Il ritorno di Jafar - Film d'animazione (1994)

Non detestabile seguito di Aladdin, che punta i riflettori sul diabolico Jafar, scampato alla morte del precedente capitolo e ora bramoso di vendetta. Nonostante parte del cast vocale cambi a causa di dipartite (il doppiatore del sultano) o di impegni (il genio), il doppiaggio è abbastanza eterogeneo e il prodotto potrà piacere a chi non ha troppe pretese.

Nato per il mercato home-video sull'onda dello strepitoso successo di Aladdin, questo breve seguito (nemmeno 70 minuti) raggiunge risultati ragguardevoli. Merito dei bei personaggi (tra cui il pappagallo che qui si ritaglia uno spazio maggiore del primo e che, a mio avviso, è il migliore del lotto) e di una storia veloce e frizzante che si lascia seguire e diverte. Sorpresa.

Benchè realizzato per il mercato dell'home video ed appartenente alla discutibile categoria dei sequel, Il ritorno di Jafar (sequel di Aladdin) è un discreto lungometraggio incentrato su uno dei "cattivi" più riusciti dell'universo Disney. Il film ha un discreto ritmo e la vicenda si segue piacevolmente. Discrete grafica e tecnica di animazione.

Volete passare un'ora fra sane risate? È il cartone che fa per voi. Ufficialmente è un sequel, ma l'altissima qualità lo potrebbe far passare anche per prodotto a se stante (forse sarebbe comunque più giusto dire che è da considerarsi un tutt'uno con il primo cartone). Bellissimo. Il ruolo di Iago prende vigore e il doppiatore del personaggio ha modo di sciorinare virtuosismi vocali notevoli. Al solito bellissima la colonna sonora.

Abbastanza deludente. Le canzoni non sono un granché e non rimangono impresse, le animazioni sono mediocri essendo il tutto concepito per il mercato homevideo. Il personaggio migliore del primo film, il genio, qui non viene sfruttato per nulla e finisce a fare il ruolo del pagliaccio. La trama di base poteva essere buona, ma i personaggi vengono guidati da forzature e da decisioni di dubbia saggezza.

Primo seguito del classico di grande successo, per certi versi risulta più gradevole e movimentato del prototipo grazie ai duetti tra il cattivissimo Jafar e Abis Mal, il suo padrone tonto (ma non troppo) e gli ottimi numeri affidati al Genio, che in Italia è ancora Gigi Proietti. La trama procede spedita, tra qualche ingenuità e un discreto tasso d'azione che la rendono abbastanza gradevole. Nel complesso un'operazione decisamente riuscita.