Convengo, Zender.
Per le platee internazionali del 1963 (come per quelle del 1973) “Nel blu dipinto di blu” di Modugno è una canzone più riconoscibile di quelle non coeve cantate da Edoardo Vianello, Gino Paoli e Piero Focaccia (Ma Mina è un’eccezione). E nel 1963 la canzone di Modugno poteva essere benissimo trasmessa alla radio.
Ma se si voleva indicare allo spettatore che la vicenda raccontata nel film fosse avvenuta esattamente in quell'anno, le canzoni da far sentire nella colonna sonora erano quelle di cui sopra.
Ma questa è una pinzillacchera di pochissimo conto.
Il mio intervento era un pò come cercare il pelo nell'uovo al cospetto di un film che è un capolavoro di suspense "a freddo".
Un film che rivedo spesso e che trovo sempre appassionante.
Volevo solo dire che a Zinneman interessava, nello specifico, la storia avvincente, il ritmo controllato ma inesorabile, la regia lucida e affilata, il montaggio "a togliere", non indubbiamente la perfetta ricostruzione della cornice storica del film che è, però, rilevante per il peso drammatico della vicenda in quanto si tratta di una ricostruzione di un fatto storico realmente avvenuto in Francia nel 1963.
Convenuto che Fred Zinneman non è Luchino Visconti e che non ha nemmeno l’ obbligo di esserlo, in questa ottima pellicola restano presenti alcune trascuratezze sceniche ed insoliti anacronismi che si potevano facilmente evitare.
Ultima modifica: 29/03/14 23:15 da
Graf