Il traduttore - Film (2016)

Le premesse c'erano, una storia stratificata su diversi livelli ma che richiedeva maggiore cura nel maneggiarla. Con alcune trame che evaporano (la fidanzata, la poliziotta) e molti passaggi chiave, sia erotici che noir, che sfociano nel televisivo. La Gerini, pur con la sua esperienza, risulta prevedibile e il bel tenebroso Kula svalvola quando gli si chiede di alzare i giri. Più simpatico l'amico pizzaiolo interpetato da Rogucki. Girato in una Trento dalle apparenze vagamente romane.

Cosa si prefigge un film di questo tipo? Noir, drammatico sentimentale, di denuncia sociale? Niente o tutto di ciò viene espresso con decisione, tutto è rallentato e sembra non voler imboccare mai la strada giusta che permetta di capire cosa si voglia rappresentare. Il giovane rumeno che nel tradurre il libro diario del defunto marito ne nasconde il tradimento, la carnalità, la parte in cui il lavoro per la polizia sconfina pericolosamente... La Gerini più che matura riesce perlomeno a caratterizzare il personaggio della donna sensuale, ma niente di più.