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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La cosa che resta più impressa, di questa farsa sfilacciata firmata da Giorgio Bianchi, è la “maschera” di Alberto Sordi: occhialini tondi neri a circondare due occhi furbi e indagatori, pronti a punire irreprensibilmente qualsiasi accenno di “sconcezza”, che sia l'ombelico in vista su di una locandina cinematografica, un locale equivoco (gestito dal bravo Franco Fabrizi) o un'attricetta dai modi vagamente sensuali. Il segretario generale dell'Ufficio Internazionale della Moralità ne ha per tutti e il suo eloquio fluido, implacabile, dal punto di vista legale ineccepibile, non lascia spazio alle repliche. Tanto che pure il suo superiore (il solito,...Leggi tutto splendido Vittorio De Sica) ne è affascinato al punto da tentare di maritarlo con la figlia bruttarella (Franca Valeri, simpatica e spigliata come sempre). L'idea vincente sta tutta qui e nella caratterizzazione di un Sordi che ritrova nel personaggio la pedanteria e la logorrea dei suoi primi personaggi comici. Lo sviluppo, un po' imbarazzato, della storia (che mira senza troppi complimenti a delegittimare e canzonare i super-censori dell'epoca) vive su qualche gag simpatica e poco altro, con un paio di noiosi spogliarelli e troppe scene (smorte) nei night club. Il finale è simpatico, incisivo, ma per strada s’era purtroppo già perso l'interesse, legato unicamente o quasi alla figura del protagonista. La parte centrale, nella quale la sua presenza è sostituita da estemporanee scenette con la Valeri, Fabrizi e De Sica, non regge altrettanto bene e la sceneggiatura è sommariamente mediocre. Un Sordi-movie minore ma che ha fatto a suo modo epoca, privo di qualsivoglia intellettualismo e di quella profondità che sarà alla base dei più celebrati lavori dell'attore. Un film allegro e spensierato, disomogeneo e semplicistico, ma in fondo godibile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Flazich 11/02/07 18:52 - 667 commenti

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Alberto Sordi, anche per merito della capigliatura, sembra veramente un folle intrallazzatore. La rappresentazione del popolino italiano, tanto cara a Sordi, risulta però qui meno pungente che in altre occasioni. Ad ogni modo il film è una buona commedia con interessanti spunti. La mimica facciale di Sordi rimane comunque ineguagliabile.

Il Gobbo 4/12/07 22:59 - 3015 commenti

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Soggetto buono sì e no per un mediometraggio, se non addirittura per uno sketch lungo, e infatti il film segna sovente il passo, ma c'è manco a dirlo un Albertone superbo, e di lombrosiana ferocia. Generazioni di babbuinici censori coevi e futuri (in Rai e nella magistratura, per dirne due) sono compendiate nell'inverosimile capigliatura, nella ghigna, persino nella montatura degli occhiali. Una valida batteria di caratteristi eccellenti fa il resto. Era l'Italia bernabeiana del '59, ma orrende chiome e montature si aggirano ancora tra noi.

B. Legnani 7/03/08 19:25 - 5519 commenti

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Talmente sordi-dipendente che quando sulla scena ci sono sì attori fantastici (De Sica, Franco Fabrizi, la Valeri...), ma manca lui, l’attenzione cala. Merito (e colpa) di una caratterizzazione celeberrima e formidabile, che riempie di sè i primi 45’. Poi la pellicola perde smalto e il gioco finale delle coincidenze è eccessivo, ma resta un opera degnissima, con momenti esilaranti. Discreto.
MEMORABILE: La dissolvenza che non basta a evitare la censura...

Pigro 10/11/08 09:34 - 9623 commenti

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Più che moralista il protagonista è un burocrate moralizzatore dalla doppia vita che usa la censura per colpire a destra e manca. Caustico film che si scaglia ferocemente contro le ipocrisie della censura democristiana che dettava legge all'epoca. Il film scorre discretamente, ma è soprattutto Alberto Sordi a eccellere nella rappresentazione di uno dei suoi personaggi più riusciti e indimenticabili.

Galbo 12/11/08 05:46 - 12372 commenti

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Uno dei buoni esempi di cinema italiano che, intrattenendo piacevolmente, "fustigava" con efficacia la società e i costumi nazionali. In questo caso viene presa di mira la censura (nervo particolarmente scoperto per il cinema). Straordinaria la performance di Alberto Sordi (peraltro affiancato da attori di grande livello), la cui bravura permette di superare alcuni difetti della pellicola, il primo dei quali è sicuramente una sceneggiatura dal "fiato" un po' corto.

Matalo! 13/11/08 17:58 - 1378 commenti

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Beh a me me fa rride; certo come sempre c'è il compiacimento tipico di certa commedia all'italiana e il secondo tempo non regge il primo, ma quando Sordi celebra il padre stringendo il contrabbasso o mette pace tra Cina e Giappone al vertice per la moralità o va al night e dice "ma che vai a tappo?" francamente non resisto e rido. Ispirato alla vera figura di un censore dell'epoca. Memorabili i duetti Sordi-Valeri (e come potevano non esserlo?).

Ciavazzaro 15/11/08 15:05 - 4768 commenti

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Impagabile. Basterebbe citare la scena culto, in cui, insieme a due megere, Sordi (il moralista del titolo) osserva uno spogliarello riuscendo a stento a trattenersi dall'ululare di fronte alla ragazza! Sordi è un maestro, la regia ottima. Cinema italiano al suo meglio, insomma.

R.f.e. 28/06/09 16:36 - 816 commenti

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Caldamente raccomandato a coloro che pensano (giustamente) che spesso chi sta al potere finge ipocritamente di seguire le regole che impone al popolino, aiutato in ciò dalla religione-oppio-dei-popoli e invece, nel suo privato, protetto dal potere e dal capitale, le trasgredisce allegramente, comportandosi se possibile in modi ancor più turpi. Molte le sequenze "d'antologia" e i momenti divertenti. Affiatati gli attori (De Sica e Valeri in testa) e i caratteristi di contorno. Da segnalare infine la simpatica canzoncina di Fred Buscaglione.

Brainiac 29/06/09 17:50 - 1083 commenti

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1959: oltre a quel capolavoro che è Il vedovo, Sordi interpretò un grande ruolo, il Moralista. Secondo me questi sono gli anni più fertili per il comico (di lì ad un anno recitò ne Il vigile e sempre del 1959 è La grande guerra). La ragione del successo di questo clamoroso "tour de force" è chiara: in quegli anni il cinema italiano era una macchina perfetta, calibrata al millesimo per essere allo stesso tempo intrattenimento (scena del night) e satira sociale. Negli Anni Settanta fu più oltraggioso, ma la confezione rigorosa dei Sessanta giovò anche al suo talento.

Daniela 20/10/09 14:37 - 12606 commenti

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Ci sono buoni personaggi a cui purtroppo non è capitata in sorte un buon film. E' il caso di questo moralista, tratteggiato da Sordi con aderenza lombrosiana, tanto da farne trasparire la natura viscida ed ipocrita fin dai tratti fisici e gestuali. Ma Sordi, pur affiancato da spalle di lusso ed ottimi caratteristi, non può sollevare del tutto le sorti di una commedia afflitta da una sceneggiatura sfilacciata che verso la fine arranca vistosamente, per cui, nonostante non manchino le occasioni di divertimento, la satira risulta piuttosto modesta

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Il Dandi 25/11/11 22:08 - 1917 commenti

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Premesso che si tratta di una commedia divertentissima, dal punto di vista sociologico un film come questo dovrebbe apparire allo spettatore di oggi come un reperto d'epoca incomprensibile. Invece, per quanto inevitabilmente invecchiato, le linee di continuità con la mentalità del (mal) costume nazionale balzano all'occhio e hanno la meglio sulle contingenze storico-culturali. Indimenticabile la capigliatura di Sordi, più caricaturale che mai; deliziosa la Valeri nel ruolo della ragazza bruttarella ma brillante; De Sica sempre inappuntabile. ***
MEMORABILE: Permette un piccolo cavillo? Che dice il codice: tratta delle bianche! beh, queste sò negre...

Rambo90 19/01/12 16:29 - 7661 commenti

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Un Sordi straordinario, supportato comunque da una storia con molti spunti divertenti e soprattutto da un Vittorio De Sica magnifico come suo solito. Sono le loro caratterizzazioni a far rimpiangere sempre di più il cinema italiano di una volta. Bravo anche Fabrizi, mentre la Valeri non va oltre la sua solita macchietta di bruttina insopportabile. Simpatica la canzone dei titoli di testa, impareggiabili le smorfie di Sordi alle prese con l'attricetta.

Motorship 7/11/12 22:07 - 585 commenti

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Pungente ritratto dell'ipocrisia made in Italy decisamente riuscito, merito sopratutto di un immenso e irrefrenabile Alberto Sordi. Il grande attore romano incarna alla perfezione il censore che per necessità pubblica è un apparente cattolico moralizzatore della società civile ma che nel privato non disdegna affatto, anzi va matto per night e belle donnine facili facili; magistrale poi la sua mimica facciale e le espressioni. Menzione d'onore per l'eccellente resto del cast: ci sono infatti Franca Valeri, Franco Fabrizi e addirittura Vittorio De Sica.

Homesick 19/06/13 17:28 - 5737 commenti

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Piccola farsa sulla censura ipocrita e palcoscenico per uno dei personaggi più emblematici della commedia italiana e dell’intera carriera di Sordi, che l’irrefrenabile primattore caratterizza con loquela sciolta, ghigni, occhiate pungenti e tic; la sua verve si carica ulteriormente in duetto con il composto De Sica e la disinvolta Valeri e quando si lascia andare a improvvisi numeri di danza. Essendo un film sui locali notturni, i titoli di testa sottoforma di insegne luminose non potevano essere più adatti e suggestivi. Canzone a tema di Fred Buscaglione.
MEMORABILE: La domanda di Fabrizi sui trascorsi di Sordi a Lugano con "Wanda la Capitana" e "Pippo"; il cavillo di Sordi sulla tratta delle bianche.

Paulaster 24/04/15 17:24 - 4375 commenti

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Commedia di costume che con velata accuratezza s’insinua nei meandri anche della prostituzione e delle prime nudità. Sordi inscena una mimica divertente e schizoide proponendo vari siparietti per arricchire il personaggio; De Sica ha classe e la Valeri resta nella memoria per le pulsioni da zitella. Nella seconda parte si resta col fiato corto anche perché l’argomento si esaurisce e chiude fin troppo velocemente.

Alex75 14/09/15 13:46 - 876 commenti

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Satira di costume sull’Italia del boom economico (moderna eppure bigotta), riuscita grazie soprattutto a Sordi, che con le sue smorfie e la sua loquela torrenziale rende memorabile il personaggio di un petulante e untuoso censore, tanto zelante quanto ipocrita. Pur oscurati da Albertone, il signorile De Sica e la “bruttina di classe” Valeri danno ulteriore valore al film, in cui spiccano anche, tra i personaggi femminili, la fascinosa Perschy e Gina Mattarolo nel ruolo della segretaria.
MEMORABILE: I titoli di testa; Il congresso di Monaco e la serata al night; Il cavillo sulla "tratta delle bianche"; “Papà suonava il contrabbasso..."

Liv 6/10/15 11:57 - 237 commenti

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Un film farsesco, con velleità di critica sociale, che neppure parte brillante e arranca fino alla montante farragine che prepara il finale. Eppure c'è un Sordi all'inizio della sua epoca migliore (il '59 è anche l'anno del Vedovo, un capolavoro), il grande De Sica, la bravissima Franca Valeri, Fred Buscaglione che canta, donne e donnine che sgambettano... Il montaggio mi pare ottimo, ma la sceneggiatura è sciapa e la regia poco attenta. Il tutto va avanti traballando, deludendo lo spettatore che vorrebbe divertirsi un po' di più.
MEMORABILE: Padre e figlia che si incontrano in un night club, entrambi in cerca di emozioni, entrambi costretti a giustificarsi penosamente.

Rufus68 6/06/18 23:55 - 3819 commenti

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Il Sordi moralmente ambiguo, dalla dizione secca e, assieme, allusiva, occhialuto e spiritato, è uno spasso; al pari della Valeri dalla cadenza anglizzante; più prevedibile il tipo di De Sica: son tutti dei caratteri perfetti nel delineare, con garbo e mordacità, i vizietti e le ipocrisie dell'Italia che allora si apriva pienamente all'Occidente più avanzato. Peccato che il gioco, mai supportato dalla sceneggiatura e dall'invenzione registica, finisca alla lunga per annaspare diluendo la carica iniziale.

Il ferrini 18/07/20 23:41 - 2337 commenti

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Ci tornerà Sordi, sul "comune senso del pudore", ma intanto già qui si ponevano le basi per raccontare l'ipocrisia di chi invoca la morale su tutti tranne che su se stesso. Oltre a lui, qui alle prese con un personaggio fin troppo macchiettistico, un Vittorio De Sica in gran forma e soprattutto "sua figlia", Franca Valeri. Le gag del film sono simpatiche e non di rado anche spaventosamente attuali (tratta della prostituzione, corruzione, ricatti e molestie sul lavoro). Una commedia brillante (ma non per questo superficiale) abbastanza riuscita. 
MEMORABILE: "Il quadro francese con la cornice d'oro". 

Minitina80 3/08/20 21:07 - 2976 commenti

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Appare chiaro come fin da subito le mire puntino dritte alla censura del tempo, plausibilmente rigida oltre il dovuto. Il ruolo chiave è assunto da un poliedrico Sordi in grado di caratterizzare bene il proprio personaggio. Lo sviluppo della trama non tarda a farsi capire e, per quanto sia lecito e condivisibile, rappresenta allo stesso tempo un piccolo limite. Ben venga, ad ogni modo, una commedia che pretende di criticare senza appesantire la visione, lasciando agli attori il compito di divertire (pur non raggiungendo punte elevate).

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Gabrius79 4/08/20 23:21 - 1420 commenti

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Indubbia la bravura di Alberto Sordi, abilissimo nel tratteggiare il ruolo del censore moralista. Lo aiuta uno stuolo di bravi attori che gli fanno da spalla come Franca Valeri e Vittorio De Sica. Non è però tutto oro quello che luccica, perché ci troviamo di fronte a una sceneggiatura un po' debole che rallenta talvolta il ritmo rischiando così di rasentare la noia.

Bubobubo 7/01/21 10:59 - 1847 commenti

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Che in ogni intransigente moralista si nasconda un infingardo doppiogiochista, come lascia ampiamente ad intendere il Buscaglione d'eccezione che canta il brano portante della colonna sonora, è un assunto più vecchio del mondo, cui il modesto film di Bianchi, all'indomani dello scandalo Montesi, non riesce a contribuire in maniera sostanziale. La storia, essenzialmente sordicentrica e costruita attorno a poche idee tirate per le lunghe, si ricorda solamente per i tic facciali amplificati dagli occhialini del protagonista e per la svenevole avvenenza dell'attricetta Vera (Berni).
MEMORABILE: Ombelico sì o ombelico no?

Keyser3 16/01/21 15:45 - 444 commenti

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Giorgio Bianchi dirige nuovamente Sordi e De Sica dopo il conte Max: come nel precedente, anche in questo caso si parte forte, con una prima parte godibilissima e ricca di gag, ma si finisce un po' in calando. Tuttavia la satira di costume è efficace e il personaggio di Agostino molto ben tratteggiato, con i tic e le caratteristiche tipiche delle migliori maschere di Sordi. Sempre irresistibile la Valeri, spigliata come nel coevo Il vedovo e cast completato dal bravo Franco Fabrizi.
MEMORABILE: L'identificazione di Fabrizi: "C'è quello dei biliardini".

Gottardi 12/04/21 13:39 - 394 commenti

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Commedia a corrente alternata in cui Sordi impersona un inflessibile fustigatore di costumi dell'epoca (che oggi fanno sorridere per ingenuità), occasione per mostrare il suo miglior repertorio, macchiettistico sì ma di valore, e soprattutto divertente. Quando l'Albertone nazionale o l'altra garanzia Franca Valeri non sono in scena resta ben poco da segnalare: il film si esaurisce in scenette pruriginose a consumo del pubblico o in lungaggini funzionali al faticoso progredire della vicenda, che perlomeno riserva un finale a sorpresa.
MEMORABILE: "Scusi ma che dice il Codice? Tratta delle bianche? E quelle so' negre, come fa ad essere tratta delle bianche?".

Pessoa 18/04/21 07:22 - 2476 commenti

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Commedia di costume la cui satira, pittosto blanda, è legata al periodo (erano gli anni della legge Merlin) e vale essenzialmente come documento storico. La sceneggiatura, comunque, tende ad evitare le banalità e offre parecchi spunti a un esuberante Sordi che riesce, come quasi sempre, ad essere migliore dei film che interpreta. Molto buono anche l'apporto della Valeri, di De Sica e di Fabrizi, tutti perfettamente in ruolo. Confezione di buon livello per una pellicola che pur avendo col tempo perso buona parte del suo smalto, riesce ancora a strappare più di un sorriso.
MEMORABILE: Sorsi alla conferenza internazionale; La mimica di Sordi.

Enzus79 5/04/22 23:19 - 2864 commenti

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Commedia cinica e a tratti spietata che si prende gioco della società super moralista italiana di fine anni Cinquanta, facile a censurare tutto o quasi. La prima parte è quella che convince e diverte di più; nella seconda invece tutto si appiattisce e si rasen il banale. Alberto Sordi davvero divertente, Franca Valeri l'unica dell'intero cast che gli può tenere testa.

Ira72 25/04/22 14:57 - 1305 commenti

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Un trittico spassosissimo quello composto da Sordi, De Sica e Valeri. Un trio vincente, ovviamente, che mette in luce l’ipocrisia regnante, il bigottismo imperante e i tanti altarini a cui si ricorre pur di passare per integerrimi e indefessi padri di famiglia. Il nostro Albertone mette in scena un’interpretazione briosa e divertente grazie anche a una mimica centrata, De Sica tra donne e potere è particolarmente a proprio agio mentre la Valeri, a interpretare la signorina tutto pepe, ci sguazza. Da rispolverare per momenti piacevoli.

Fabbiu 4/12/22 20:14 - 2133 commenti

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Sia Sordi che De Sica offrono una performance magnifica nei rispettivi personaggi moralisti ipocriti, e anche gli altri attori (su tutti la Valeri e Fabrizi) danno notevoli prove; purtroppo, però, la sceneggiatura non offre un particolare sviluppo narrativo e a parte la critica ironica del controllo della moralità e dei costumi, che è comunque molto interessante, c'è molto poco dal punto di vista della storia, che è priva di mordente.

Didda23 28/08/23 11:10 - 2424 commenti

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L'opera, essenzialmente, vive quasi unicamente sulla straordinaria performance di Sordi, capace di creare una caratterizzazione del personaggio principale davvero indimenticabile. Per il resto la sceneggiatura poggia su poche idee (l'ipocrisia dell'epoca) e con scene tirate troppe per le lunghe (soprattutto quelle ai night club) che non aggiungono nulla alla sostanza narrativa. Complice la contenuta durata, la visione rimane piacevole anche per la bravura dei comprimari (da De Sica a Fabrizi) e per l'innegabile mestiere di Bianchi. Un Sordi minore, ma a suo modo da ricordare.
MEMORABILE: Wanda la capitana e Pippo; Il manifesto; Il finale.
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  • Musiche Alex75 • 25/02/16 17:45
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Fred Buscaglione - "Il moralista" (Migliacci - Savina)

    https://www.youtube.com/watch?v=MBBT-4rwjt0
  • Curiosità Zender • 17/07/20 17:46
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/ilmorali350.jpg[/img]