Alberto Lenzi, giudice di Reggio Calabria non particolarmente impegnato nel suo lavoro, indaga sulla morte di un collega ed amico. Discreto prodotto televisivo affidato alla regia dell'esperto Carlo Carlei. Abbastanza fedele al testo da cui è tratto, si segnala per una storia (il traffico di rifiuti tossici) di stretta attualità. Credibile Zingaretti, che interpreta un personaggio molto diverso da quello che lo ha reso celebre. Suggestive le ambientazioni calabresi e siciliane. Non male.
Zingaretti smette i panni di commissario per quelli di giudice alle prese coi malaffari che assillano la splendida terra calabra. Dopo una prima parte "di studio", Carlei si concentra sui dettagli del rapporto che cresce e matura tra collaboratori (qui un bravissimo Marchetti) e magistratura nonché sull'uomo-Zingaretti e i suoi rapporti socio-familiari. Le atrocità sono evidenti ed esibite (in parte) ma il senso di disagio si mantiene costante sino al tremendo finale, tra una gazzosa al caffè e un dubbio irrisolto...
Quando si inizia a identificare un attore con un personaggio specifico diventa poi difficile vederlo in un contesto diverso. E così, considerato anche il plot, è quasi impossibile non immaginare Montalbano, in alcune scene. Soprattutto perché Zingaretti ha degli standard recitativi buoni ma ripetitivi. A parte questo, il livello della fiction è superiore alla media dal momento. Carlei sa come gestire questo tipo di prodotto e il cast, seppur con qualche volto ricorrente, è di buon livello. Anche la sceneggiatura non è la solita minestra riscaldata.
MEMORABILE: I colloqui in carcere tra il magistrato e don Mico.
Alberto Lenzi è il magistrato più svogliato e indolente della procura di Reggio Calabria, ma l'omicidio di un collega e amico lo risveglierà dalla sua apatia… Buona prova di Zingaretti nei panni di un personaggio che almeno inizialmente è diametralmente opposto a Montalbano. La trama, nelle sue grandi linee risulta fedele al romanzo di Mimmo Gangemi, denunciando i traffici e le efferatezze della 'ndrangheta e toccando tematiche di scottante attualità. Un pò stereotipata la figura del boss vecchio stampo, comunque molto ben interpretata da Marchetti. Finale agrodolce.
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Il numero di Batman che il giudice Lenzi (Zingaretti) regala a suo figlio è "BATMAN" DC serie regolare N°49: "Eredità, seconda parte", del Giugno 1997: