Il miracolo - Film (2003)

Delicata opera dai contorni sfumati. Si avverte qua e là un sottile parallelismo con Salvatores ma in questo caso si tratta di una produzione "low-budget", sebbene con risultati più che dignitosi. Colonna sonora intensa e a tratti febbrile. Vagamente ispirata alla scuola italo-turca dei film dell'ottimo Ozpetek. Avrei scelto attori professionisti almeno per un paio di ruoli.

Ha dei punti positivi: gli attori sono discreti (niente a che vedere con la sincerità e la spontaneità di quelli di "Sangue Vivo") e le intenzioni decenti (la commercializzazione del presunto sacro, i miracoli non esistono e la vita fa schifo, quello che conta sono i sentimenti), anche se messe in scena con troppi simbolismi dal significato alquanto recondito. Ha un po' troppo poco di autoriale, potrebbe benissimo essere scambiato con quello di qualche altro onesto (ma non eccelso) mestierante italiano degli ultimi 15 anni.

Secondo me sarebbe stato meglio utilizzare lo spunto iniziale-il ragazzino che acquisisce facoltà taumaturgiche dopo essere scampato ad un incidente- con i toni della commedia grottesca. Qui, si è scelta invece la strada del realismo sociale, e un registro sentimental -drammatico. Che, personalmente, non ho molto apprezzato. Resta lodevole l'intenzione di ritrarre un certo profondo sud, diviso tra superstizione e disincanto, ma certo non lo trovo, per nessun motivo, un film memorabile.

Vicenda tra misticismo e credenze popolari in cui sono protagonisti un ragazzino con presunti poteri taumaturgici e la sua disadattata investitrice. La location tarantina ben si confà alla narrazione e i personaggi di contorno sono tutti alla ricerca di un profitto da questa situazione. La narrazione appare lievemente lenta nonostante il finale appaia appropriato.