Il dipinto - Miniserie TV (1974)

Il dipinto (miniserie tv)
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MMJ Davinotti jr
Durata: 2 episodi
Anno: 1974
Genere: fiction (colore)
Note: Originale televisivo di Narciso Vicario e Oretta Emmalo in 2 puntate. Trasmesso sul Programma Nazionale dal 19/11/1974 al 21/11/1974

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Strano ambiente il commissariato di Ratisbona, sul Danubio, al centro di questo insolito sceneggiato in due puntate (due ore totali): il commissario Thomas Menzel (Maestosi) è un appassionato di paranormale, l'ispettore Hans Bode (Herlitzka) lo è diventato suo malgrado dopo uno shock successivo a colpi ricevuti in azione durante una rapina in banca. I due, insieme, se ne vanno a una seduta spiritica durante la quale, prima che una pistola cominci a ballare da sola sul tavolino dei convenuti, il medium in trance descrive una ragazza scandendone il nome. Scopriremo poi che il nome è quello della vittima di un omicidio e che era lei a chiamare Menzel al telefono con voce disperata...Leggi tutto senza mai svelare la propria identità. Una modella sulla cui morte si indaga contemporaneamente alla scomparsa di un agente di cambio: la domestica di quest'ultimo si è presentata infatti al commissariato (dove bazzica un giovanissimo Mauro di Francesco in un ruolo nemmeno così di secondo piano) per dire che da quattro giorni l'uomo non è rintracciabile. Sospesa tra thriller e poliziesco con forti tracce di soprannaturale, evidenti nella figura di un pittore (Amato) che se ne vagabonda per le strade della città con il suo quadro (rappresentante una grande mano) sottobraccio, l'opera di Domenico Campana può contare su di un'atmosfera singolare talvolta enfatizzata da stacchi degni d'un gotico, con lente inquadrature di oggetti ripresi nella penombra e le luci del bianco e nero che giocano a renderli inquietanti. A volte sono momenti gestiti un po' maldestramente (la seduta spiritica con la pistola che si muove da sola, l'apparizione spettrale alla finestra), altre invece - complici anche musiche che saccheggiano a ripetizione la "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd (conferendo immediato magnetismo alle scene) e chiudono al meglio con i Carmina Burana nella lunga scena alla cattedrale di San Pietro - intercettano un clima quasi surreale che funziona. A lasciare piuttosto freddi è l'intreccio giallo: per dare spazio alle psicologie dei personaggi (particolarmente alla figura dell'ispettore allucinato cui Herlitzka dà bello spessore drammatico) o per insistere sulle suggestioni oniriche e soprannaturali, finisce per farsi chiaramente accessorio e di scarso interesse. Esiste, certo, ma tra il furto dei gioielli e qualche buco di troppo in sceneggiatura l'interesse per la storia scema presto lasciandoci a vivere le angosce dei protagonisti, che troveranno la giusta sublimazione nel già citato finale sulla cattedrale. Decisamente meglio il cast maschile (con Maestosi più placido ed Herlitzka sempre sull'orlo di una crisi di nervi) rispetto a quello femminile, più impacciato. C'è pure Maurizio Micheli in apertura di seconda puntata, truccato da perfetto cabarettista in un numero musicale a teatro. Buono lo sfruttamento delle location tedesche (Ratisbona è ben riconoscibile in alcuni scorci e nell'imponente duomo gotico), regia che si eleva da un certo anonimato solo quando può puntare sulla costruzione del clima di mistero, con il sinistro pittore di passaggio la cui vera natura non viene svelata, destinato com'è a impersonare il concetto stesso di "inesplicabile".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/01/11 DAL BENEMERITO UMBYNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/01/21
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Umbyno 24/01/11 13:57 - 1 commenti

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Sceneggiato davvero particolare, anche per il ricco e meraviglioso panorama RAI del periodo d'oro. Felice incontro tra psichedelia e gotico. Atmosfere al limite dell'onirico. Sogno, realtà e incubo in una cornice germanica cupa ed inquietante, ritmi intensi ed interpretazioni molto valide ed infine una scelta indovinata delle musiche, che vanno dall'angosciante suite dei Pink Floyd "Atom Heart Mother" all'apoteosi finale, culminante con i Carmina Burana di Orff. Da vedere e... rivedere!

Iochisono 26/01/11 19:04 - 133 commenti

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Interessante sceneggiato giallo-parapsicologico, chiaramente figlio di un momento storico in cui certe trame trovavano anche da noi il consenso del pubblico. Qui gli ingredienti ci sono tutti: l'episodio accaduto nel passato, la seduta spiritica, le apparizioni, i morti ammazzati, l'enigma (un personaggio misterioso se ne va in giro con un dipinto raffigurante una semplice mano...). Alla fine non torna praticamente nulla ma l'atmosfera tiene abbastanza da generare un piccolo culto. Purtroppo replicato dalla Rai solo nel 1981 (come l'affine "La mia vita con Daniela", dello stesso autore)

Dusso 13/02/12 09:36 - 1565 commenti

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Sceneggiato di buona fattura, mette molte carte in tavola e alla fine diverse cose non vengono spiegate (pure il titolo non è azzeccatissimo), ma lo si può anche accettare. Buona dose di atmosfera e comparto musicale adeguato. C'è un giovane Mauro Di Francesco come poliziotto.

Nicola81 27/04/13 20:52 - 2827 commenti

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La lunga irreperibilità gli ha conferito un alone di cult forse superiore al suo valore artistico. In effetti la carne al fuoco è sin troppa per due sole puntate e alcuni interrogativi, come il vero ruolo del pittore e il significato del suo famigerato dipinto, sono destinati a rimanere tali. Però atmosfere, tensione e ambientazione sono affascinanti, il ritmo è alto, il cast fa il suo dovere (Maestosi, Herlitzka e la Guzzinati i migliori) e il commento musicale è di prim'ordine. Merita la visione, a patto di non attendersi una logica ferrea.

Homesick 17/09/13 07:48 - 5737 commenti

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Fiction dal cuore più “metapsichico” degli anni Settanta, si configura per l’atmosfera cupa e soffocante che impregna l’intera prima puntata e il finale – scandito da indispensabili Carmina Burana – della seconda, secondo un climax simile a quello poi proposto da Bido in Solamente nero. Energiche e convinte le interpretazioni di Herlitzka e Maestosi; Amato inesplicato araldo del soprannaturale, che vaga reggendo un misterioso quadro raffigurante una grande mano.
MEMORABILE: La seduta spiritica con doppia trance e la pistola mossa da forze medianiche; il finale sul campanile.

Myvincent 4/07/20 08:07 - 3721 commenti

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La parapsicologia entra nell'ambiente di un commissariato per far luce sul delitto di una giovane modella brutalmente uccisa col calcio di una pistola; ma fino a che punto ci si può spingere? Un altro dei gialli Rai in cui la professionalità è di casa; per l'intreccio narrativo e il cast attoriale, in cui primeggiano Walter Maestosi e Roberto Herlitzka. Le tematiche extra-sensoriali qui sono portate alle estreme conseguenze, mischiandosi con fenomeni di natura più propriamente psichiatrica. Davvero interessante e di qualità.

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  • Musiche Lucius • 18/02/21 11:22
    Scrivano - 9063 interventi
    Come scritto nei commenti e nel papiro del Marcel, nella colonna sonora  è facile riconoscere i frammenti della suite dei Pink Floyd "Atom Heart Mother" che sottolineano sapientemente i momenti più belli del film mentre si arriva all'Apoteosi finale con Carmina Burana di Carl Orff in un crescendo mozzafiato!
    Ultima modifica: 18/02/21 14:03 da Zender
  • Musiche Gosp • 26/09/22 23:10
    Disoccupato - 29 interventi
    Il canto - dall' evidente sapore medioevale - che funge da sigla iniziale e finale della prima puntata, e che aggiunge un'indubbia coloritura gotica allo sceneggiato, è i'antico "Fortz chausa es que tot lo major dan" di Gaucelm Faidit.
    Antico trobadour francese vissuto a cavallo fra il XII e il XII secolo, Faidit compose il brano come "planctus" per la morte di Riccardo Cuor di Leone.
    In rete è reperibile quella che, con tutta probabilità, è la versione utilizzata nello sceneggiato, tratta dal disco del 1971 "Music of the Crusades", nell'esecuzione dell'Early Music Consort of London.

    "https://www.youtube.com/watch?v=efIIndc4ZmA
    Ultima modifica: 27/09/22 22:33 da Gosp