Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto Forse uno dei film che fotografa perfettamente tutto quello che è l italietta del boom economico, dove Dino Risi, in forma smaliante, racconta un "viaggio di formazione" (per il piccolo, e bravissimo, Robertino) on the road con il sorriso amaro e disincantato stampato sulla faccia.
Le canzoni, hit dell'epoca, che accompagnano quasi tutto questo giovedì tra padre e figlio, sono messe dentro alla perfezione (la Pavone, Morandi, Endrigo, Sedaka) e Risi , nel personaggio sbruffone di Walter Chiari, ritrae, alla perfezione, l'italiano medio di quell'irripetibile periodo.
Non si contano i momenti cultissimi che impregnano questo malinconico e scoppiettante "pellegrinaggio" in una Roma suggestiva e solare di fine estate, tra palazzi in costruzione, spiagge gremite, ristoranti e capatine in campagna.
Al negozio di giocattoli con la cleptomane "pizzicata" da Robertino, il gioco al pallone con dei ragazzini scafati e il dipinto di Adamo ed Eva cacciati dall'Eden, tutta la parte sulla spiaggia, dove Risi sottolinea una fauna umana quasi "mostruosa" (le suore, i bambini che cacciano la lingua, i cumenda, le ochette sotto l'ombrellone, le bellone sexy, la sequenza della cabina), al cinema per vedere
Liberty Valance (scambiata per donna da Walter Chiari: Dino: "Thò, guarda guarda L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE con John Wayne e James Stewart...però, un uomo che uccide una donna..." Robertino :"Liberty Valance è un uomo" Dino :"E james Stewart lo uccide" Robertino: "John Wayne lo uccide" ), ma che però viene proiettato un proto mondo vietato ai minori di 18 anni, Chiari che millanta rocambolesche avventure di guerra ricalcate sulla
Grande fuga (sgamato, poi, genialmente, dal ragazzino sul suo piccolo diarietto), il tomentone sull'indovinello del lupo, della capra e del cavolo, di cui Chiari non si capacita e non ci azzecca mai, la visita a casa della madre di Chiari (tra cui compare una giovanisisma Milena Vukotic , dirimpettaia con una cotta per Chiari, che è stata pure a Brescia, la bimba con vestitino bianco-prove generali per il futuro
Anima persa?- che dice a Robertino che c'ha una lumaca sulla schiena o le vecchiarde che fanno giocare il ragazzino-e lui non sembra così entusiasta dei giochi-), le due prostitute "felliniane" che incontrano Chiari e il figlioletto al luna park, l'umiliazione che Chiari deve subire dall'ingegner Rigoni, dopo, che, le gemelle Kessler le hanno dato il benservito in lingua tedesca, eppoi quel finale bellissimo e amarognolo con Chiari che fa scoppiare i petardi sulla grande scalinata sulle note struggenti di
Se le cose stanno così.
Tutti tasselli frizzanti, a loro modo geniali, tirati fuori da un Risi nel suo periodo di maggior talento narrativo, che si barcamena tra realismo e favoletta rancida, simpatia e un perfetto meccanismo da commedia agrodolce che non sbaglia un colpo.
Walter Chiari straborda e impazza da grande mattatore in uno dei suoi ruoli migliori, la Mercier è bellissima (ambiguo il finale, dove stà preparando una romantica cena a due a lume di candela , quando Chiari le telefona per riappacificarsi, dove Risi, che di cinismo non è avaro, lascia aperto uno spiraglio sospeso: la sta preparando per lui , oppure per qualcun altro?), il ragazzino è straordinario e la fotografia di Alfio Contini dona un contributo notevole (come la sequenza, bellissima, sulla spiaggia con l'arrivo del temporale e il gruppo di ragazzi che balla il twist sotto l'ombrellone).
La cicatrice sull'inguine di Robertino (segno dell'operazione di peritonite) è opera di Giannetto De Rossi, mentre l'aiuto regista era un giovane Mariano Laurenti.
Commovente l'abbraccio finale per quello che è considerato, a torto, un Risi minore, oscurato dall "ingombrante" successo del
Sorpasso (di cui ne sembra film gemello).
Curioso come
Dutch è molto meglio di papà ne sembri quasi una specie di remake.