller e quella noir-gangeristica. Se la prima è abbastanza riuscita - specie nell'epilogo col solito brillante spiegone sherlockiano - non si può dire altrettanto della seconda che appesantisce la storia, diluendone la tensione narrativa. Per questo motivo il risultato finale non è pienamente soddisfacente, sebbene nemmeno disdicevole. Con un suo perché.
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