Un mio amico mi ha segnalato questa curiosità sul film, che copio e incollo dalla pagina facebook del sito
www.cinematographe.it
Gerardo era un 21enne di Sapri, che in qualche modo somigliava a#MassimoTroisi. Aveva il volto della commedia e quello della tragedia assieme, ma non riuscivi mai a capire quale stesse indossando in quel preciso momento.
Fu contattato dalla produzione de #IlPostino, alla ricerca di qualcuno che sostituisse nelle scene più pesanti un Massimo sempre più stanco e affaticato.
Appena si incontrarono per entrambi fu come guardarsi allo specchio: "Massimo, resosi conto del mio imbarazzo, mi abbracciò e mi disse 'E tu mo ti fai vedere'.
Per un mese buono fu il suo doppio. Era quello che pedalava sotto il sole di Procida, o si fermava ad ammirare il tramonto in cima alla collina, con quella bici tra le mani.
Durante le riprese sua moglie Elena rimase incinta. Massimo le si avvicinava e le chiedeva: “Come sta Pablito? Mi raccomando, lo dobbiamo chiamare Pablito”, che era il nome del figlio del Postino.
L’ultimo ciak fu il 3 giugno. Massimo li salutò così: "Vi amo tutti, non dimenticatevi di me". Il giorno dopo morì.
Oggi Gerardo ha 25 anni in più, una carriera da insegnante, un bed and breakfast e nessun altro ricordo dal mondo del cinema. Ha anche un libro che Massimo gli regalò con una dedica: "A Gerardo, per la pazienza e l’abnegazione con le quali ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro". Aver reso meno faticoso il suo lavoro, l’onore più bello.
Ha pure quel figlio nato poco dopo la morte di Troisi. Non l’ha chiamato Pablito. D'accordo con sua moglie, decise di chiamarlo Massimo.