Il postino - Film (1994)

Il postino
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The postman
Anno: 1994
Genere: commedia (colore)
Note: La "collaborazione" di Troisi alla regia è riportata solo nelle locandine e nelle copertine di dvd ("regia di Michael Radford con la collaborazione di Massimo Troisi").

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il film in sé non è affatto male e le importanti nomination all'Oscar ne sono la testimonianza. Ma va anche ricordato che l'unico Oscar realmente conquistato - per le musiche - è sintomatico di un qualcosa che non funziona perfettamente e assume di conseguenza il valore di un riconoscimento dovuto (anche per la prematura scomparsa di Troisi) ma forse non propriamente meritato; perché la colonna sonora di Luis Bacalov non è poi così memorabile e anzi appare spesso scontata nella riproposizione dei caratteristici sottofondi "latini". La nota più positiva viene da un cast eccezionale (al di fuori di una ancora immatura Cucinotta), in cui Noiret è un Pablo Neruda plausibilissimo, dal volto umano...Leggi tutto e dell'espressività contenuta ma decisa, mentre Troisi è il solito leone: ancorché visibilmente debilitato nel fisico, con la sua recitazione densa di impercettibili vibrazioni umoristiche, gestuale e visiva prima che verbale, inconfondibile mix di surrealismo e non-sense, colpisce immediatamente regalando al personaggio del postino un'umanità raramente riscontrabile altrove. Ciò che invece manca, a dispetto di un soggetto interessante e originale, è una sceneggiatura (scritta a dieci mani) sufficientemente personale: troppe le concessioni ai luoghi comuni, al facile melodramma, alle sequenze forzatamente strappalacrime. Il film vive come un inno alla sublime arte poetica, ma ne tradisce lo spirito vero: la banalizza confondendola nella faciloneria di un copione smaccatamente studiato a tavolino per compiacere forse gli intellettuali meno avvezzi al cinema. In realtà troppe azioni sono prevedibili, perfino nel drammatico finale. Togliendo la maschera di Troisi rimarrebbe poco. Certo, fotografia e scenografie (siamo nei Cinquanta) sono ottime, ma cercando di leggere oltre si rischia di incappare in un vuoto preoccupante e in tanta banalità.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Magnetti 26/04/07 15:10 - 1103 commenti

I gusti di Magnetti

Film ambientato in una suggestiva cornice mediterranea. I colori del mare, della terra e delle scogliere e, mi si consenta, i profumi (che sembra quasi di percepire dalle immagini) fanno da contorno al rapporto del tipo maestro/alunno tra Noiret, che interpreta Neruda, e il personaggio di Mario, figura centrale de Il postino, intensamente interpretata da Massimo Troisi. Film poetico sulla poesia e sul suo potere immenso di creare emozioni negli animi capaci di comprenderla. La Cucinotta è perfetta nei panni della donna (bella) mediterranea.
MEMORABILE: Neruda chiede a Mario "Sai consigliarmi un aggettivo per le reti da pesca", e lui: "Tristi".

Fabbiu 23/06/08 11:13 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

Film poetico con un Troisi che trasuda un senso di umanità in ogni fotogramma, con una bellissima Cucinotta di una antica e rara bellezza mediterranea e Noiret/Neruda personaggio chiave nello scambio di sentimentalismi. Confezionato quindi con grande mastiere, tra una buona musica e ottime location. La poesia, il socialismo cileno, l'amore, la politica sia locale che globale, il provincialismo e tanto altro compresa qualche risata. Tra i miei film sentimentali "Il Postino" è ai primi posti. Un omaggio alla vita, mertitamente riconosciuto.
MEMORABILE: Commenti alle registrazioni: "Cielo stellato..."

Galbo 18/03/10 05:43 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

Il curioso ed intenso rapporto tra un poeta (Neruda) e un semplice postino in un angolo sperduto e bellissimo del Mediterraneo, è lo spunto dell'ultimo intenso film con Massimo Troisi, codiretto con Michael Radford. E' proprio la prova di un attore sofferente, e prossimo alla prematura fine, una delle cose migliori del film, che diventa una prova sentimentale per il grande artista. Affidandosi alle immagini e alle espressioni più che ai dialoghi, è un commovente commiato.

Pigro 16/06/10 09:18 - 9623 commenti

I gusti di Pigro

La storia dell'amicizia tra il postino italiano e Neruda è semplicemente magnifica. Ma a impreziosire questo bel film e a renderne raccomandabile la visione è l'interpretazione di Troisi, di straordinaria intensità pur nell'understatement (anzi, grazie a quello) con cui racconta un uomo semplice e dotato di sconfinata, intima poesia. L'attore riesce a trasferire la sua più caratteristica arte recitativa di comico in un personaggio sottilmente drammatico, suscitando grandi emozioni. Tutto il resto sta nella media di un classico film ben fatto.

Giacomovie 6/03/11 13:24 - 1397 commenti

I gusti di Giacomovie

Delizioso film che parla di poesie e metafore e diventa esso stesso una poesia e una metafora per il cinema, raggiungendo con un sensibile linguaggio (quello del candore dei sentimenti), vertici di emotività che altri film più articolati non raggiungono. Certi film vanno oltre il fatto se sono realizzati con impegno e rilievo di mezzi o se sono semplici e magari con "momenti banali". Questo è un film che tocca le corde interiori ed emoziona col suo tocco poetico, divenendo un capolavoro per quello che trasmette. ****

B. Legnani 13/12/11 01:23 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Grazioso film (**½), che colpisce per la soffusa ultima interpretazione di Troisi. Emancipatisi dal commossso ricordo, si notano anche le cose meno funzionanti, come il nettissimo calo che il film registra con la partenza di Neruda, lunga fase di stanca ravvivata solo dall'impennata del lungo monologo difensivo che ne fa Ruoppolo (cognome d'artista, peraltro: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovan_Battista_Ruoppolo ). Troisi più colpisce più esce dal canone personale. Notazione retorica: nel film si definicono "metafore" anche le "similitudini", che sono simili alle metafore, ma che sono un'altra cosa

Neapolis 21/02/12 19:07 - 183 commenti

I gusti di Neapolis

Il Troisi che non vorresti mai vedere. Spento, stanco, affaticato. La sua non è un'interpretazione ma una recitazione fortemente condizionata dalle condizioni fisiche che lo porteranno, in capo ad una settimana, al tragico evento. Effettivamente non si riesce nemmeno a capire il motivo delle nomination agli Oscar, forse un omaggio postumo all'attore. Anche la sceneggiatura mi sembra alquanto banale, con un finale scialbo e semplicistico. Un'interpetazione con Massimo in forma avrebbe dato sicuramente più vigore al film, ma tant'è... Ottimo Noiret.

Tarabas 15/04/12 18:47 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

Esiliato in Italia per motivi politici, il poeta Pablo Neruda stringe una singolare amicizia col postino del villaggio di pescatori nel quale si è rifugiato e gli insegna il valore della bellezza e la forza della poesia. Bravissimi i due protagonisti, alto e condivisibile il messaggio centrale del film, ma nel complesso il racconto fatica ad arrivare alla fine, peraltro sconclusionata. Troppi momenti cartolineschi. E poi, a cosa serve la scena finale del comizio? La Cucinotta non è un'attrice, è una foto che cammina. Sopravvalutato.

Markus 10/09/12 09:02 - 3680 commenti

I gusti di Markus

Tra immaginazione e realtà l'ultimo film con Troisi è un ritratto - dolciastro - del momentaneo esilio del cileno Pablo Deruda in un'isola dell'Italia del Sud e del rapporto (inventato) con un postino autoctono. Affascinante la fotografia dei luoghi, più che buona l'interpretazione dei personaggi (ingentilita da un commento musicale strappacuore), Il postino sfrutta l'onda lunga di un genere lacrimevole/storico/meridionalistico (nato con Nuovo cinema Paradiso) che per tutti gli Anni '90 proseguirà. Un commosso ricordo di Troisi.

Deepred89 18/03/13 23:59 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

E' difficile non provare tenerezza per un Troisi stremato ma comunque simpatico ed espressivo, specialmente se visto a posteriori e, magari, accompagnato dalle nostalgiche musiche di Bacalov. Qualcosa riesce a smuovere nello spettatore, innegabilmente. Ma il resto? Buona l'idea iniziale, ma ciò che segue mostra progressivamente la corda fino a un finale il più deludente possibile. Per non parlare poi della regia del mediocre Michael Redford, statica all'inverosimile. Non noioso e comunque degno di nota, ma senza Troisi il film sparirebbe.

Renato Scarpa HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina A Venezia... Un dicembre rosso shockingSpazio vuotoLocandina La poliziottaSpazio vuotoLocandina L'estate sta finendoSpazio vuotoLocandina Piedone a Hong Kong

Nando 2/10/13 17:05 - 3806 commenti

I gusti di Nando

L'amicizia tra il poeta Neruda e un umile e semplice postino. Una narrazione intensa e piacevole che si avvale dell'ultima interpretazione del compianto Troisi, il quale regala una mesta tristezza pervasa da impareggiabile ironia. Lo sviluppo sceneggiativo offre emozioni e i paesaggi meritano la visione. Oltre a Troisi si segnala il grande Noiret.

Stelio 3/07/14 21:21 - 384 commenti

I gusti di Stelio

Originale disserzione della poetica ben interpretata dai due attori. Noiret buono ma non eccellente, Trosi passabile in una parte che sembrava costruita su misura per lui. Pessima l'evoluzione della storia, virtualmente inesistente, schizofrenica la qualita dei dialoghi (di consistenza nulla e mediocre nella maggioranza dei casi), d'eccellenza assoluta in un numero limitato di occasioni. Finale completamente fuori tono rispetto al resto. Sopravvalutato ma assolutamente non scadente. Da vedere.

Elsolina 17/06/15 17:17 - 41 commenti

I gusti di Elsolina

E' la storia di un postino a cui viene affidato l'incarico di far recapitare la corrispondenza a Pablo Neruda, esule su un'isoletta del Mediterraneo. E' il Troisi più vero: quello tentennante, malinconico e impacciato, che si fa aiutare dal poeta a conquistare la ragazza del suo cuore (una Cucinotta decisamente alle prime armi). Radford conquista il pubblico senza volare troppo in alto ma facendosi interprete di una regia riverente, che vede Troisi eccellere per le sue qualità, un mix di timidezza, dialettismi e dolce malinconia.
MEMORABILE: Non le ho detto niente. La guardavo e m'innamoravo.

Vitgar 9/07/15 11:36 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Forse osannato per il fatto che il povero, grande Troisi è deceduto solo 12 ore dopo la fine delle riprese; in effetti non convince in pieno, alternando momenti di spessore ad altri di eccessiva lentezza narrativa. Anche la trama è costruita su uno stereotipo un po' troppo sfruttato: il rapporto tra l'umile, sensibile, aspirante poeta e il grande poeta noto al mondo. Ottime fotografia e ambientazioni. La colonna sonora è un argomento spinoso sul quale è meglio sorvolare...

Piero68 27/07/15 14:37 - 2955 commenti

I gusti di Piero68

Di fatto il testamento spirtuale del grande comico. E la sofferenza reale è il mezzo che usa per immedesimarsi nel personaggio. Avesse avuto un epilogo diverso (soprattutto nella vita reale) il film sarebbe stato tutto sommato un onesto lavoro. Ma si sa, i grandi artisti come lui danno il meglio proprio attraverso le avversità e così questo film è, suo malgrado, passato alla storia. 5 nomination all'Oscar, cosa rara per un film "straniero" e numerosi riconoscimenti anche postumi scandiscono la cifra di quanta poesia e delicatezza ci siano.

Parsifal68 7/01/16 13:56 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Chi si aspettava il solito Troisi comico si sarà sicuramente meravigliato nel vederlo nei panni sofferti di un semplice postino di paese e avrà fatto fatica nel riconoscerlo. Il film fa leva su di una inevitabile commozione (è la sua ultima interpretazione, morì appena finite le riprese), ma a parte questo vi è qualche nota lieta e qualche caduta che ne rallenta la digestione. Noiret gigioneggia nei panni di Neruda e riesce a trascinare Troisi oltre la media recitativa ma qualcosa, specie nel finale, gira un po' a vuoto.

Lou 12/03/18 18:32 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Troisi si congeda con un film che rappresenta degnamente il suo testamento cinematografico. L'attore napoletano offre un'interpretazione matura, con duetti intensi e commuoventi con Noiret nella parte di Neruda. Il film di Radford è molto statico e tradizionale nell'impostazione, ma colpisce positivamente per le interpretazioni e le ambientazioni. Cucinotta splendida ma acerba. Finale forzato e inopportuno.

Pessoa 22/07/17 21:01 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Film carico di significati umani al di là del suo valore intrinseco, che è comunque molto buono. La vicenda è narrata con l'ingenua poesia di cui forse solo Massimo era capace, con cui riesce a coinvolgere un Noiret impeccabile. Grandi prove di comprimari di lusso (Scarpa, Rigillo, la Moretti), che contribuiscono a riempire una vicenda in sé piuttosto statica. Splendida fotografia, mentre le musiche di Bacalov sono ormai un classico. Finale amaramente premonitore, che deve essere stato molto difficile girare e ancora oggi non è facile guadare.
MEMORABILE: "Preferisco mille volte che un ubriaco ti tocchi il culo al bar, ma non che ti dicano che un tuo sorriso vola più alto di una farfalla!"

Magi94 24/08/17 21:06 - 942 commenti

I gusti di Magi94

Un film soffuso, mai invadente, una specie di piccola poesia per lodare le virtù della poesia. C'entra pochissimo col romanzo di Skarmeta e chi va cercando anche una minima trasposizione ne rimarrà deluso. La storia è saldamente ancorata nell'Italia meridionale ed è giostrata tra bigottismo locale e discussioni sul potere delle parole (e spesso questi due aspetti entreranno in conflitto). Noiret è un Neruda convincente, mentre Troisi mi è parso un po' troppo macchiettistico per essere adatto al personaggio.
MEMORABILE: "Sono stanco di essere uomo".

Graf 19/11/17 01:08 - 708 commenti

I gusti di Graf

Neruda-Pigmalione guida un candido ma incolto postino verso la comprensione dell’arte poetica. Il Postino è un film che articola un dialogo confidenziale e quasi informale con lo spettatore sui temi fondamentali dell’amore, dell’amicizia e dell’incanto dei sentimenti umani, immergendolo nella magia di una natura mediterranea rallegrata dai colori estivi e da luci calde e morbide. Peccato che stile sommesso e allusivo del regista Radford si modifichi presto in indecisione narrativa e la commossa malinconia di fondo in ristagno drammatico.
MEMORABILE: Troisi sublima la sua evidente sofferenza fisica in una recitazione asciugata e spiritualizzata.

Michael Radford HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Orwell 1984Spazio vuotoLocandina Il mercante di VeneziaSpazio vuotoLocandina Misfatto biancoSpazio vuotoLocandina Un colpo perfetto

Gordon 27/12/17 11:55 - 260 commenti

I gusti di Gordon

Un buon film che racconta l'amicizia tra un postino (Troisi, alla sua ultima apparizione) e il poeta cileno Neruda in un'isoletta del Mediterraneo. I due danno vita a graziosi dialoghi e per la prima parte il film regge bene, grazie anche alle ottime interpretazioni di Troisi e Noiret. Purtroppo dall'entrata in scena della Cucinotta (decisamente deludente) il film si affloscia un po', anche perché la regia fin troppo statica di Radford non aiuta. Intenso ma un po' confuso il finale, peccato.

Paulaster 10/12/18 09:58 - 4373 commenti

I gusti di Paulaster

Un postino ha il compito di consegnare la corrispondenza all’esiliato Neruda. Viste le condizioni di salute di Troisi (che disse “Questo film lo voglio fà co 'o core mio”) diventa inevitabile l’attenzione a ogni sua scena. Il tono è malinconico, pieno di candore, come fosse un lascito. L'accentuata componente politica si fa inutile e lo porta addirittura a farne un martire. Cucinotta impalpabile, nonostante il ruolo di supporto. Musiche di Bacalov riuscite, regia al limite del televisivo.
MEMORABILE: La prima dedica da rifare; L’innamoramento al bigliardino; Il nastro registrato.

Xamini 8/05/19 17:29 - 1244 commenti

I gusti di Xamini

Film ingenuo e dolcissimo, patisce forse il trascorrere del tempo e mostra un one man show di Troisi, cui fa da spalla un carismatico Noiret e da contrappunto romantico la Cucinotta. L'opera ritrae spirito e luoghi della bella Procida, dipinta attraverso il rapporto inconsueto tra l'illetterato postino di Troisi e un Pablo Neruda esule dal suo Cile, ma traboccante di vita, poesia e vivacità intellettiva. È forse sulla sfaccettatura politica che il film cede, abbandonando terreni certamente più congeniali all'ambientazione e guadagnandosi un finale per metà forzato per metà da groppo in gola.

Ryo 29/03/20 20:14 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

La trama è abbastanza semplice ma carica di sottigliezze. Attraverso un paio di plausibili sviluppi della trama, i personaggi e le relazioni vengono approfonditi oltre la storia d'amore di base; un film sull'amore stesso, puro e incondizionato. La star Massimo Troisi è eccellente: incarna le qualità di un uomo timido e insicuro in modo eccezionale. Noiret interpreta perfettamente Neruda, esprimendo i suoi modi romantici attraverso parole e azioni. Ottimo anche il resto del cast.

Daniela 5/05/22 17:34 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Difficilmente una prestazione attoriale di rilievo può trasformare in capolavoro un'opera altrimenti mediocre ma ne può rendere meritevole la visione, tanto più che qui si confrontano il pacato Noiret nei panni di un  Neruda dalla sottile ironia e Troisi con la sua tipica espressività tra il tenero e l'imbarazzato. La trama convince poco, il resto del cast non è tutto all'altezza, alcuni passaggi risultano troppo ruffiani ma il film è salvato dal confronto tra due grandi attori a cui si mescolano le parole del poeta e la commozione legata alla prematura scomparsa  del più giovane.

Noodles 24/07/23 16:05 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Film molto sopravvalutato, che deve la sua fama alla prestazione semplicemente straordinaria di Massimo Troisi e al mito della sua morte prematura a fine riprese. Il grande attore napoletano dimostra qui tutta la sua bravura, mentre il film sfoggia poco e niente, se non una bellissima fotografia. Per il resto trattasi di uno stucchevole tentativo di suscitare la lacrima grazie a continui momenti melensi e a una musica bella ma ruffiana. Non convince il Neruda di Noiret, causa una sceneggiatura che lo rende una macchietta. A parte un immenso Troisi e la fotografia c'è ben poco.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Neapolis • 7/11/12 20:56
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Leggo solo adesso Zender. Mi fa enorme piacere che La valigia dei sogni ci abbia citato per questo film rendendo una sorta di omaggio a Massimo, come in effetti ho cercato di fare io inseguendolo per le location dei suoi film più importanti.
    Ultima modifica: 7/11/12 21:13 da Neapolis
  • Discussione Zender • 8/11/12 09:43
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, era più un ringraziamento per cose precedenti in realtà, che non per questo film, per il quale dubito avrebbero avuto vera necessità di noi.
  • Discussione Gugly • 29/09/13 14:07
    Portaborse - 4711 interventi
    Ho letto qualcosa qualche giorno fa: in pratica Bacalov ha ammesso che il main theme della colonna sonora del film in questione "riprende" musica elaborata da Endrigo, senza alcuna citazione, almeno sinora, del cantante scomparso.
  • Discussione Zender • 29/09/13 18:40
    Capo scrivano - 47698 interventi
    No, però Cotola ricorda di scrivere a cosa si riferisce il link, come sempre. Non solo il link, che s epoi scompare resta una cosa lì insignificante...
  • Homevideo Ruber • 4/06/14 00:46
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Peccato non sia mai uscito in br, ci deve accontentare del classico dvd CGH e se si ha ancora un pò di fortuna si riesce a trovare la special edition a doppio disco con extra,making of, scene tagliate.
  • Curiosità Pessoa • 22/07/17 21:12
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Nella versione americana del film Troisi è doppiato da Robert De Niro. Un altro omaggio di Hollywood a questo film e al suo protagonista.
  • Homevideo Zender • 22/09/17 09:57
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ecco il bluray italiano del film, targato Cecchi Gori:

    https://www.amazon.it/Postino-Blu-Ray-Massimo-Troisi/dp/B072X7ZDKG/ref=sr_1_53?s=dvd&ie=UTF8&qid=1506066787&sr=1-53
  • Discussione Mauro • 5/06/20 15:06
    Disoccupato - 11903 interventi
    Un mio amico mi ha segnalato questa curiosità sul film, che copio e incollo dalla pagina facebook del sito www.cinematographe.it

    Gerardo era un 21enne di Sapri, che in qualche modo somigliava a#MassimoTroisi. Aveva il volto della commedia e quello della tragedia assieme, ma non riuscivi mai a capire quale stesse indossando in quel preciso momento.
    Fu contattato dalla produzione de #IlPostino, alla ricerca di qualcuno che sostituisse nelle scene più pesanti un Massimo sempre più stanco e affaticato.
    Appena si incontrarono per entrambi fu come guardarsi allo specchio: "Massimo, resosi conto del mio imbarazzo, mi abbracciò e mi disse 'E tu mo ti fai vedere'.
    Per un mese buono fu il suo doppio. Era quello che pedalava sotto il sole di Procida, o si fermava ad ammirare il tramonto in cima alla collina, con quella bici tra le mani.
    Durante le riprese sua moglie Elena rimase incinta. Massimo le si avvicinava e le chiedeva: “Come sta Pablito? Mi raccomando, lo dobbiamo chiamare Pablito”, che era il nome del figlio del Postino.
    L’ultimo ciak fu il 3 giugno. Massimo li salutò così: "Vi amo tutti, non dimenticatevi di me". Il giorno dopo morì.
    Oggi Gerardo ha 25 anni in più, una carriera da insegnante, un bed and breakfast e nessun altro ricordo dal mondo del cinema. Ha anche un libro che Massimo gli regalò con una dedica: "A Gerardo, per la pazienza e l’abnegazione con le quali ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro". Aver reso meno faticoso il suo lavoro, l’onore più bello.
    Ha pure quel figlio nato poco dopo la morte di Troisi. Non l’ha chiamato Pablito. D'accordo con sua moglie, decise di chiamarlo Massimo.

  • Discussione Reeves • 17/02/23 16:24
    Segretario - 688 interventi
    In un'intervista a Hollywood Party Mario Martone afferma che Troisi, morto il giorno dopo la fine delle riprese, aspettava il trapianto di cuore e sapeva di essere molto a rischio ma non aveva voluto rimandare il film "perchè non voleva girarlo con il cuore di un altro". Mi sembra un ricordo bellissimo di questo grande napoletano