Il tempo che resta - Film (2005)

Come Cinque per due, anche questo film è girato con un meccanismo a ritroso. Un ragazzo scopre che ha pochi mesi di vita e davanti al mare ripercorre i momenti salienti della sua esistenza. Una speciale Jeanne Moreau in un film che forse dà l'impressione di essere troppo breve, ma che convince e commuove.

L’imminenza della morte offre altre chanche alla vita, a cominciare dalla possibilità di mettere a nudo sé stessi. È quanto accade al giovane protagonista di fronte a pochi mesi di vita per un cancro. Un tempo per tagliare i ponti con le consuetudini (il compagno, la famiglia), recuperare un altro sé (l’infanzia, la nonna) e scoprire una nuova opportunità: una paternità surrogata. Un film duro e struggente al tempo stesso, che unisce il senso del dolore e l’introspezione, fino a una rassegnata e serena accettazione della fine.

Un film triste e toccante che fa riflettere su quanto sia imprevedibile e incontrollabile la nostra vita; tuttavia nel complesso la pellicola non mi ha entusiasmata e l'ho trovata piuttosto lenta (come forse è giusto che sia per scandire meglio il tempo).