Il presidente degli Stati Uniti viene assassinato a Dallas e la gang che ha ordito il complotto ha naturalmente pronto il capro espiatorio... Se non vi suona nuovo non state sbagliando, è proprio l'omicidio Kennedy dislocato nel 1881! Valerii gioca la carta del "messaggio", che lascia il tempo che trova (sempre meglio di Stone comunque...), ma le cose migliori sono quelle prettamente western, nelle quali il buon Gemma come al solito fornisce un'egregia performance, di particolare spessore atletico.
Visto al cinema Di Giulio a Brindisi da ragazzo, all'epoca mi parve dignitoso. Rivisto, ha i problemi di molti film di Valerii, è troppo corretto. Anche se portare nel west l'assassinio di Kennedy poteva essere carina (ma puerile) nulla va oltre un solido, corretto film. Metti pure che tra i tanti Gemma non è nemmeno un cowboy che io prediligo... Van Johnson è uno dei tanti che a fine carriera emigrò in Italia a far marchette per la pensione. Dopo si dice che son matto a preferire Matalo! a questi film...
Il personale cammino di Valerii lungo il western all’italiana – incominciato nel ‘66 alla volta del capovolgimento dei paradigmi di Leone – prosegue con una rilettura dell’assassinio di Kennedy e della sua politica di eguaglianza sociale osteggiata dal capitalismo del Sud razzista, abbinata ad un oculato ricorso all’azione e alle sparatorie che hanno fatto la fortuna del genere. Gemma, sempre più esperto, condivide la scena con gli ambigui Vanders e Stefanelli, l’implacabile Casas e il sofferente Saunders. Puntuali camei di Rey e Johnson; musiche morriconiane di Bacalov.
Ambizioso negli intenti e notevole nella realizzazione, questo film come altri di Valerii ha sofferto di una ingiusta sottovalutazione se non amnesia) critica. Qui ci si trova di fronte a uno dei migliori spaghetti di quegli anni, assai atipico e distante dalla "linea principale" di Leone, dove al di là delle metafore politiche lo spettacolo è condotto con mano sicura, con una bella mistura di western classico e "moderno" e con una sceneggiatura di ferro, lontana da manicheistiche guerre tra buoni e cattivi a cui tante volte si riduceva lo spaghetti.
Il delitto Kennedy viene fagocitato dal western e assurge a grande saga epica e popolare (morale e sentimentalmente politica), come lo erano i fatti del giorno rimasticati dagli antichi cantastorie. Valerii compone un film avvincente e brillante, mantenendosi fedele all’omicidio di Dallas (dove, in una diversa dislocazione temporale, ambienta l’agguato a un altro presidente Usa) ma anche alle regole del western, e infondendo il calore di temi particolarmente sentiti: il rapporto padre-figlio e quello amicale, la giustizia e il tradimento.
Western la cui visione lascia l’amaro in bocca per la distanza tra le altezze dello spunto di partenza e la sostanziale anodinità degli esiti finali. ”Fatturato” in maniera accurata, grazie alla nitida fotografia di Stelvio Massi e alle suggestive note di Bacalov, il film si annoda infatti progressivamente su se stesso, non riuscendo lo script di Patrizi a “nutrire” la geniale trasposizione dell’affaire Kennedy ai tempi della guerra civile e mostrandosi inane la regia di Valerii a imprimere un tono epico alla vicenda. Ci credon poco pure gli attori.
Ambientato negli anni successivi alla guerra di secessione americana, è una fantasiosa ricostruzione in chiave western di accadimenti politici "chiave" della storia statunitense. Il film possiede una certa precisione storica dovuta alla buona qualità della sceneggiatura. Le riprese regalano momenti spettacolari e il cast è formato da attori molto aderenti ai propri personaggi. In definitiva un buon film.
Praticamente una rilettura dell'omicidio Kennedy in salsa western. L'ambientazione post guerra civile rende e la regia di Valerii sa districarsi bene in una storia sicuramente diversa dagli altri spaghetti del periodo. Gemma dà una buona interpretazione e per una volta non è l'assoluto protagonista; ci sono infatti anche un ottimo Stefanelli, il credibile presidente di Van Johnson e un Fernando Rey versione uomo di potere. Buona la colonna sonora di Bacalov.
Western un po' anomalo ma di buona fattura per una storia realmente accaduta nel 1881. La storia vera del presidente Garfield viene miscelata con l'assassinio del presidente Kennedy, il tutto riveduto e corretto. Interpretazione di Gemma un po' lamentosa, Rey si presta invece bene al suo ruolo di trafficone politicante. Colonna sonora di Bacalov. Si può vedere.
Efficace rilettura in salsa western del caso Kennedy. Un'idea non solo originale ma anche ben sviluppata, perché la sceneggiatura costruisce con efficacia la fitta rete di intrighi e tradimenti e Valerii, oltre a girare le sequenze d'azione con la consueta bravura, imprime anche un bel ritmo. Gemma bravo ma un po' lamentoso, convincenti i personaggi di contorno: l'ambiguo Vanders, lo sceriffo corrotto di Stefanelli, il banchiere lobbista di Rey, il presidente liberale di Johnson. Bella colonna sonora di Luis Bacalov.
La sua caratteristica (portare sullo scena l’assassinio di John Kennedy, persino con il mezzo che porta lui, la moglie – una Cuadra che assomiglia non casualmente a Jacqueline - , il governatore e la moglie di questi…) è ciò che lo fa ricordare. Ma che dà anche un poco di sgradevolezza. Poi il film prende quota, ma si perde anche in troppi finali, che diluiscono la vicenda, fanno calare l’interesse e addirittura ripetono situazioni viste poco prima (il duello col sigaro). Un buon cast (Gemma, Van Johnson, Rey), decisamente superiore al livello del film.
MEMORABILE: Il carro trainato da cavalli che cita l’automezo sul quale Oswald (o chi per lui) sparò.
Western molto poco spaghetti di Valerii che come in altre occasioni cerca ispirazioni nell'America a stelle e strisce, questa volta addirittura imbastendo una trama che richiama l'omicidio del presidente Garfield (ma anche quello di Kennedy). Purtroppo l'aspirazione all'internazionalità si scontra con la dura legge del budget, che rende alcune soluzioni narrative inverosimili, togliendo credibilità all'intera vicenda. Bel cast in cui i protagonisti si muovono con mestiere, discreta la confezione, regia non sempre impeccabile. Un discreto prodotto di genere, ma nulla più.
MEMORABILE: Dallas che sembra un villaggio; Il treno del Presidente senza scorta; la stampella che spara.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
HomevideoIl Gobbo • 17/06/09 08:33 Contratto a progetto - 771 interventi
Pubblicato agli albori della dvd-mania da Shendene e in Giappone dall'Imagica al costo di un organo interno, ha poi per fortuna conosciuto una ristampa sensibilmente migliore per la Fabbri in edicola (numero 15) e poi da Medusa nei negozi "normali".
Skinner, Nicola81
Il Gobbo, Homesick, Pigro, Galbo, Rambo90
Vitgar, Pessoa
Matalo!, Giùan, B. Legnani
Il Gobbo 23/04/07 12:00 - 3011 commenti
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Matalo! 22/07/08 10:04 - 1368 commenti
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Homesick 11/07/10 18:40 - 5737 commenti
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Skinner 12/07/10 12:53 - 592 commenti
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Pigro 3/04/13 09:48 - 8228 commenti
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Giùan 30/06/13 06:58 - 3184 commenti
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Galbo 14/07/13 08:30 - 11547 commenti
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Rambo90 30/09/13 20:16 - 6603 commenti
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Vitgar 27/10/14 13:32 - 586 commenti
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Nicola81 20/05/16 10:33 - 2068 commenti
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Maria Cuadra HA RECITATO ANCHE IN...
B. Legnani 24/08/19 00:14 - 4864 commenti
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Pessoa 30/06/20 11:18 - 1442 commenti
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