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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Foreign correspondent
Anno: 1940
Genere: spionaggio (bianco e nero)
Regia: Alfred Hitchcock
APPROFONDIMENTI: Le "apparizioni" di Hitchcock
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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Davvero notevole!:
Marcel MJ Davinotti jr., Reeves - Quello che si dice un buon film:
Pigro, Saintgifts, Digital, Daniela, Minitina80, Tarabas, Giùan, Cotola - Non male, dopotutto:
Galbo, Myvincent
Giornalista americano in Europa nell'imminenza della guerra si ritrova tra delitti, complotti e rapimenti. Film inquieto e serrato, in un bel b/n che esalta gli esterni olandesi, dal paesaggio malato con i mulini a vento alle cupe atmosfere piovose popolate da mari di ombrelli (da antologia il delitto sulla scalinata). Si avverte l'ansia per la guerra già iniziata l'anno prima, che l'esorcismo del film, sia pure venato di ironia, non riesce a placare. E forse la troppa adesione al periodo storico (un merito) ha nuociuto alla fama del film.
Un buon film con molte scene interessanti (tutta la prima parte girata in Olanda, la pioggia, il delitto sulla scalinata con la fuga ripresa dall'alto dove solo lo spostamento degli ombrelli fa capire il percorso dell'assassino, l'interno del mulino) e anche qualche peculiarità come lo strano detective affiancato a Joel McCrea con lo scopo di ucciderlo, oppure l'interrogatorio dove George Sanders, minacciato con una pistola può comunque dire ciò che vuole avvertendo così il prigioniero. Storia comunque interessante e buone le interpretazioni.
MEMORABILE: Salvati dalla nave, dopo l'inabissamento dell'aereo nell'Oceano, i protagonisti hanno gli abiti impeccabili e George Sanders indossa pure la cravatta.
Giornalista americano è mandato in Europa dal suo capo, desideroso di esser informato circa l’imminente scoppio della seconda guerra mondiale. Altra gemma del maestro inglese, sconsideratamente poco ricordata. L’inizio è davvero scoppiettante, con un omicidio inaspettato e tutta la parte all'interno del mulino. Dopodiché, pur rimanendo interessante, tende, nella parte centrale, a intricarsi un po’ troppo, riprendendosi tuttavia nel bellissimo finale, anticipatore di certi catastrofici in divenire. Suggestiva la fotografia di Maté.
Tra i primi film "americani" di Alfred Hitchcock, non è tra quelli maggiormente riusciti. La storia infatti non appassiona più di tanto: si tratta di una vicenda di ordinario spionaggio, non priva di ingenuità e interpretata peraltro da un attore (Joel McCrea) abbastanza scialbo e poco espressivo. Lo stile è tuttavia quello del grande maestro, e si possono apprezzare alcune sequenze che recando indiscutibilmente il suo marchio di fabbrica, una tra tutte l'omicidio del politico olandese sotto la pioggia e quella dei mulini a vento.
Un reporter americano alle prime armi, spedito in Europa alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, si trova invischiato in un complotto nazista volto a carpire ad un anziano diplomatico olandese un importante segreto... La trama ricorda quella del più riuscito La signora scompare del 1938 per il mix fra spy story e commedia con risvolti sentimentali. Risultato altalenante per la presenza di sequenze poco riuscite accanto ad altre magistrali, ma comunque gradevole. Da segnalare il personaggio del sicario bonario affidato a Gwenn in un ruolo ben diverso da quelli abituali.
MEMORABILE: La fuga dell'assassino, i cui movimenti si intuiscono solo attraverso il movimento degli ombrelli aperti; il "messaggio" delle pale; Sulla torre
Nell’ambito dello spionaggio internazionale è difficile realizzare un film noioso e privo di interesse. È ancor più improbabile quando a metterci le mani è un Hitchcock sufficientemente ispirato e in grado di costruire un intreccio fuorviante quanto basta e con pochi punti deboli. Non mancano, infatti, le sequenze in grado di tenere il fiato sospeso e di incuriosire per sapere cosa si cela dietro il muro di apparenze e inganni. Bisogna ammettere che a funzionare maggiormente è il modo in cui questi vengono gestiti, più che il loro contenuto.
MEMORABILE: Tutta la sequenza dentro il mulino.
Un giornalista americano, piuttosto scanzonato, si troverà nei panni dell'eroe in trasferta in un'Europa sull'orlo di una guerra che di lì a poco farà scoppiare una polveriera mondiale. A Hitchcock interessa infatti il discorso politico, mettendo sulla scena buoni e cattivi e affidando a volti non stellari il ruolo di protagonisti di una storia con alcuni classici topoi del suo modo di fare cinema. Il senso di "vertigine" contribuisce alla atmosfera di continua instabilità e attesa di quello che rischia di diventare da un momento all'altro. La storia d'amore appare superflua.
MEMORABILE: Il mulino a vento coi suoi implacabili ingranaggi di morte.
Reporter disinvolto viene inviato dagli USA nella "lontana" Europa a scoprire se la guerra mondiale ci sarà. L'intrigo è dietro l'angolo. Spy story d'epoca piuttosto invecchiata e onestamente non credo che le cose funzionassero così nemmeno a quei tempi. Il cast non è male e anche l'ambientazione ma, se non si è fan in senso tecnico del regista, si noteranno probabilmente più i difetti dei pregi di questo oggetto filmico curioso, che mixa momenti diversi (commedia, dramma, azione, romance) senza però arrivare (più) allo spettatore di oggi.
Film di propaganda ad altissimo livello diretto da Alfred Hitchcock che segue a modo suo le indicazioni della Hollywood mobilitata in tempo di guerra. Un film labirintico, pieno di quei riferimenti alla psicanalisi che saranno poi un leitmotiv della sua stagione migliore, di lì a pochi anni. Per Joel MacCrea forse l'intrerpretazione migliore in carriera, ma anche gli altri sono bravi.
Utilizzato da Hitch, nell'imprescindibile lectio magistralis con Truffaut, per esemplificare il meccanismo del MacGuffin (in questo caso il segreto custodito dal vecchio professor Van Meer), è un pezzo di torta dall'aspetto non invitante (l'assenza di star nuoce soprattutto alle parti di commedia sentimentale, in cui la coppia McCrea/Day si palesa loffia) che tuttavia presenta un ripieno gustosissimo (la sequenza degli ombrelli, le scene dei mulini e dell'inabissamento). Impagabile l'inserto con Edmund Gwenn (che tornerà nel cinema del maestro) e che classe Herbert Marshall.
Alfred Hitchcock HA DIRETTO ANCHE...
Tra gli Hitchcock minori è uno dei più meritevoli. La storia è semplice e prevedibile - colpo di scena compreso - e ci mette un po' a carburare, ma poi non ci si annoia nonostante qualche pausa qua e là. Diversi i pezzi di bravura, tra cui si ricordano l'assassino che scappa tra i tanti ombrelli e ovviamente la scena sull'aereo che non presenta stacchi di macchina. Dignitosa la prova del cast ma i protagonisti, specie i due piccioncini (poco appassionanti e romantiche le loro beghe amorose) mancano di carisma: meglio le seconde linee e i comprimari.
MEMORABILE: L'assassino si allontana tra tanti ombrelli; In aereo.
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- Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: CORRISPONDENTE 17 (1940) (Dvd).
Lingua: Italiano, Inglese
Sottotitoli: Italiano (Forced), Italiano (per le scene inedite non doppiate)
Rapporto schermo: QUESTO DVD CONTIENE IL FILM, SIA IN UNA NUOVA EDIZIONE ANAMORFICA 1.78:1 (APPOSITAMENTE ADATTATA PER TELEVISORI 16:9), CHE NELLA VERSIONE CLASSICA IN 1.33:1 (PILLARBOX)
Extra: Tutte le apparizioni di Hitchcock nei suoi film (con presentazione di Riccardo Cusin, studioso di storia del Cinema) + Trailer cinematografico originale
Il film, che è presentato sia nella versione cinematografica italiana (più breve) che in quella integrale (completa), è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.
https://www.dailymotion.com/video/x8o2f7j
https://youtu.be/UzXtCNC6SXA
https://vm.tiktok.com/ZGJWkMxXh/Ultima modifica: 14/09/23 12:22 da Etienne
