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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/17 DAL BENEMERITO LOU
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Lou 24/09/17 01:03 - 1119 commenti

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Lodevole l'intento di Soldini di affrontare il tema della disabilità e interessante il confronto tra chi vive nelle apparenze e chi, proprio perché non vedente, sa andare invece in profondità. La Golino offre una buona prova, il tocco del regista è lieve, ma è la sceneggiatura a non convincere fino in fondo: la storia del pubblicitario sciupafemmine che si redime frequentando la ragazza non vedente è debole e si sviluppa con lentezza senza riuscire a evitare alcune banalità e cadute di stile.

Maxx g 2/01/18 18:40 - 631 commenti

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Bella prova attoriale per la Golino nel ruolo di una non-vedente. Il film ha la sua poesia ma sicuramente andava realizzato meglio, se non altro a livello di sceneggiatura e situazioni. Sicuramente merita una visione, ma è un peccato perché con maggiori accorgimenti sarebbe stata un'opera da ricordare. Giannini è discreto, di puro mestiere gli altri. Nel cast anche Mattia Sbragia, noto al grande pubblico per il ruolo di Moretti ne Il caso Moro.

Galbo 7/02/18 05:56 - 12372 commenti

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Soldini racconta l’handicap della cecità, evitando i toni drammatici e compassionevoli e realizzando il ritratto di una donna forte e pienamente contemporanea, a cui presta il volto la brava Valeria Golino. La forza del racconto risiede tutta nel personaggio principale mentre il “contorno” è più debole, a partire dal personaggio maschile (Giannini) la cui descrizione sembra incerta e irrisolta. Rimane un film meritevole di visione perché racconta uno spaccato attuale ignoto ai più.

Jandileida 7/03/18 10:48 - 1558 commenti

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Discreto film di Soldini (che ha fatto di meglio): non dispiace l'idea di mettere al centro una protagonista con una invalidità non sempre testimoniata dal cinema. Piace un po' meno invece la storia che vira al banale sia nel disegnare la figura maschile (il solito italiano con le amanti e il bisogno di tornare dalla mamma) sia in un finale tirato per le lunghe e scontato. Il lavoro di regia è sempre buono, la Golino per una volta non si agita come se fosse stata punta da un tafano e anche Giannini non dispiace. Vedibile ma anche dimenticabile.

Victorvega 11/04/21 10:42 - 501 commenti

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Alla fine il film di Soldini si rivela piuttosto banale, eccessivamente lungo per la specifica storia, senza guizzi nella sceneggiatura, abbastanza monocorde nello sviluppo. Brava soprattutto la Golino nel personaggio della donna cieca molto forte anche a causa dell'avversità. Per il resto certamente un film discreto, diretto in maniera professionale, ma al contempo decisamente poco memorabile.

Bubobubo 1/05/22 11:48 - 1847 commenti

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Pubblicitario affermato dalla movimentata vita sentimentale, Teo (Giannini) incontra un giorno Emma (Golino), osteopata rimasta cieca in adolescenza: tra i due lievita una passione travolgente che, tra mille difficoltà, modificherà le prospettive di entrambi sulla vita e sui rapporti umani... Soldini si affida a una coppia di affidabili protagonisti (e a un cast di comprimari all'altezza) per raccontare una storia blanda e risaputa, troppo lunga e solo superficialmente vivacizzata dalla variabile dell'handicap visivo. Finale che vuole dirsi rivelatore, ma che si dimentica in fretta.

Capannelle 26/08/22 19:31 - 4394 commenti

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Film con al centro lui, pubblicitario e impenitente donnaiolo e lei, non vedente con una vita ben avviata. Soldini è bravo e riesce in parte a schivare i troppi cliché del caso perché lei funziona e la Golino offre una prova solida. Non male pure Giannini, anche se i conflitti irrisolti del suo personaggio sembrano artificiosi e manca credibilità. Accanto a ognuno di loro due validi personaggi spalla (il collega e l'amica veneta) e due specchi drammatici (la ragazza ceca e la famiglia di lui) sicuramente meno riusciti.

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  • Curiosità Mauro • 1/06/22 11:18
    Disoccupato - 11907 interventi
    Il film che viene trasmesso dalla tv accesa in casa di Teo (Giannini) è E ciò al lunedì mattina, film di Luigi Comencini girato in lingua tedesca nel 1959. Nei titoli di coda viene ringraziata la Cineteca Italiana per l’utilizzo delle immagini del film, del quale viene segnalato il titolo tedesco Und das am Montagmorgen: considerato perduto, il film non era mai uscito in Italia ed è stato recuperato e restaurato ad opera della cineteca per poi essere proiettato in occasione del Locarno Film Festival nel 2008.