Non esattamente una pietra miliare del cinema italiano... Diretto da un Grimaldi in scarsa vena e affidato prevalentemente all'Ugola d'oro di Al Bano (che in quanto a recitare è secondo a tutti), è un operina talmente inconsistente da fare quasi tenerezza (e ribadisco quasi). Splendide le canzoni, ma non c'è altro da salvare.
Si può denigrare un film come questo? Oggetti così sembrano destinati ad uscire da ogni giudizio, dato che il loro intento comprende la stroncatura artistica. Veicolo per l'ugola d'oro dei 60 che nel film è un ingegnere buono che vien chiamato in Kenia e diventa un leader dei neri (risate). Incarica di tener d'occhio i giri della moglie dal professor... Leccisi (profetico). Indescrivibile guazzabuglio mou per veicolare canzoni come la melensaggine omonima opera di Theodorakis. Ovviamente, come spesso capita, il buon Al Bano nella vita non è un buono.
MEMORABILE: Stracult assoluto il momento canoro di Rocky Roberts.
Agghiacciante. I risvolti sociali (Carrisi è l'ingegnere buono nella miniera del cattivo Ressel) sono coniugati così male da farsi controproducenti. Nel primo tempo il protagonista è Nino Taranto, il quale poi quasi sparisce dopo che, in due minuti di film, la Carrisi-Martinkova, da coppia perfetta arriva all'orlo della separazione! Le canzoni non hanno alcun nesso con la trama! Quando Roberts carica Al Bano sulla jeep e senza motivo canta "Con tutte le ragazze sono tremendo" par di sognare.
MEMORABILE: Oltre alla citata canzone di Roberts, le incredibili lacrime del bimbo nero (ancor più inverosimile che insopportabile), forse fatte con la Nutella...
Musicarello in salsa straniera causa le ambientazioni minerarie. Scontato nel suo sviluppo tra tragedie e finali felici con il solo piacevole intermezzo delle canzoni dell'interprete pugliese. La menzione speciale va all'intervento sorprendente di Roberts, che regala un attimo di magia nel marasma narrativo.
Non certo uno dei musicarelli più indovinati (anzi...) prende poi una strada melensa e buonista che lo rende ancora meno riuscito. Si allunga all'inizio simpaticamente il brodo con Nino Taranto, poi ci si concentra su Al Bano che canta pezzi non proprio meravigliosi. Intermezzo con Rocky Roberts, incredibile ma molto divertente, per la sua stranezza nel contesto.
Prima mezz'ora di assoluta inutilità (un po' di scenette comiche di infimo livello con un Nino Taranto eccessivamente sopra le righe), a seguire uno spassoso secondo tempo "impegnato" con un meraviglioso Albano che lotta per i diritti dei neri in miniera e canta canzoni tra le peggiori del suo repertorio dell'epoca, ma nel complesso abbastanza delirante, specialmente nel finale. Molto buona la fotografia ma regia di assoluta sciatteria. Tutto sommato tra i peggiori film del Carrisi, nonostante un paio di scene di assoluto culto.
MEMORABILE: La scena in macchina con Rocky Roberts e soprattutto il canto collettivo di Natale.
Non c'è Romina (qui rimpiazzata da Susanna Martinková). Se vi sta bene lo stesso, allora accomodatevi in poltrona per un'ora e mezza di sagacia offerta da Nino Taranto (i battibecchi tra lui e Mulé appena divertenti), canzonette e un po' di "impegno sociale". Il protagonista Al Bano, con sorriso a 32 denti (come da titolo), veste gli incredibili panni di ingegnere minerario in Africa e si preoccupa persino dei diritti umani ("Ho notato che le squadre sono formate o da soli bianchi o da soli negri"). Film un po' faticoso, bisogna dirlo.
Aldo Grimaldi HA DIRETTO ANCHE...
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Nei due film di Albano che precedono questo (NEL SOLE e L'ORO DEL MONDO), sua partner era Romina. Qui è la Martinkova, ma la bizzarria sta nel fatto che se Carrisi, opportunamente, cambia nome (da Carlo a Giorgio), dalle due opere precedenti provengono i personaggi di Nino Taranto e della Steni. A loro si aggiungono pure la Pamphili (nei due film citati spasimante di Montesano) e Valentino Macchi, che qui, al pari di Albano, sono ex discenti di Taranto e della Steni. Un po' surreale la presenza di Fulvio Mingozzi, qui insegnante di arte, mentre ne L'ORO DEL MONDO faceva il padre di Romina...
DiscussioneZender • 29/09/10 07:44 Capo scrivano - 47698 interventi
Ah, non sapevo che Albano avesse fatto un film senza Romina come partner! E' un apocrifo! Che prova perdipiù a prendere personaggi dei precedenti cercando di confondere le acque. ma che Albano è senza Romina???
Zender ebbe a dire: Ah, non sapevo che Albano avesse fatto un film senza Romina come partner! E' un apocrifo! Che prova perdipiù a prendere personaggi dei precedenti cercando di confondere le acque. ma che Albano è senza Romina???
Taranto qui di cognome fa Leccisi, il che, come dire...
DiscussioneDusso • 8/04/12 17:56 Archivista in seconda - 1822 interventi
B. Legnani ebbe a dire: Nei due film di Albano che precedono questo (NEL SOLE e L'ORO DEL MONDO), sua partner era Romina. Qui è la Martinkova, ma la bizzarria sta nel fatto che se Carrisi, opportunamente, cambia nome (da Carlo a Giorgio), dalle due opere precedenti provengono i personaggi di Nino Taranto e della Steni. A loro si aggiungono pure la Pamphili (nei due film citati spasimante di Montesano) e Valentino Macchi, che qui, al pari di Albano, sono ex discenti di Taranto e della Steni. Un po' surreale la presenza di Fulvio Mingozzi, qui insegnante di arte, mentre ne L'ORO DEL MONDO faceva il padre di Romina...
Molto probabile che il film lo dovesse interpretare la Power e che sarebbe stato il terzo capitolo dopo "Nel Sole" e "L'oro del mondo",ci sono troppe cose uguali... mancata lei(credo all ultimo istante...) hanno deciso di cambiare un pochino la sceneggiatura...