Il mio migliore amico - Film (2006)

Il mio migliore amico
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Mon meilleur ami
Anno: 2006
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "Il mio miglior amico".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film sull'amicizia e sul valore spesso sottovalutato della stessa, con una valida coppia d'attori che dimostra come la possibilità di avere molti amici non dipenda necessariamente da un preciso tipo di carattere. François (Auteuil) e Bruno (Boon) sono infatti diversissimi: tanto cinico, sprezzante, detestabile il primo quanto simpatico e affabile il secondo. Eppure sono entrambi anime sole che s'incontrano nell'unico modo possibile, quando cioè a François un amico “serve” (un po' come serviva al protagonista il cretino della famosa CENA). Preso in giro dalla socia della sua galleria d'arte che gli fa notare come lui non abbia...Leggi tutto mai avuto un vero amico, François scommette con lei che entro un termine stabilito le presenterà il suo “miglior amico” il quale, lui sostiene, esiste eccome! Decide così che un petulante taxista con cui ha avuto a che fare in quei giorni sarà la persona su cui fare affidamento per vincere la scommessa. Naturalmente non ci arriva subito alla conclusione, perché prima cercherà di recuperare amici nella cerchia delle proprie conoscenze, poi di tornare indietro fino ai tempi delle scuole... Fa riflettere senza nemmeno troppo esagerare, il film di Leconte: trova spunti interessanti e li affida a due protagonisti che sono uno dei migliori attori drammatici francesi (Auteuil) e uno dei migliori commedianti del momento (Boon). La sceneggiatura a dire il vero non pare felicissima, con una ripetitività di fondo che finisce un po' con l'annoiare, ma le trovate divertenti non mancano e quindi non ci si può troppo lamentare. La tipica commedia francese Anni Duemila insomma, con i suoi pregi indubbi e qualche difetto. Tra i primi sicuramente una fanciullezza ingenua nel personaggio di Boon che mette al riparo da ogni volgarità e una regia di consumato mestiere che gestisce bene ogni frangente, tra i secondi una scarsa incisività nel disegno di qualche carattere secondario (i genitori di Bruno, la figlia di François) e una prevedibilità talvolta un po' fastidiosa figlia anche di eccessi zuccherosi evitabili. Ad ogni modo, senza brillare particolarmente nei dialoghi (tutt'altro), un film per buona parte godibile e che nonostante una semplificazione del problema sa affrontarlo con una certa intelligenza.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/07 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/04/15
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Xamini 7/01/07 21:51 - 1252 commenti

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Nervoso all'inizio, forse scontato nel suo svolgimento. È riuscito lo stesso a pizzicarmi le corde del cuore. Sarà stata la semplicità delle immagini, con quella telecamera a mano che se dà fastidio nella partita del Paris St. G si fa delicata nei momenti finali. Sarà stata la presenza rassicurante del buon Auteuil, a suo agio nelle parti da cinico (Niente da nascondere) che qui prova anche qualche piccola gag. Saranno stati lo sguardo eloquente di Boon o le sue parole nella scena madre.

Galbo 15/10/07 05:54 - 12393 commenti

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Bella commedia di un ottimo regista (indimenticabile il suo L'uomo del treno). Il film è incentrato sulla capacità degli uomini di evocare simpatia e di avere degli amici, capacità che sembra negata al protagonista. La consapevolezza di ciò lo porta alla ricerca di rapporti umani che troverà nel soggetto più improbabile. Costruito su una bella sceneggiatura, ricca di momenti di sincerità con riflessioni assolutamente condivisibili sulla vita e solo all'apparenza banali, il film si avvale di un'ottima coppia di attori protagonisti.

Daniela 13/05/09 17:55 - 12662 commenti

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Mercante d'arte cinico si impegna per scommessa a presentare ai suoi soci il suo "miglior amico" nel giro di pochi giorni. Il problema è trovarlo, considerato il deserto della sua arida vita sociale. Lo accompagna nella ricerca un taxista logorroico e bislacco, il cui sogno è partecipare ad un gioco a quiz. Parte molto bene questa commedia francese che può contare sul sempre affidabile Auteuil, si perde un po' nella parte centrale ma riacquista smalto nel finale, sincero ed attendibile anche per merito di Boon, buona spalla. Piacevole.

Cotola 30/10/09 23:27 - 9043 commenti

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Il soggetto è di quelli scontati, di quelli in cui dopo pochi minuti già si capisce, o quanto meno si intuisce, non solo lo svolgimento narrativo ma anche come andrà a finire o quasi. Eppure Leconte riesce comunque a confezionare un film gradevole che si lascia seguire piacevolmente fino al tripudio finale.

Stefania 25/03/10 01:16 - 1599 commenti

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Ah, la sicurezza degli oggetti! Per Francois, antiquario, è facile trovare "tesori" per la sua galleria, e per la sua casa, che è un museo visitato... da troppa poca gente. Ma come se la caverà nella ricerca del "tesoro" per antonomasia: un vero amico? Un tesoro che ha un brutto difetto: non è in vendita! Ammirevole la limpidezza di soluzioni narrative che sono semplici senza essere semplicistiche, in una storia che parla al cuore senza compiacerlo, senza scenderci a troppi compromessi. Auteil e Boon perfetti antagonisti e anime gemelle!
MEMORABILE: "C'è qualcuno che puoi chiamare alle tre di notte per parlare?" "No, ma io non ho problemi!" "Sì: non hai nessuno che puoi chiamare alle tre di notte!

Hackett 7/03/12 07:37 - 1867 commenti

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Garbato e divertente ritratto di un'amicizia forzata che un po' alla volta si trasforma in vera. Il film di Leconte è agevolato dalla presenza dui un attore di razza come Daniel Auteuil, ma conta anche in una buona sceneggiatura e in un'idea di partenza semplice ma efficace. Forse la pellicola meritava un finale migliore dell'approdo televisivo a "Chi vuol essere milionario", ma si tratta comunque di un film riuscito.

Giùan 3/04/12 16:15 - 4559 commenti

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Autore di pellicole dalla tenue intensità e tuttavia mai davvero evanescenti, Leconte conferma con Il mio migliore amico la sua particolare vocazione ad entrare in affinità elettiva con lo spettatore, "allisciandone" attese e voglie. Decisamente a suo agio quando utilizza i toni della commedia, qui è alle prese con una sorta di versione leggera (ed in chiave maschil-cameratesca) di Un cuore in inverno, con Auteuil che ha finalmente modo di distendere i muscoli del viso, mentre Dany Boon è di sorprendente naturalezza. Resta un fastidioso senso di deja-vù.
MEMORABILE: Dany Boon sudatissimo cliente della versione francese di "Chi vuol essere milionario".

Caesars 8/01/14 09:24 - 3790 commenti

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Leconte si conferma regista che riesce nelle sue commedie a toccare i tasti giusti per emozionare lo spettatore. La trama, seppur gradevole, non brilla certo per originalità e in altre mani sarebbe potuto uscire un film piatto; il regista francese invece, specie nel bel finale, riesce a entrare in perfetta sintonia col pubblico e anche grazie alle buone interpretazioni degli attori, Auteuil in primis, ci regala un prodotto più che gradevole, anche se certo non eccezionale.

Stelio 25/04/14 00:23 - 384 commenti

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Altro lavoro di ispirazione sociologica di Leconte, stavolta nato dal banalissimo quesito che forse tutti si pongono: come trovarsi degli amici. Il tema è trattato con indubbia classe, ponendo come archetipo protagonista uno dei soggetti meno adatti a sviluppare affettività che si possano immaginare. Forse nella seconda parte diventa un po' banale, tuttavia i dialoghi tra Auteuil e Boon hanno il sapore del saggio latino sull'amicizia, risultando di grande profondità artistica e culturale.

Vitgar 18/08/14 22:59 - 586 commenti

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Gradevole commedia tipicamente transalpina. Trama non originalissima - della serie chi trova un amico trova un tesoro - ma raccontata con la giusta leggerezza e ironia. Leconte è un regista solare e in questa produzione se ne ha la conferma: ci porta per mano senza retorica al lieto finale. Buono il cast, con Auteuil sempre impeccabile. Ottima davvero la colonna sonora di Xavier Dermeliac.

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Modo 20/07/15 00:50 - 949 commenti

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Tipica commedia d'oltralpe che alterna momenti godibili con altri un po' prolissi. Il regista ha sempre sott'occhio la situazione e sa come giostrare i due amici per scommessa! I due attori, divisi tra cupezza ed eccessiva gioia ma uniti dalla solitudine, sono ben caratterizzati. Alcune scene secondarie appaiano un po' fiacche, come abbastanza improbabile è quella della vincita milionaria. Nel complesso abbastanza gradevole.

Capannelle 3/01/21 01:14 - 4411 commenti

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Al centro del film la miscela tra Auteil e Boon, ben dosata da Leconte e in grado di tradurre perfettamente lo spirito del racconto, soprattutto quando i due passano gradualmente dal un tipo di conoscenza all'altro, con annessi imbarazzi e confronti tra i loro modi di intendere la vita. Meno convincente lo sviluppo della vicenda nella seconda parte, anche se il tipo di commedia non richiede per forza credibilità ed è comunque in grado di offrire spunti ben tratteggiati. Film gradevole, per una serata tranquilla.
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