Note: Film suddiviso in due parti, rispettivamente di 90' e 94' ("Il conte di Montecristo" e "La rivincita di Montecristo"). In tv è stato proposto in una versione molto più corta, della durata di circa 115'.
Condensate in meno di due ore, le due parti del film frammentano la sceneggiatura e la riducono a semplice sinossi del romanzo di Dumas, svuotandone la carica drammatica e banalizzandone le sottigliezze della vendetta; biasimevole inoltre la scelta di aver cancellato del tutto la figura, diegeticamente rilevante, del banchiere Danglars. Nel grigio cast l'unico a brillare è Pierre Richard-Willm negli abiti sontuosi dell'eponimo conte. Il giudizio sul film è comunque da considerarsi provvisorio, nella speranza di un futuro recupero della versione integrale di tre ore.
MEMORABILE: L'entrata in società del Conte; Caderousse morente.
La versione scorciata trasmessa in tv, di cui fa le spese soprattutto la parte ante-evasione ridotta ad una trentina di concitati minuti, rende difficile il giudizio su questa coproduzione italo-francese che, per quanto si vede, appare certo dignitosa, ma priva di caratteristiche tali da distinguerla dalla massa di trasposizioni del celebre romanzo. Pierre Richard-Willm, di naturale signorilità, ben figura nei panni del conte di Montecristo, mentre il resto del cast appare piuttosto anonimo, a parte il nostro Zacconi (abate Faria) e Herrand (Bertuccio), splendido Lacenaire per Carné.
Non è semplice dare un giudizio su questo film, che in realtà è il "condensato" di due pellicole differenti che raggiungevano, insieme, una durata di 180' (contro i 110' della versione in oggetto). La messa in scena è corretta così come le interpretazioni, che però risultano senza molta "anima". La trama risulta discretamente intricata e non tutto pare avere una giustificazione, ma probabilmente la causa risiede nel fatto che siamo di fronte ad un "Bignami" dell'opera originaria. A conti fatti la visione può essere giudicata abbastanza gradevole, ma certamente non entusiasmante.
Dal celebre romanzo di Dumas la storia di un uomo onesto che a causa della cattiveria altrui perde vent'anni della propria vita in prigione, per poi andare incontro a un destino inverso. Un articolato piano di ricompense, ma soprattutto di vendette contro chi non ha avuto pietà di lui, è la forza espressiva di questa trasposizione, un po' riassuntiva, che non mancherà di appassionare. Come in una favola profonda baciata dalla luce Divina. Bravo e telegenico Pierre Richard-Wllm.
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Sicuramente come regista va aggiunto anche Ferruccio Ferio. Da notare che per ragioni politiche (Ferio aderì alla repubblica di Salò) nelle versioni distribuite in Italia nel dopo guerra il suo nome venne sostituito con un fittizio Giuseppe Macaluso (vedi Wikipedia)
so che bisognerebbe evitare di parlare di prodotti non aventi audio o sottotitoli in italiano, ma questo mi pare un prodotto da evidenziare per chi volesse vedere l'opera nella sua interezza (purché abbia buona padronanza del francese, ovviamente)
DiscussioneZender • 6/09/21 17:50 Capo scrivano - 48723 interventi
Ok, bisogna capire se Wikipedia è affidabile, per queste cose.
Beh la firma di tal Macaluso è evidenziata nel fotogramma. Il sito Italia-taglia accredita Ferruccio Ferio come co-regista di entrambe le pellicole. Imdb lo accredita solo nella seconda (che è comunque compresa nell'assemblaggio attualmente in circolazione). Direi che ci siano pochi dubbi sul fatto che Ferio abbia diretto (almeno "nominalmente") parte del film, e che il suo nome sia stato "sostituito" a posteriori con quello fittizio.