Fimetto tutt'altro che imprescindibile. Purtroppo (per lui) rappresenta l'ultima apparizione cinematografica di Aldo Fabrizi. Renzo Montagnani è comunque molto bravo e risulta del tutto sprecato, in pellicole di questo genere il cui unico motivo d'interesse risiede nelle grazie delle attrici che vengono abbondantemente mostrate (per quanto la versione da me visionata in tv credo fosse abbondantemente cut). Si può tranquillamente evitare.
Dopo i western e gli horror a sfondo erotico, D'Amato propone il suo cinema anche per mezzo della commedia, assoldando attori dal carico di Montagnani e Carotenuto. Purtroppo però, all'interno del suo genere il film risulta pessimo, sconnesso, per niente comico e pesante da seguire. La bravura di Montagnani concede giusto qualche leggero sorriso, ma per il resto il film è da evitare in pieno. Anziché far ridere con qualche contenuto erotico, qui si mostrano solo donne nude all'interno di una trama banale e una sceneggiatura squallida.
D'Amato, da bravo frequentatore dei "generi", non poteva non imbattersi nella commedia, categoria -purtroppo- a lui poco congeniale. Sceneggia Tito Carpi, ma il plot non brilla per contenuti nè per dialoghi o situazioni. C'è, invece, d'attendersi un buon occhio (accorto verso forme femminili) ed un nudo più spinto del solito nella commedia sexy; ingredienti ai quali Massaccesi porge particolare attenzione, a tutto discapito del film. Nel cast figura anche la bella Daniela Doria, attrice che finirà poi (malamente) negli horror di Fulci...
A parte i veterani del genere Montagnani e Carotenuto, comunque neanche loro tanto in palla, il resto, dal copione (?) alla regia è del tutto deficitario. Solito corollario di battute e situazioni sexy. Ma altri hanno fatto meglio. Decisamente meglio. Nel ricco filone, uno dei peggiori in assoluto.
Commediola sexy trita e ritrita in cui dispiace di vedere impelagati anche i bravi e simpatici Carotenuto e Montagnani che non riescono però a risollevare minimamente le sorti di questa pellicola piuttosto scialba e prevedibile. Sfoggio copioso di bellezze muliebri. Per il resto poco altro da segnalare. Evitabilissimo.
È in effetti l'incursione nel genere commedia all'italiana da parte di un conclamato erotomane quale è D'Amato. Inutile chiedergli battute o tempi comici di buon livello, a lui interessa solo esibire tette e chiappe in quantità e senza troppi indugi. Ed è quello cui si riduce la pellicola, tenuta su (con molti sforzi) da un Montagnani vigile del traffico di bonazze.
Commedia sexy piuttosto divertente, che strizza l'occhio (almeno nelle ambientazioni), alla commedia sofisticata settantiana. Montagnani perfetto nel ruolo del dottore che "se le fa tutte". Meglio di lui in quel ruolo ne avrei visti pochi; forse Ugo Tognazzi, ma appare evidente che lui non avrebbe mai accettatto di partecipare ad un film di questo genere. Molto valido il tema musicale di Renato Serio. Curiosa l'incursione di Aldo Fabrizi nella commediaccia sexy: è stato il suo canto del cigno artistico.
Nulla di interessante. Commediaccia sexy nella quale è curioso vedere il grande Fabrizi (un attore che mai ti aspetteresti vedere in una commedia sexy!!) Poi il cast femminile per noi maschietti è una vera e propria gioia per gli occhi: Doria, De Selle, Senatore, Funari e via dicendo. Per il resto inconsistente.
Più che un film, una serie di scenette che non fanno ridere, per cui si pensa a guardare, più che altro, un serie di tette. Davvero brutto, ma lo si può guardare perché ci sono caratteristi di talento. Al di là delle note presenze, ci sono la Frajese-Lotar moglie di Carotenuto, la Spugnini (futura figlia di Canà) giovane e già pregna, Luciano Bonanni guardia del corpo, le gemelle Pescatore e, a coronamento d’edificio, la Bonaiuto nel ruolo di Rosalia Saggarrò, siciliana focosissima... Qualche inquadratura dal basso, in stile massaccesiano.
Curiosa commedia sexy, più sexy che commedia. Montagnani è perfetto nel ruolo del dottore allupato, le attrici poi... tutte splendide e nudissime. Incursione di Fabrizi un po' spaesato, in un film come questo. Nel complesso un buon lavoro di D'Amato ma niente di eccezionale.
Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) HA DIRETTO ANCHE...
Terrificante esposizione di starlettes (attrici, via, non esageriamo) del cinema di genere sexy italiano, senza capo né coda e spesso veramente di scarso gusto. Montagnagni all'ennesimo ruolo alimentare, incredibile la presenza di Fabrizi. Abbastanza stracult la Bonaiuto, poi attrice teatrale e cinematografica superimpegnata. Ginecologico (ça va sans dire).
Non classificherei questo film nell'onorato genere "commedia all'italiana", anche se c'è un certo sforzo (oltre che quello posto nel mostrare una discreta quantità di piacevoli nudi femminili) nel descrivere il mondo della baronia medica e neanche parlerei di film comico. È una pellicola che si perde alla fine nella volontà, come già detto, di mostrare una sequela di situazioni piccanti. Gli attori e i caratteristi (attori anche loro) impegnati sono tanti e di buono o ottimo livello, ma sono sprecati (anche se indispensabili per non far scadere del tutto il film).
Dimenticabile incursione nella commedia sexy di Joe D'Amato, che si dimostra abile solo nel mostrare una grande quantità di carne femminile (con maggiore rilievo a Doria e Senatore): che un terzetto sulla carta fortissimo come Montagnani-Carotenuto-Fabrizi non strappi quasi mai risate la dice lunga sul modestissimo livello dell'operazione. Montagnani quantomeno è in parte, ma la sceneggiatura non gli consente troppi svolazzi. Il titolo occhieggia alle peripezie di Guido Tersilli, ma quello era tutto un altro film.
La commedia non è nelle corde di D’Amato e così ripiega su quello che gli riesce meglio da Emanuelle in America in poi: una sfilata di nudi di attrici disinibite (dalla Senatore alla Hedman, passando per una Daniela Doria non ancora vittima sacrificale per Fulci) che finiscono per costituire sequenze erotiche a sé stanti in una storia priva di consistenza. Sotto tono Montagnani, Carotenuto e Ucci, sprecati Serato e il vecchio Fabrizi; la Biagini si vota al puro caratterismo nei panni di una salace segretaria dal marcatissimo accento pugliese.
MEMORABILE: I cori delle femministe ad inizio film; «Col dito, col dito, orgasmo garantito!».
Le clienti parioline del Montagnani ginecologo privato sono belle e arrapate, le clienti borgatare del Montagnani ginecologo della mutua sono meno belle e altrettanto arrapate: comunque sia, l'unica situazione comica che si reitera in oltre un'ora di film è quella di un uomo concupito e felicemente "usato" da donne di ogni età, peso e misura. Si risparmia sugli ambienti (due interni, poco più), sui dialoghi (poche battute, tanti mugolii e urletti), sui costumi (o nudi o in mutande...), sulla fantasia e sul buon gusto. Peggio di così...
MEMORABILE: Fabrizi: "Signora, sua figlia è vergine, ma incinta!" "Come la Madonna!" "Quasi... ora troviamo San Giuseppe e facciamo un bel presepio!"
Le vicissitudini amatorie del professor Franco Giovanardi in uno studio di "alta" ginecologia. Renzo "oh Dio miooooo" Montagnani è l'uomo giusto quando si tratta di tradimenti, sotterfugi e più in generale quando vi sono di mezzo tante donnine discinte. E qui c'è solo l'imbarazzo della scelta, visto che quasi tutte si spogliano. Spesso, però, la trama gira a vuoto su se stessa e il ritmo perde giri. Resta comunque un modo gradevole per passare una seratina pigra distesi sul divano o, ancor meglio, a letto...
Joe D'Amato dirige Renzo Montagnani (un caso abbastanza curioso) e si nota una certa diversità, nell'interpretazione di quest'ultimo. La considero tra le sue migliori prove insieme a Donna... cosa si fa per te. Il cast è praticamente oro colato, la scheda tecnica parla chiaro. La trama scorre bene, a patto che vi piaccia la commedia sexy, mentre il cast femminile è di tutto rispetto. Aldo Fabrizi chiude la sua carriera cinematografica con questa commedia sexy (probabilmente aveva notato un certo cambiamento nel cinema italiano).... Bravo Renzo Montagnani.
MEMORABILE: "Farò il mio dovere di uomo e di medico".
Un caposaldo della commedia sexy all'italiana. Montagnani e la Senatore ai massimi livelli di splendore. Vicende grottesche e pruriginose. Ottimo anche il cast di contorno farcito di macchiette del genere e starlette del B movie (e anche meno..) che concedono qualche vedo non vedo. Comicità grezza ma piacevole.
A quasi trent'anni di distanza lo si può considerare uno dei classici del trash (comico/sexy?) all'italiana e tra i prodotti più malriusciti del periodo. Montagnani ci crede (però non fa ridere), le varie gnocche fanno del loro meglio (con l'attrezzatura di madre natura) e c'è pure Aldo Fabrizi (!); il risultato è confuso, scalcagnato e desolante. Tuttavia consoliamoci ed esaltiamoci: c'è di peggio.
Tra i più dimenticabili di Massaccesi, che nonostante il rinomato buon mestiere dietro alla mdp non riesce a mettere insieme una storia degna di nota, principalmente a causa di uno script vacuo e con la tendenza a divagare spesso e volentieri; vari i siparietti softcore con facce note dell'epoca, mentre la parte comica è tenuta in piedi quasi esclusivamente da Montagnani, che seppur bravo soffre di dialoghi o gag per nulla esilaranti. Forse va visto nell'ottica di una sorta di satira sociale, ma anche così non colpisce e si ride poco.
Interminabile sequela di battutettine dall'elettroencefalogramma piatto. L'unico motivo di curiosità sono i tanti nomi coinvolti che, se non altro, assicurano (stancamente) qualche guizzo o inflessione buoni per scongiurare il fast forward. Montagnani si muove goffamente e senza troppa convinzione in una foresta di signore svestite e citrulli. Né commedia sexy (manca la trama) e nemmeno farsa scollacciata: piuttosto un evitabile e furbesco collage in tempi in cui latitava il materiale erotico.
Filmaccio senza idee, dove tutto si svolge in pratica in uno studio ginecologico nel quale un Montagnani sottotono interpreta un dottore-mandrillo con la discinte pazienti di turno. Le eccellenti comparse Aldo Fabrizi e Mario Carotenuto latitano e solo il buon Toni Ucci riesce a essere credibile e divertente nel ruolo del ricco costruttore (ovviamente cornuto). In sintesi le protagoniste sono le pazienti, dalla fisicità molto anni 70 e solo le loro nudità “sollevano” l’animo dello spettatore dalla noia.
Da vedere per le notevoli "eterogenee" partecipazioni, alcune davvero “insospettabili” (Aldo Fabrizi, ma anche Massimo Serato, in fondo), perché poi il film è strutturato male. Si ripetono situazioni simili, caratterizzate da scarso erotismo, in quanto si tratta di mostrare nudi integrali gratuiti realizzati come fine ultimo cinematografico. Non si ride e anche il sorriso fatica a farsi vedere, anche a causa di un clima diffuso pesante e truce, forse adeguato all’anno "oscuro" in cui è stata realizzata la pellicola ma che fa da paratia stagna al divertimento e alla serenità.
MEMORABILE: Le due gemelle; Lui distrutto, dopo il "lavoro".
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Squash, il tuo intervento di poco fa è scomparso, perché credo sia stato tolto da Zender.
1) sono argomenti di cui, come detto, ridetto, ridetto ancora e stradetto, qui non si parla.
2) aggiungo che quanto da te affermato era del tutto inesatto, come spiegato e dimostrato più volte su riviste e libri.
B. Legnani ebbe a dire: Squash, il tuo intervento di poco fa è scomparso, perché credo sia stato tolto da Zender.
1) sono argomenti di cui, come detto, ridetto, ridetto ancora e stradetto, qui non si parla.
2) aggiungo che quanto da te affermato era del tutto inesatto, come spiegato e dimostrato più volte su riviste e libri.
Ti riferisci al taglio nel film di Totò Diabolicus è un argomento pertinente ed assolutamente vero!
Squash ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Squash, il tuo intervento di poco fa è scomparso, perché credo sia stato tolto da Zender.
1) sono argomenti di cui, come detto, ridetto, ridetto ancora e stradetto, qui non si parla.
2) aggiungo che quanto da te affermato era del tutto inesatto, come spiegato e dimostrato più volte su riviste e libri.
Ti riferisci al taglio nel film di Totò Diabolicus è un argomento pertinente ed assolutamente vero!
Avrei dei problemi molto gravi se ti parlassi di un film con Totò nello spazio di questo film di Massaccesi.
L'inesattezza riguarda ciò che avevi scritto in relazione ad una parte della carriera di una delle attrici del cast.