Il diavolo rosa - Film (1988)

Farsaccia eroticomica sul genere nazisploitation stile Salon Kitty fuori tempo massimo. I soliti nazisti da operetta (che indossano mutandoni con la svastica), i tristi stock footage di guerra e i classici bordelli tra corsetti, autoreggenti e amplessi volutamente ridicoli. Una risibile sottotrama spionistica per tenere insieme i numeri da avanspettacolo e la Lahie che fa una sottospecie di Lili Marlene sul palco. Situazioni volgarotte da pochade (la suora, la graduata nazista che si rivela la più porca di tutte) in un guazzabuglio degno di un porno.

Nazismo e erotismo: un connubio già portato in scena diverse molte in salse più o meno spinte viene qui sfruttato per una pedante pochade ambientata all'interno di un bordello. Insomma, la solita banalissima commedia degli equivoci, un mischione di escamotage comici privi di qualsiasi senso dell'umorismo: non si capisce come ridere di fronte alle ennesime battutine sugli inglesi. Bisogna riconoscere che la regia è discreta (Reinhard è uno specialista del genere erotico), se ne sono viste di peggiori, però di fronte ad una disarmante pochezza di sceneggiatura ciò non basta.