Serie di film tv francesi, incentrati su di una coraggiosa procuratrice divorziata e con figlia (Natacha Amal) e una bionda poliziotta spericolata (Ingrid Chauvin) che uniscono le forze per risolvere svariati casi d'omicidio. C'è anche tempo per i consueti squarci di vita privata delle protagoniste, che fanno a gara per piacere. Le attrici sono molto belle, specie la poliziotta, che si è vista anche altrove, ma la serie (di successo in Francia), per noi italiani, suona come una ribollita (Il comandante Florent e "Il commissario Cordier"). Dal 2007, la bella Ingrid Chauvin è stata rimpiazzata da Aylin Prandi.
Rifletteteci: i protagonisti sono una giudice e un commissario-donna; i colpevoli sono spesso MASCHI che vengono guardati con aria severa e sospettosa dalla giudice che li "considera colpevoli (in quanto maschi) fintanto essi non dimostrino di essere innocenti" (ovvero il contrario di quanto contempla la legge: sei innocente fintanto non si dimostra che sei colpevole); gli altri uomini presenti nella serie, a parte i capi (anziani) della giudice, sono: o sprovveduti-infantili, o "zerbini", o falsi-duri velleitari! Non aggiungo altro.
Infima serie poliziesca francese che non mi ha mai coinvolto: le storie sono piuttosto scontate e "femministe". Le protagoniste non sono un granché come giudice e commissario, ma sono ancora meno interessanti e brave come attrici, questo è dimostrato dallo scarso successo ottenuto qui in Italia. Insomma, se proprio non si può fare a meno di un poliziesco d'oltralpe consiglio vivamente la visione de Il commissario Cordier, è certamente più avvincente.
Mediocrissima serie: protagoniste una donna magistrato e una donna poliziotto, la cui caratteristica precipua è l'essere perennemente incazzate, l'una col padre assente, l'altra col marito inesistente. In più, le due sono incazzate l'una con l'altra, date le divergenze di metodologia investigativa. Tra bronci e baruffe, le due risolvono comunque gli scialbi casi di puntata. Segue fugace armistizio, le due sorridono, felici di aver stanato il colpevole e di aver contribuito a ridurre il femminismo a barzelletta. Ciò era forse il vero intento degli sceneggiatori che, ci scommetto, sono uomini!
MEMORABILE: L'aggrottato decisionismo della Chauvin e la frigida pacatezza della Amal: entrambe pessime attrici, tra l'altro!
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Sei stato spietato nel giudizio, R.f.e., visto che, prima di questi film tv francesi c'era l'americanissimo serial Jake & Jason detectives, che sembrava un inno al maschilismo più sfrontato...INFATTI, I BUONI ERANO GLI UOMINI, MENTRE I COLPEVOLI SOPRATUTTO LE DONNE... Come lo detestavo, in special modo il super-poliziotto macho Joe Penny, che non sopportavo già dai tempi di Riptide. Quanto a William Conrad, la sua simpatia che sfoggiava in Cannon lo salvava anche qui, visto che era già stato un severo Nero Wolfe nel 1981. Ma su un tot di episodi, vedere l'85% di essi con colpevoli solo di sesso femminile mi faceva storcere la bocca eccome! Sembrava una serie gay, c'era pure il biondone assistente di Conrad, che temevo che sfoggiasse un body, prima o poi! Tu che dici?
Forse dovrei correggere, dicendo che se Il giudice e il commissario è una serie femminista, Jake & Jason detectives era serie per misogeni, non per gay. Concordi, R.f.e.?