Il comune senso del pudore - Film (1976)

Il comune senso del pudore

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Alberto Sordi, regista unico del film, compare come attore in uno solo dei quattro episodi, tra loro vagamente intrecciati: il primo, in cui si racconta di una coppia di attempati signori che torna al cinematografo dopo quattro anni e non riesce a trovare un solo film in cui il sesso non sia la componente di gran lunga dominante. L'idea era buona, ma Sordi la stempera in una ripetitività dannosa, provocando qualche risata solo quando abusa col romanesco. Il secondo episodio ci mostra un redivivo Cochi Ponzoni promosso a direttore responsabile della rivista porno “La libertà” da una Florinda Bolkan che lo vuole lì giusto per scaricare su di lui la responsabilità...Leggi tutto di servizi fotografici troppo “osé”. Cochi è bravo e simpatico, ma la sceneggiatura (di nuovo) non riesce a essere brillante quanto il soggetto faceva sperare. Si continua con la Cardinale moglie di un pretore che si accanisce contro la diffusione delle riviste porno. Per conoscere il fenomeno, lei decide di comprarne qualcuna e… Ancora un'idea simpatica sfruttata male. Chiusura per Philippe Noiret produttore cinematografico dal chiaro accento napoletano alle prese con una diva che si rifiuta di girare una scena di sodomia: dovrà chiamare una troupe di esperti per convincerla che non è sesso gratuito. E’ l'episodio più vivo, finalmente valorizzato dall’esuberanza del protagonista, un Noiret in ottima forma. Azzeccato il cast, agile la sceneggiatura. Nel complesso un film trascurabile, incapace di sfruttare adeguatamente un tema che poteva promettere sicure risate. Invece il timore di Sordi regista di perdere il senso della misura e scadere nella facile volgarità costringe a frenate penalizzanti. Qualche buon momento c'è comunque, e va considerato.

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B. Legnani 27/02/07 00:07 - 5532 commenti

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Filmetto senza picchi, un po' tirato via, qua e là prolisso. La cosa più sorprendente sono le scene piuttosto spinte che Sordi e la moglie vedono nei vari cinema. La ragazza che (qualcosa si vede, qualcosa si intuisce) è protagonista dell'ippofilo film "La cavalcata" (che non esiste) è Macha Magall, che ha fatto il vero La Bestia in calore, con Salvatore Bàccaro. Resta il dubbio se lo stesso Sordi abbia diretto questa scena (e pure quella dell'altro ipotetico film, "Il romanzo di una novizia").

Il Gobbo 31/05/07 16:23 - 3015 commenti

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Diseguale, con due episodi mosci e due sublimi: l'episodio con Noiret produttore vecchia scuola che si arrabatta per convincere la schifiltosa Lassander che "l'ingroppata è artistica" (l'energumeno è David Warbeck), e naturalmente la nuova avventura dei coniugi Colonna (Albertone e la Di Lorenzo) alle prese col cinema a luci rosse. Il resumé della serata fatto da Sordi (v. nota) vale l'opera omnia di Tonino Guerra.
MEMORABILE: Albertone riassume i film visionati: "'a monaca era'na mignotta, er cavallo era l'amante d'a'a padrona, er nonno se ingroppava 'a nipotina..."

Homesick 11/11/07 17:43 - 5737 commenti

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Quattro segmenti interconnessi dedicati all’impatto del sesso sulla società consumista, analizzati dal punto di vista del pubblico, della censura e degli ideatori. Spicca su tutti il primo episodio con la coppia Sordi-Di Lorenzo alle prese con una serie di film porno dai titoli più improbabili e l’ultimo con Noiret, che vanta peraltro il dotto intervento di alcuni noti critici cinematografici nel ruolo di se stessi.
MEMORABILE: Lo psuedofilm “Il romanzo di una novizia” in cui compaiono gli assurdi nomi “Sodel Swol” (regia), Gennj Nipposo (attrice) e Peppo Besso (scene).

Matalo! 30/07/08 18:02 - 1378 commenti

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Curioso. Quattro episodi che si intrecciano qua e là e un finale corale; tutti al cinema dopo aver visto il film che si gira nell'ultimo sketch. Forse risente dell'effetto sociale dell'exploit di Gola Profonda, pornochic per tutti, sdoganatore del genere nei cinema di prima visione. Sordi fa i conti con il dilagare della pornografia, a modo suo; cioè riproponendo la solita coppia proletaria che non capisce la modernità e illustrando il mondo del porno e della provincia pruriginosa. Svetta l'ultimo episodio con un Noiret che fa il mitico Peppino Amato.
MEMORABILE: Tra i flani sui muri c'è quello di Erotika esotika psikotika.

R.f.e. 7/05/09 11:31 - 816 commenti

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L'ho anche detto in altre occasioni: io non amo molto Alberto Sordi, però in alcuni film mi piace e tanto (Il moralista, Fumo di Londra, Il diavolo). È questo il caso anche di questo ingiustamente sottovalutato "Il comune senso del pudore". Impagabile l'inesistente film "La nipotina", con tanto di manifesto laidamente deamicisiano e la vocina della nipotina (per la cronaca: appartiene alla doppiatrice Isa Di Marzio) che si sente poco prima che portino fuori la Di Lorenzo semisvenuta! Impareggiabile Noiret nel ruolo del produttore napoletano...

Pigro 28/06/09 09:44 - 9666 commenti

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Quattro episodi dedicati al tema nel titolo, alla sua relatività e all'ipocrisia che lo circonda. I migliori sono il primo (due maturi coniugi al cinema trovano solo film porno) e l'ultimo (attrice si rifiuta di girare una scena troppo ardita). Carino il secondo (rivista porno assume un ingenuo pivello come direttore), opaco il terzo (moglie di un battagliero pretore cede alle seduzioni della pornografia). La costruzione a episodi evita (relativamente) a Sordi le sue consuete lungaggini, evidenziando meglio il succo di ciascuna storia.

Galbo 30/06/09 07:16 - 12393 commenti

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Settimo film diretto da Alberto Sordi, nasce come sorta di commento illustrato ad alcuni articoli del codice penale dedicati alla moralità pubblica, che vorrebbe "satireggiare" attraverso quattro episodi che hanno il sesso come comune denominatore. Il risultato è diseguale, con parti maggiormente riuscite (specie l'episodio di Sordi al cinema con la moglie quando assistono al film "La cavalcata"), altre dalla sceneggiatura decisamente più fiacca.

Undying 9/07/09 13:16 - 3807 commenti

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Sordi si propone in triplice ruolo: regista, attore e, nondimeno, cronista. In questa altalenante (per diverso esito dei 4 segmenti) pellicola il simpatico autore fotografa con certo disincanto e particolare acùme uno stato di fatto: lo spostamento del sub limen comune in relazione alla percezione di oscenità e pudore, ovvero della soglia minima che la morale pubblica indica come accettabile nella sfera dei rapporti sessuali. Pur essendo opera volgare (nell'accezione migliore del termine) non manca di geniali trovate, grazie all'efficacia di due episodi: Cinema porno e Attrice capricciosa.
MEMORABILE: Il senso di pudore che investe l'attrice (metacinematografica?) interpretata dalla Lassander.

Il Dandi 4/04/10 22:34 - 1917 commenti

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Forse è l'ultimo film in cui il Sordi regista ha ancora veramente qualcosa da dire e il suo "qualunquismo" (deboluccio l'episodio del Cochi Ponzoni scrittore) non è ancora squalificato dallo scarto generazionale che lo relegherà nella nostalgia: qui è contemporaneo e ancora graffiante (spassosissimo l'episodio con Philippe Noiret produttore, mentre quello con la Cardinale moglie di un giudice censore vale soprattutto come documento d'epoca). Il meglio è ovviamente l'episodio con Sordi attore: "Allora noi ve salutamo, annamo ar cinema"...
MEMORABILE: Sordi commenta alla moglie il cinema di genere degli anni '70: Ogni due minuti c'è un morto, se non c'è er morto se ingroppano...

Giacomovie 20/07/10 10:11 - 1398 commenti

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Con 4 episodi di diversa riuscita (voto 5 ai primi due, 7 agli altri), Sordi tenta l’analisi dei cambiamenti di costume sulla morale pubblica. Il risultato è incompiuto sia dal lato della satira sociale che dell’umorismo, ma nonostante il poco rilievo il film non annoia. Il miglior episodio è l’ultimo, che irride la tendenza a far passare per artistica qualsiasi cosa, anche un’esplicita scena hard in cui un'attrice si convince ad offrire le sue grazie posteriori. Erotismo non eclatante ma sempre presente in dialoghi ed immagini di contorno. **!

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Shannon 27/07/10 14:02 - 72 commenti

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Sordi vuole dire la sua sul cambiamento di costumi seguito alla rivoluzione sessuale e lo fa dirigendo questo film a episodi, ma come fustigatore non convince. Il moralismo a tutti i costi di chiaro stampo democristiano è irritante e, trentacinque anni dopo, la pellicola appare molto datata e poco divertente. Si salva il quarto episodio, con la bellissima Dagmar Lassander. Interessante solo a momenti, film modesto.

Motorship 14/06/12 17:23 - 585 commenti

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Non male questa visione, seppur anacronistica, dopo 36 anni dalla pellicola, del grandissimo Albertone nazionale sulla libertà sessuale intesa come diffusione della pornografia e dell'erotico nei cinema e nelle riviste. Immenso a dir poco come attore, Sordi come regista non ha mai convinto e qui lo dimostra negli episodi 2 e 3, troppo superficiali. La parte del leone la fa l'episodio con Sordi attore, con la moglie in giro per cinema (hard) commentando i flim in maniera divertente. Gustoso anche l'episodio con Noiret e la bellissima Dagmar Lassander.
MEMORABILE: Sordi al cinema: "Er nonno se ngroppa a nipotina".

Belfagor 5/07/12 12:34 - 2690 commenti

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Quattro storie legate, in un modo o nell'altro, alla diffusione della pornografia e del cinema a luci rosse. Il chiaro intento moralista impedisce alla commedia di essere brillante e di sollevarsi dalla semplice esposizione delle varie reazioni dell'Italia borghese. Il secondo e il terzo episodio sono insipidi, mentre il primo vede l'affiatata coppia Sordi-Di Lorenzo (lei fa quasi tenerezza) in cerca di un cinema senza "sozzerie" e il quarto può vantare un impagabile Noiret nei panni del produttore napoletano.
MEMORABILE: L'ingannevole film "La nipotina"; "'A monaca era 'na mignotta, er cavallo era l'amante d'a padrona, er nonno se 'ngroppava 'a nipotina..."

124c 17/08/12 16:01 - 2918 commenti

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Famoso film a episodi diretto da Alberto Sordi, del 1976, dove dei quattro minifilm brilla sopratutto il primo, interpretato anche dal regista. L'idea del fruttivendolo che festeggia i 25 anni di matrimonio andando al cinema con la moglie buzzicona, ignorando che, da anni, vanno di moda i film boccaceschi e le commedie sexy, è grandiosa. Rossana di Lorenzo è perfetta per il ruolo di spettatrice schifata dalle novità cinematografiche degli anni '70, come anche l'Albertone nazionale. I successuivi tre non sono granché, a parte quello con Noiret.

Graf 6/09/13 15:03 - 708 commenti

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Una domanda preventiva sul metodo d’analisi del film: si può condannare la dilagante sessuomania e pornografia del cinema degli anni ’70 realizzando un film pieno di nudi e di battute oscene? Questa slealtà di fondo inficia, nel merito, la forza derisoria e il vigore satirico del film, che passa presto a deporre lo scudiscio della denuncia e del biasimo e ad assumere il moralismo scettico e il menefreghismo arrendevole tipico di una certa romanità cinica e indifferente. Pur con questi limiti il film diverte e indica il clima culturale di un'epoca.
MEMORABILE: Il regista del quarto episodio che confessa urlando: "Ma io del pubblico me ne frego"! Chissà quanti "autori" osannati dalla critica pensano lo stesso.

Markus 26/06/14 11:50 - 3687 commenti

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Il business della pornografia nell'anno 1976, secondo il Sordi-pensiero, si traduce in una commedia a quattro episodi dei quali il più incisivo del lotto l’attore-regista romano lo tiene per sé, per il primo segmento in cui lui compare (gli altri tre li dirige soltanto). Qualche lungaggine di troppo e l’aria da “istant-movie” inchiodano al periodo d’uscita la pellicola che risulta, all'occhio di oggi, parecchio datata; tuttavia resta una discreta e divertita fotografia della mercificazione dell'erotismo tra il bigottismo di facciata Anni '70.

Saintgifts 19/06/16 11:17 - 4098 commenti

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Visto l'argomento il film è ovviamente datato, anche se in questo caso non è un demerito. Sordi come regista mi ha sempre lasciato molti dubbi; forse questa è una delle sue direzioni migliori, anche se avrebbe dovuto intervenire meno sulla sceneggiatura e sulla direzione di Cochi, qui praticamente un alter ego dell'attore romano. L'idea migliore è quella di accomunare tutte le classi sociali, mostrando i diversi comportamenti e le diverse ipocrisie di fronte all'universale argomento sesso, reso esplicito dal cinema e dall'editoria.
MEMORABILE: Il pubblico del cinema dove si proietta "Il romanzo di una novizia".

Jurgen77 20/06/16 10:54 - 629 commenti

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Ardita e cinica commedia di Sordi sull'ipocrita perbenismo all'italiana. Sordi riesce a sdoganare senza volgarità e con ottimi sketch il tema dell'erotismo estremo, del sado maso, delle morbosità sessuali e dei sogni erotici proibiti. Da antologia alcune scene al cinema e, nota di contorno, i fantastici manifesti dei film erotici appesi per tutta Roma. Avanguardista e politicamente scorretto.

Alex75 29/08/17 13:49 - 880 commenti

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Sordi commenta a suo modo il boom della pornografia in Italia negli anni ’70, tra pruriti e pruderie. La struttura a episodi vivacizza la sua regia, sia pure a prezzo di qualche ripetitività e disomogeneità; i segmenti migliori sono il primo (grazie all’affiatamento tra Sordi e la De Lorenzo e soprattutto alle scene ambientate nel cinema) e l’ultimo (con un formidabile Noiret). Gli episodi centrali, pur meno brillanti, non mancano d’arguzia e si fregiano di ottime protagoniste femminili.
MEMORABILE: Il giro dei Colonna per i cinema della Capitale, tappezzata di manifesti sexy; Il volgarissimo eloquio partenopeo del produttore Costanzo (Noiret).

Pessoa 26/08/17 18:13 - 2476 commenti

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Film diseguale di Sordi che satireggia sulla libertà di costumi che cominciava a dilagare. Il primo episodio (**!) è datato e a tratti ripetitivo, si salva grazie alla splendida prova di Albertone. Il secondo (**) paga un protagonista inadeguato (Ponzoni) e uno script poco curato. Il terzio (***) vanta una coppia di protagonisti ben affiatati che rende più efficace la satira sociale. Il quarto (****) è dominato da un grande Noiret che divide la palma del migliore del cast col suo doppiatore Carlo Giuffré. Un buon film, dove si riflette sorridendo senza falsi moralismi.
MEMORABILE: "Il primo che mi parla di valore artistico l'accir 'e mazzat!" (Produttore Costanzo/Philippe Noiret).

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Il ferrini 18/11/17 22:48 - 2358 commenti

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Parte benissimo con uno spassoso episodio che vede protagonisti Sordi e la Di Lorenzo (duo già visto ne Le coppie) formare un'alchimia perfetta. Si passa poi per i due episodi centrali: uno piuttosto insipido con Cochi che "sordeggia" e l'altro più brillante con la Cardinale per poi giungere all'ottimo finale con uno scatenato Noiret. Per essere un film di Sordi (notoriamente conservatore e piuttosto androcentrico) sorprendentemente non moraleggia neanche troppo ma anzi, nel finale si rivela perfino progressista. Nel complesso buono.
MEMORABILE: La Di Lorenzo che al cinema abbassa lo sguardo nelle scene scabrose ma capisce il film meglio di Sordi che lo guarda.

Rambo90 21/01/18 19:45 - 7697 commenti

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Altalenante, come tutti i film a episodi, ma Sordi riesce nell'intento di fare satira su un periodo così particolare per il nostro cinema (e per la morale comune). Gli episodi più divertenti sono il primo e l'ultimo, con Sordi stesso e con un fantastico Noiret, i più azzeccati socialmente e quelli con più battute che vanno a segno. Si va un po' peggio con il prevedibile episodio della Cardinale (comunque molto brava) e si tocca il fondo con un Ponzoni spaesato per una vicenda poco coinvolgente. Comunque nel complesso non male.

Faggi 6/08/18 19:27 - 1549 commenti

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Film sordiano a episodi, di qualità discontinua, sofferente di prolissità. Non è prolisso il primo (con Sordi anche interprete), che resta il più incisivo nei valori caustici; e che diverte anche per la sfilata di titoli e di manifesti di film erotici (tutti inventati ma vicini al plausibile). Dosi di soda caustica efficaci si rileveranno anche nell'ultimo episodio: brillante Noiret; brava, bellissima e autoironica Lassander. L'obiettivo di produrre una satira sul mondo morale dell'erotismo di quei tempi settantiani è più o meno centrato.

Fabbiu 16/10/18 20:43 - 2145 commenti

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Il tema è interessante e il film offre un buono spaccato di quello che poteva essere all'epoca il comune senso del pudore in quattro interpretazioni che, seppur non brillanti, sono almeno piacevoli e simpatiche. Il primo episodio, con Alberto Sordi, è il migliore, per i divertiti riferimenti al cinema di genere e in particolare della commedia sexy. Nel secondo è quasi insopportabile Ponzoni nel suo perenne parlare stridendo. Il terzo passa piuttosto inosservato mentre l'ultimo, sceneggiato meglio degli altri, regala bei momenti.
MEMORABILE: La cavalcata; La dattilografa; Philip Noiret infuriato.

Gugly 14/08/20 01:04 - 1187 commenti

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Film memorabile per il primo e l'ultimo episodio: Sordi stavolta non va in vacanza, gira per Roma e si imbatte solo in film che la signora del momento non gradisce (la pudica ma buzzicona Rossana di Lorenzo), mentre ai suoi tempi... Ponzoni subisce la virago Bolkan, la Cardinale e Colizzi sbiaditi; si chiude col botto grazie al produttore cui Noiret presta la faccia, anche se il grosso del divertimento è dovuto al doppiaggio sboccato ma funzionale di Carlo Giuffrè, tanto valeva che quest'ultimo non prestasse solo la voce... Riuscito decisamente a metà.
MEMORABILE: I cartelloni dei film del primo episodio; il dilemma artistico dell'ultimo.

Pinhead80 25/08/20 15:56 - 4760 commenti

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Quattro episodi tutti diretti da Alberto Sordi che hanno come comune denominatore l'avvento della libertà di espressione sessuale nella metà degli anni Settanta e l'impatto sulla società bene, apparentemente solo infastidita da ciò. Il primo episodio (interpretato dallo stesso Sordi) e l'ultimo sono abbastanza riusciti, mentre il secondo e il terzo, anche se collegati tra loro molto più degli altri, non sono così accattivanti. Ovviamente assistiamo a una serie di esagerazioni allestite ad hoc per accentuare l'aspetto hard (cartelloni, riviste etc.), che viste oggi fanno sorridere.
MEMORABILE: La coppia che alla fine decide di sedersi al cinema per gustarsi un film chiamato "La cavalcata".

Daniela 27/03/21 10:27 - 12662 commenti

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Quattro episodio a tema sesso e pornografia. Il primo vede Sordi e Di Lorenzo nei panni di una coppia matura che va al cinema per la prima volta dopo 20 anni: il loro imbarazzo fa sorridere ma il moralismo è troppo becero per non disturbare. Piuttosto insignificanti gli episodi centrali, mentre il capitolo migliore è l'ultimo in cui un'attrice famosa viene convinta a recitare dal vivo una scena scabrosa da alcuni "esperti" in materia, compreso un sacerdote molto disinvolto in materia: è qui che la vena satirica di Sonego, sceneggiatore insieme a Sordi, ha maggior modo di emergere.

Paulaster 23/08/21 12:39 - 4419 commenti

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In quattro episodi si affronta il tema della società troppo disinibita. Il primo con Sordi ricalca il duo di anziani alla Biennale che non capiscono l'avanzare dei tempi, passabile ma già visto. Ponzoni fa sorridere e svecchia il comparto, anche se la migliore è la Bolkan. La Cardinale repressa è debole con ovvia conclusione. L'ultimo episodio con Noiret suscita simpatia perché scomoda l'intellighenzia per ammettere che una natica è artistica. Sordi registicamente tende ad essere prolisso ammiccando a situazioni di facile comprensione con scarne battute ficcanti.
MEMORABILE: Ponzoni direttore generale; La Cardinale nascosta nell'edicola; Il convivio degli intellettuali, monsignori compresi.
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  • Discussione Zender • 6/11/12 08:50
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, credo proprio le abbian girate apposta.
  • Discussione Markus • 6/11/12 09:52
    Scrivano - 4775 interventi
    Motorship ebbe a dire:
    Ho notato che il fantomatico (o almeno credo) film "La cavalcata", film nel quale una ragazza avrebbe un amplesso con un...cavallo (!!!), sarebbe distribuito dalla "Cineriz" (lo si riconosce dalla sigla), guardacaso la stessa del film di Sordi.A proposito:ma i film che hanno visto Sordi e consorte sono esistiti, no, oppure ispirati a qualche film davvero esistito in quegli anni?
    Per quanto ne so c'era "La nipote" di Rossati, qua c'è "La nipotina", quella della "ingroppata" da parte del nonno, sembra che per il titolo fantomatico Sordi o chi per lui si fossero ispirati a quel film di cui parlo.


    Sì, nel suddetto film vogliono farci credere che i piccoli filmati che si vedono sono estrapolati da altre pellicole, in realtà, come già detto, sono stati girati appositamente da Alberto Sordi (qua regista e attore); d’altro canto nello stesso anno - 1976 - Luciano Salce rifaceva la "Corazzata Potionkin" nel "Secondo tragico Fantozzi"! ;D

    PS Credo che la scena del cavallo (nel film lo chiamano appunto - con nome di fantasia - "La cavalcata") è sicuramente uno spunto preso dal film francese "La bestia" (1975).
  • Discussione Motorship • 6/11/12 17:35
    Fotocopista - 269 interventi
    Alla fine farlocco per farlocco, qualche piccolo spunto da qualcosa già vista sempre bisogna prenderlo, non è che ci si può inventare sempre tutto di sana pianta. Va bè quello della "Nipotina" credo che solo nel titolo ci si sia ispirati, anche perchè la storia del nonno che si ingroppa la nipotina, almeno allora (poi non so...), è fantasia allo stato puro, un iperbole con la I maiuscola ecco. Fermo restando che è matematicamente sicuro che i film sono solo delle scene girate dallo stesso Sordi, dunque film assolutamente inesistenti, però la scena del rapporto con una suora-infermiera, già si era vista prima del 1976, per cui quelle scene hanno però, come già da me detto in precedenza, un ispirazione da film realmente esistenti, però con qualche variante iperbolica e nomi di pura fantasia.

    Comunque i film "Il comune senso del pudore" e "Il secondo tragico Fantozzi", sono usciti praticamente nello stesso periodo, nella stessa sessione cinematografica (entrambi nell'Aprile 1976), su IMDB mi sembra che addirittura portano la stessa data di uscita, dunque probabilmente sono stati girati nello stesso periodo. Solo un dettaglio questo eh, anche perchè sono due film diversi tra loro in tutto e per tutto.
  • Curiosità Zender • 8/09/13 17:32
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione B. Legnani • 23/07/14 00:52
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Stanotte, a Stracult, lunga intervista a ROSSANA DI LORENZO. Settimana scorsa davvero spettacolare quella alla Lassander.
  • Curiosità Markus • 15/09/14 11:15
    Scrivano - 4775 interventi
    Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus il flanetto di Tv sorrisi e canzoni del film Il comune senso del pudore, trasmesso venerdì 5 febbraio 1982 su Canale 5:

  • Discussione Fedemelis • 7/04/15 13:26
    Fotocopista - 2139 interventi
    Chiedo agli esperti di doppiaggio.

    Ma la voce della Nipotina che sentiamo venire della sala all'interno del cinema chi di è? Mi ricorda tanto qualcuno...
  • Discussione Manzetto • 21/06/16 07:07
    Disoccupato - 139 interventi
    Ho rivisto il film sabato sera su Iris.
    Mi è sembrato che l'episodio di Sordi avesse qua e lá delle scene in più (molto brevi), come ad essere una versione meno censurata.
    Anche a voi ha dato questa impressione?
  • Discussione Zender • 21/06/16 08:45
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Mah, forse sarà meno censurata rispetto alla versione che gira solitamente in tv, ma il confronto andrebbe fatto col dvd, e dubito che sia più lunga che sul dvd...
  • Curiosità Lucius • 4/12/22 09:04
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un altro flano d'epoca del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/comunesenso.jpg[/img]