Uno scudiero, durante una giostra, decide di indossare l'armatura del suo signore morto durante l'ultimo scontro e di partecipare cogliendo l'unica occasione che gli si presenta per giostrare da cavaliere. Inaspettatamente vince, così insieme ai suoi compagni comincia a giostrare sotto falso nome e falsa identità per tentare di cambiare "le sue stelle". Film storico anacronistico, privo di spessore ma originale e divertente. Ottimo per passare una serata spensierata.
In Ladyhawke la commistione antico (i cavalieri) e moderno (le musiche) aveva dato vita a un piacevole prodotto filmico. Qui invece, tra giovani attori poco credibili e una sceneggiatura da braccia cadute, si assiste a un film banalotto e pietosamente prevedibile, tanto che si potrebbe quasi interrompere la visione a metà proiezione, indovinando il secondo tempo. Non c'è un guizzo, non una battuta che non sia studiata solo ed esclusivamente per rendere forzatamente simpatici i personaggi ad un pubblico giovane. C'è un limite a tutto. Filmetto inutile, con pochissimo da salvare.
MEMORABILE: Lo scontro finale (almeno si pigliano a mazzate). Ma naturalmente, salterà fuori la battuta a "effetto", rirecitata al perdente, steso al suolo.
A vedere i titoli di testa sulle immagini del pubblico che batte i piedi al ritmo di We Will Rock You dei Queen in occasione di una giostra medievale, vien da pensare che Helgeland abbia deciso di dissipare il credito acquisito con la sceneggiatura di L.A.Confidential e la prima regia (Payback), girando questa boiata che avrebbe potuto intitolare I Was a Teenage Knight. Poi, sorvolando su tante, tantissime cose, ci si diverte pure a seguire il circuito ATP tra cavalieri in giro per l'Europa.
Spensierata incursione nel medioevo, spettacolare e modernizzata dalla scelta delle musiche. Il tutto condito da un discreto livello di humour che lo rende un film schiaccia pensieri e da una certa dose di sentimenti che ne nobilita il senso del racconto. Un esempio di come anche un film frivolo può risultare molto gradevole e ben fatto. Il compianto e bravo Heath Ledger si destreggia bene sia nella parte impavida che in quella tenera. ***
Scudiero di umile lignaggio e di gentil aspetto si traveste da cavaliere ed inizia a duellare con successo. Scontata la conquista della bella e nobile fanciulla, previo scontro col fellone di turno. Favola d'ambientazione medievale alla quale rimproverare gli anacronismi e la scarsa attendibilità sarebbe ingeneroso (è forse attendibile Cappuccetto rosso?), oltretutto il regista mette le mani avanti con una colonna sonora di hit moderne. Non sgradevole (Ledger è un bel vedere come pure Bettany che fa il poeta ed il cattivo è Sewell dallo sguardo spiritato), anche se inconsistente.
Questo film avrà pur mille difetti, come l'essere ripetitivo, scontato e mieloso, ma diverte. Le scene dei duelli sono girate bene e Mark Haddy e Paul Bettany risultano simpatici. Ovviamente bella la colonna sonora, tutta votata al rock. Ho visto di peggio.
Sorretta da una sceneggiatura poderosa nel narrare la storia e nel dipingere i personaggi, con ottimi dialoghi da commedia, un’avventura medioevale epica e divertentissima. Il cotè postmoderno (colonna sonora a base di Queen, David Bowie e AC/DC; simbolo della nike inciso sull’armatura) è mero contorno e il film è più fedele alla realtà storica di quel che vorrebbe far credere. I tempi dell’avventura classica sono rispettati tutti e il ritmo è travolgente. Intrattenimento purissimo e del migliore possibile. Capolavoro assoluto.
Esperimento di Helgeland che cerca di fondere elementi di modernità (le musiche, alcuni capi di abbigliamento, alcuni dialoghi, gli atteggiamenti) con il Medioevo dei Tornei. Esperimento purtroppo malriuscito a causa di una sceneggiatura tutto sommato piatta e prevedibile ma anche di un cast che ci crede poco (tipo Ledger che reciticchia qui e là in giro per il set). Unica nota positiva le scene dei tornei: davvero ben fatte e curate nei particolari.
Un conto è la leggerezza, un altro l'impalpabilità. Infatti, se nelle prime scene si resta anche stupiti dalla simpatia dei protagonisti e per le riprese non convenzionali dei duelli, al ventesimo scontro, identico al primo, alle solite battute, alle solite schermaglie amorose, al solito cattivo (al solito Rufus Sewell), non resta che il solito giudizio negativo. L'unica scelta a effetto è quella della musica contemporanea, che lascia piuttosto interdetti: può sorprendere, ma anche infastidire (è forzata, nel contesto).
Non male questo racconto di duelli in giostra medievale, con colonna sonora, costumi, discorsi declamatori e serate danzanti che di medievale hanno poco. Il contrasto ci può stare, anche perché scrittura, produzione e regia hanno le idee chiare. Ascesa dalle stalle alle stelle dell'eroe (un rimpianto Heath Ledger) scontata ma non noiosa; ottimo l'antagonista.
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