Emanuela (Sherry Buchanan) viene travolta da un turbine di situazioni a sfondo erotico che partono da atti di prepotenza coniugale, proseguono con la scoperta che l'attempata madre (Catherine Zago) se l'intende con il domestico, sino ad arrivare al paradosso di ritrovarsi invaghita di un tipetto educato e gentile, che d'accordo con un trio di sfaccendati ne abusa sessualmente. Il motore dello stupro è da ricercare nella sorella: l'incestuosa Giovanna (Paola Montenero) infatti, l'attira nel bordello che gestisce per congiungersi carnalmente a lei. Dopo un inizio caotico il film decolla...
Potrebbe sembrare a prima vista uno scialbo filmettino erotico, ma in realtà nasconde una profonda e pesante critica al mondo della borghesia. La trama è in alcuni casi troppo esagerata, i dialoghi a metà strada fra il filosofico e l'esilarante. Non annoia ma comunque non è un film che lascia un grosso segno.
Erotico poverissimo ma confezionato in maniera neppure troppo indegna e a tratti piuttosto affascinante. La sceneggiatura è confusa e ripetitiva e punta tutto sull'accumulo di scene di sesso e perversioni varie, ma i toni morbosi e decadenti adottati dal regista colpiscono nel segno e la colonna sonora risulta sicuramente azzeccata. Dialoghi sopra le righe, alcuni interessanti, altri trash. Funzionano le due protagoniste. Esplicito, sfontato e oggi impensabile: spassoso per gli appassionati, inguardabile per gli altri.
Dapprima catalogo di depravazione sessuali; indi, ribellione (e vendetta) di una donna contro un dispotico marito borghese e riscoperta delle proprie origini (anche biologiche) attraverso un amplesso lesbico-incestuoso in posizione fetale. A differenza di tante produzioni erotiche coeve, la confezione è piuttosto curata. Le due gemelle – opposte e ricomposte – sono la delicata Buchanan e una Montenero in versione androgina.
Da non prendere sul serio per goderselo, è una sequela di personaggi depravati e situazioni tragicomiche (il palazzinaro, la cameriera che osserva i padroni, la mamma che prende il tè, l'assistente nera del bordello). C'è l'intero catalogo della soppraffazione ma il messaggio suona tanto forzato quanto ripetitivo. Finale a tinte opposte per i due coniugi: chi trova sodoma, chi ritorna al feto materno. Troppo spazio alla Buchanan e poco per la Montenero.
Particolare dramma-erotico. La pellicola presenta vette trash notevoli: il catalogo di depravazioni sessuali del bordello, Marina Lotar in tenuta sadomaso (!), Ripamonti vicino di casa guardone omosessuale e per chiudere Chiodetti doppiato in romanesco. Tuttavia abbiamo però come accompagnamento una splendida musica e un interessante finale morboso; inoltre, nonostante tutto, si segue con interesse. In definitiva né totalmente trash né un capolavoro. A metà, e merita comunque la visione.
MEMORABILE: Il modo in cui la madre delle protagoniste prende da bere!
Il film s'inserisce in quell'anfratto di cinemabis in bilico tra soft-core e morbosità, tutto italiano, che diede alla luce svariate pellicole bizzarre a cavallo tra '70 e '80. La pellicola di Rossetti tenta anche un abbozzo di critica sociale e una certa ricerca psicologica, che però rimangono in superficie, sopraffatti dall'accumulo di nudi, perversioni ed abusi vari (invero piuttosto innocui, almeno nella versione cut); il tutto accompagnato dalla insistente score di piano malinconica, che aumenta l'effetto decadente del film. Curioso.
Ennesimo filmetto erotico tipicamente fine anni 70; eleganti ambientazioni e belle protagoniste, in particolare la Buchanan. Le scene sembrano inserite a caso e cucite tra loro (il motto buona la prima sembra risuonare spesso). Eppure il film non è da buttare via e chiudendo un occhio (quasi due) la sufficienza la raggiunge.
MEMORABILE: La Lotar sadomaso; L'accento romanesco del marito della Buchanan; Il guardone.
Sciocchezza degna di nota per via della interessante confezione formale, pur rovinata da pesante pressapochismo e da una sceneggiatura balorda. La Buchanan è ottima nella parte e la Montenero, pur ostentando un'aria fin troppo allucinata e perversa, restituisce qualche parvenza di senso. Per il tipo di prodotto poteva anche essere più audace e se fosse stato più rifinito ed essenziale sarebbe potuto diventare un cult del genere.
Molto piacevole nel suo essere garbato e spregiudicato al tempo stesso, scostandosi da molti erotici di bassa lega (dell'epoca e non). Cast cultissimo e variegato (anche qui non manca la burrosa Hedman) con plauso speciale alle due protagoniste Buchanan e Montenero (molto in parte e bravine). Belli gli interni, musiche orecchiabilissime ed erotismo ben diretto ne fanno un prodotto gustoso e non mancano situazioni e dialoghi (involontariamente) ridicoli, che rendono il tutto ancor più spassoso. Guardabilissimo!
Torbido melodramma softcore che unisce a una trama insulsa una confezione dalle pretese ridicolmente raffinate. Rispolverando l'eterno cliché delle due sorelle dai temperamenti opposti, una dolce e remissiva, l'altra androgina e perversa, il film non è altro che un grottesco e ripetitivo campionario di stravaganze sessuali accompagnate da dialoghi oscillanti dal romanesco coatto a fumose considerazioni filosofico-esistenziali e da una musica ridondante e onnipresente. Se la Buchanan e la Montenero sprigionano un certo fascino morboso, il cast maschile è terribile.
MEMORABILE: L'inquadratura finale con le due sorelle abbracciate in posizione fetale.
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Gestarsch88 ebbe a dire: Quando vidi Il siero delle vanità mi sembrò un film pesantemente influenzato dall'ultimo Argento, quello più deleterio e in caduta libera, tanto per intenderci.
Molta attenzione alle scelte cromatiche della fotografia ma poca alla sceneggiatura e alla coerenza logica. Gli interpreti non brillavano granchè ed il sadismo mostrato era alquanto stucchevole.
Pur non essendo ai livelli del peggior Argento, ne ho un ricordo poco convincente...
Lo stesso effetto che ha fatto a me.
Anche se è interessante l'uso della colonna sonora, l'unica cosa che ricordo volentieri del Siero delle vanità...
La banda
Gestarsch88 ebbe a dire: Caspita ! Non credevo ci fossero stati simili problemi in passato.
Per la precisione ti riferisci anche alle eventuali segnalazioni, come quella di Piero Pieri in Massacre o solo a certe mie personalissime considerazioni , tipo quella sopra riportata ?
Comunque ti ringrazio per la schiettezza e per il resto seguirò le tue direttive. ;)
Nulla di tutto questo: un'attrice non ha gradito di essere stata qui menzionata in merito ad un film circolato in double-version...
Undying ebbe a dire: Gestarsch88 ebbe a dire: Caspita ! Non credevo ci fossero stati simili problemi in passato.
Per la precisione ti riferisci anche alle eventuali segnalazioni, come quella di Piero Pieri in Massacre o solo a certe mie personalissime considerazioni , tipo quella sopra riportata ?
Comunque ti ringrazio per la schiettezza e per il resto seguirò le tue direttive. ;)
Nulla di tutto questo: un'attrice non ha gradito di essere stata qui menzionata in merito ad un film circolato in double-version...
Al massimo mi dai qualche indizio subliminale...
Sono curioso di natura :)
DiscussioneZender • 14/09/10 08:20 Capo scrivano - 47782 interventi
No, è bene lasciar stare questa storia e basta, visti i casini nati. Da qui ho capito che è meglio mai diffondere notizie sulla vita privata di attori e attrici.
Da quel che posso vedere,la nuova versione mosaico che dura 83 minuti mi sembra la stessa della vecchia edizione,anche se personalmente non ho trovato i tagli così brutali (anche se però non ho mai visto la versione con inserti hard-core quindi non posso giudicare pienamente).
Confermo, uscito nell'estate 1979 in doppia versione soft-hard, quest'ultima presentata nel dvd italiano mutila di tutte le scene hard. La soft vista all'epoca nelle sale non dovrebbe essere reperibile.