ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Nunziante Valoroso
Una tra le migliori e più sottovalutate produzioni di Ross Hunter per la Universal , sulla scia di altri suoi grandi successi per la Casa come "Lo specchio della vita", "Magnifica ossessione", "Come le foglie al vento", terza versione di un bello ma un po' datato romanzo di Fannie Hurst (già autrice dello stesso "Specchio della vita")
diretto con sapienza da Miller ("Merletto di Mezzanotte" con Doris Day e lo stesso Gavin) e magnificamente musicato da Skinner (che utilizzò temi di Brahms) e fotografato.
Susan Hayward e John Gavin sono al loro meglio e non si potrebbe trovare una moglie alcoolizzata più perfida di Vera Miles. Una storia di adulterio che avrebbe potuto diventare ridicola se affidata ad un altro cast, diventa, sotto la guida di Miller e del produttore Hunter un melò fiammeggiante di rara bellezza, con pagine liriche e una commozione autentica nei dialoghi. Curiosamente, anche se la trama si svolge tra New York, Londra e Parigi, il film fu girato praticamente tutto a Universal City.
Ripreso in originale in Eastmancolor, fu stampato in Italia dalla Technicolor che, grazie al suo leggendario ed esclusivo sistema ad imbibizione, valorizzò ulteriormente le magnifiche immagini di Stanley Cortez e gli eleganti modelli di Jean Louis. Il doppiaggio italiano non fa che valorizzare ulteriormente la pellicola, offrendoci sensibili ed indimenticabili caratterizzazioni di miti quali Simoneschi, Calavetta, Locchi.