Il cadavere di Helen non mi dava pace - Film (1972)

Il cadavere di Helen non mi dava pace
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: La casa de las muertas vivientes
Anno: 1972
Genere: giallo (colore)
Note: Rieditato qualche mese dopo col titolo "Una tomba aperta... una bara vuota".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Potentissimo sonnifero in celluloide, necessita di visione in piena luce se si vuol esser ragionevolmente certi d'arrivare con gli occhi aperti alla parola “FINE”. Sarà la regia non esattamente fulminante di Balcázar, sarà l'incedere pesante delle musiche di Piero Piccioni, sarà l'interpretazione non proprio travolgente del cast o i tetri interni della villa dai quali si esce di rado, ma il cocktail si presenta ai nostri occhi più potente del latte ingurgitato dal povero Pussy, il gatto di casa caduto in catalessi dopo aver bevuto ciò che ad altri era destinato. Si parte con il ricco Oliver Bromfield (Amor) che torna alla tenuta di proprietà...Leggi tutto assieme alla nuova moglie Ruth (Giordano). Questa sostituisce Helen (Desideri), caduta dal soppalco di casa (forse spinta) e mai troppo amata dalle altre due donne che lì ancora vivono: Sara (Torray), giovane seconda moglie del padre di Oliver, morto a sua volta da un pezzo e Jenny (Gimpera), sorella del rampollo e bella erede zitella. A completare lo sparuto gruppo di chi sta in villa la cameriera (Tomás) e il giardiniere, così da fornire un parco sospetti sufficientemente nutrito per mettere in moto il più classico degli whodunit, condito incredibilmente con le fotografie dei superstiti passate ogni volta dal regista in sequenza dopo che si verifica un nuovo delitto. Già, perché non è che si poteva andare avanti molto senza far morire nessuno, visto che il melodramma della nuova moglie di Oliver preoccupata per essere guardata con sospetto dalle donne di casa non era sufficiente a reggere il film. La prima parte infatti è un gran spreco di dialoghi inutili, di occhiate malefiche, di amplessi spiati e perfino di flashback in cui rispunta fuori la prima moglie, la Rebecca della situazione che però in questo caso si concedeva qualche momento saffico colla sorella e che tanto santarellina non pareva... Poi appunto, la blanda indagine di Ruth sul personaggio di Helen viene lentamente abbandonata e il primo a morire è lo zio di lei (Genazzani), in visita alla villa ufficialmente per salutare la nipote ma presente con segreti scopi investigativi. Da quel momento la spirale di morte avvolgerà altri in un crescendo telefonato. Non che l'insieme sia totalmente disprezzabile; anzi, una sua dignità ce l'ha senz'altro e le armi abituali del thriller d'impronta gotica sono tutte usate correttamente (compresa una discreta fotografia); ma manca di nerbo, i delitti son tirati via malamente ed è dura trovare veri motivi d'interesse. Anche perché la soluzione pare fin troppo facile e data in gran velocità (confessione tra gli stenti) prima di stampare la parola FINE su una pellicola che nulla aggiunge al genere limitandosi a seguire blandamente esempi più alti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/04/07 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/06/17
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Ciavazzaro 24/04/07 19:10 - 4768 commenti

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Finto horror senza alcun motivo di interesse. Infatti il film si presenta come un giallo come tanti, con qualche timido effettaccio splatter e il solito tocco lesbico che all'epoca andava di moda. Colpo di scena intuibilissimo, attori appena discreti, musiche nella norma. Comunque evitabilissimo.

Deepred89 27/05/07 08:35 - 3704 commenti

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Bruttissimo giallo gotico dei primi anni 70. I colpi di scena sono modestissimi, gli omicidi decisamente brutti, l'atmosfera assente e gli attori mediocri. Ci si annoia parecchio. Sconsigliatissimo.

Il Gobbo 29/05/07 09:04 - 3015 commenti

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Terribile paella-thriller del prolifico Balcazar, nascosto dietro l'acronimo del nome (ALfonso BAlcazar GRANda): come sempre nei gialli spagnoli non succede nulla, e quel poco succede con calma. La sensazione generale, poi, è di anacronismo spinto, come se si trattasse di un film rimasto in archivio per sei, sette anni. Richiudiamo la tomba, con la pellicola dentro la bara.

Undying 5/09/07 23:55 - 3807 commenti

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Ennesimo sodalizio italo/spagnolo per un thriller decisamente fiacco, passato decine di volte sui canali privati (persino privo di finale) e facilmente memorizzabile per via di un titolo strano ma incisivo. Il giallo sfuma a favore di un climax quasi da horror cormaniano, quando Oliver (José Antonio Amor) è convinto di essere stato il primo responsabile per la morte della consorte, il cui fantasma sembra aleggiare in trepidante attesa di rivalsa. Il "twist end" finale apparenta la pellicola al duo di pseudo-horror diretti da Emilio Miraglia.

Cotola 14/12/07 01:22 - 9009 commenti

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Disperante film giallo dal ritmo catatonico in cui l'unico elemento ad abbondare è la noia. Dopo una prima ora, infatti, in cui non succede assolutamente nulla, i cadaveri cominciano a fioccare in maniera esponenziale fino ad arrivare al disastroso finale. Pessimo sotto tutti i punti di vista: regia pessima, sceneggiatura avvilente priva di qualsiasi tensione narrativa e sorprese, attori terribili. Insomma evitatelo come la peste!!!

Daidae 14/04/09 04:33 - 3169 commenti

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Uno dei film più bistrattati da critica e utenti e un motivo c'è: è ultranoioso! Il titolo è intrigante e uno si aspetta un bell'horror gotico; invece il prodotto somiglia più a uno di quei fotoromanzi gialli in voga negli 80 piuttosto che a un vero film. Genere "affetti morbosi" mischiato male con il mistero. Risultato: pessimo.

Homesick 24/10/09 16:53 - 5737 commenti

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Emulo spagnolo de La notte che Evelyn uscì dalla tomba per il titolo, la tetra ambientazione e il protagonista tormentato dal ricordo della moglie defunta. Il fragile intreccio procede lentissimo, vago e titubante, con tutti gli omicidi frettolosamente consumati solo all'approssimarsi della fine. Ciascun delitto è seguito da un rapido primo piano dei personaggi superstiti, quasi a ricordare allo spettatore - comprensibilmente annoiato - che sta pur sempre assistendo ad un whodunnit...

B. Legnani 5/03/10 22:08 - 5523 commenti

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Risibile thrilleruccio iberico, ambientato in una finta Inghilterra, con presenze tricolori. Daniela Giordano è nel film in cui il suo volto è peggio valorizzato: talora pare perfino un poco baffuta. È l’unica del lotto a sapersi muovere almeno un po', perché tutti gli altri possono funzionare solo da fermi: ma il film è così trascurato che è stata usata una scena in cui le scappa da ridere! Povertà di mezzi e ancor peggiore dotazione di idee. Il montaggio regala inquadrature che sballottano assurdamente gli attori un po’ qua e un po’ là. Unica chance sarebbe stato il morboso, ma la dote viene spiattellata quasi sùbito, addirittura dopo che ci era stata fatta intuire. C’è Gentili, poliziotto nei gialli di Ercoli. Non ci sono né tombe, né bare. Pessimo.

Lucius 2/07/10 17:23 - 3015 commenti

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Non posso proprio dare un pallino a questo film, sarebbe come paragonarlo a indecenti pellicole tipo La sanguisuga conduce la danza o La bimba di Satana. Qui siamo di fronte a un prodotto più che dignitoso, chiaramente ispirato a Rebecca di Hitchcock. Le scenografie, la colonna sonora e la fotografia sono apprezzabili, così come la recitazione dgli attori. Il titolo non va preso alla lettera, essendo indicativo della storia che il film racconta. Inquietante giallo.

Fauno 9/10/10 11:07 - 2208 commenti

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Come trama, scenari e recitazione poteva superare di gran lunga alcune pellicole nostrane davvero scadenti, quali La notte che Evelyn uscì dalla tomba e Un bianco vestito per Marialè. Il limite davvero deleterio è dato dalla facilità con la quale si intuiscono fin dall'inizio colpevole e movente, come è del tutto fuori luogo far scorrere le foto dei sospetti dopo gli omicidi, specie quando questi ultimi rispetterebbero molto bene i canoni del thriller.
MEMORABILE: Ottima Teresa Gimpera, nel ruolo della vedova del padre.

Daniela Giordano HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina CuoreSpazio vuotoLocandina Paolo BorsellinoSpazio vuotoLocandina Piccoli fuochiSpazio vuotoLocandina Il sangue dei vinti

Trivex 30/05/11 10:31 - 1740 commenti

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Un classico "cestino" di genere, lento e inquinato dai soliti canoni abusati (l'alcolista, la passionaria, il vero amore ed i delitti). Il titolo è spudoratamente fuorviante e la storia è un po' "fuori", assurdamente concepita per indurre all'intuizione del colpevole, dopo pochi minuti! Resta da apprezzare il velo ammorbante della casa, sudicio spaccato della minimalistica esistenza della famiglia: ricca, oziosa e socialmente inutile. Si prosegue vincendo i sospiri del sonno, comuque coinvolti nello spirito degradato dell'ennesimo sporco trash.

Enzus79 31/08/12 16:57 - 2874 commenti

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Un thriller veramente soporifero. Trama che in un certo qual modo riesce ad essere solo vagamente interessante. Attori per niente convincenti, specialmente Jose Antonio Amor, che sembra recitare sotto sedativi. La Giordano più bella che brava.

Faggi 23/03/16 19:54 - 1549 commenti

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Soporifero e traboccante di strane coincidenze e palesi inverosimiglianze narrative, ha un po' dell'occasione mancata; vistosa imperizia registica (direzione degli attori compresa). Peccato perché qualcosa di interessante c'è: una certa atmosfera morbosa, certa colorazione fotografica, qualche trovata nelle inquadrature; ma il risultato è molto modesto: un giallo-erotico (psicologico) mancato e un thriller maldestro.

Bergelmir 29/03/17 23:22 - 160 commenti

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Un pessimo lavoro: indeciso emulo di qualche prodotto italiano dell'epoca, non si capisce se voglia essere un horror, un giallo o altro e, come se non bastasse, è girato male e montato ancora peggio. La storia è inconcludente e di fatto non succede nulla di significativo per la maggioranza del tempo. Se si ha la pazienza di attendere la fine, si assisterà a un curioso delirio. Non convince nemmeno come cult di serie B. Inspiegabilmente è stato proposto molto spesso nei circuiti TV a tarda sera.

Rufus68 13/09/18 21:11 - 3825 commenti

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Giallino stinto sino a un bianco impalpabile. Non succede quasi nulla e quando avviene l'accelerazione ci si trova di fronte a una meccanica e tediosa catasta di cadaveri di cui, in realtà, non ci importa nulla. Gli anonimi attori si diportano a casaccio: le inquadrature sembrano racchiudere svogliati congressi di uomini e donne che sembrano avere poca relazione con la logica di una trama. La cosa migliore è il titolo italico, debitamente immaginifico. Noioso, comabondo, da evitare.

Marcolino1 19/06/19 11:46 - 553 commenti

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Nasce dalle ceneri sontuose di Rebecca - La prima moglie (senza avere la classe di Hitchcock), si insinua nelle pieghe della carne (ma il turbinio delittuoso caleidoscopico di Bergonzelli è assente), attraversando la notte che Evelyn uscì dalla tomba (togliendo i deliri di Emilio Miraglia). Questo rispolvero museale dei cimeli del gotico e delle icone femminili mantidi religiose incestuose gioca con le paure mentali, spesso disattese, bluffando con lo spettatore in modo discontinuo, in una cornice morboso-orrorifica senza grandi pretese.
MEMORABILE: La morte finta del gatto; La farfalla trafitta dallo spillone; Il vouyerismo attraverso il pendolo.

Claudius 21/06/19 20:43 - 542 commenti

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Mediocre thriller dal titolo fuorviante (in realtà la storia rimanda ai vecchi gotici anni 60); qualche buona intuizione c'è (vedi il flashback con l'inquadratura della sedia e altri), così come nel cast la Giordano e Genazzani se la cavano discretamente. Gli ultimi 15 minuti alzano il livello del film, facendolo lievitare a poco più di due pallini.
MEMORABILE: La carrellata dei superstiti dopo ogni delitto.

Gestarsh99 11/07/19 17:22 - 1395 commenti

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In un villone ottocentesco di polverosa austerità, rottami di famiglia alto-borghese fumano, bevono e giocano a tressette col morto dimenticando di dover anche recitare. Sul vassoietto del gothic/giallo, una "seventizzazione" al massimo ribasso della Rebecca hitchcockiana, che integra supinamente tutta la dotazione filoneìsta di trasgressiva promiscuità e interscambi lesbo-incestuosi malsanamente imposti dagli standard disinibiti dell'epoca. Se la prima parte insinua qualche fievole curiosità, il proseguimento manda tutto a carte quarantotto per l'inàne pochezza. Anticaglia da museo vintage.
MEMORABILE: Gli interpreti concentrati a fumar sigarette una dietro l'altra in pose plastiche; Oliver che becca la moglie a intendersela con la di lui sorella...

Caesars 2/03/20 10:55 - 3779 commenti

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Risibile giallo, con una trama piena di buchi di logica, in cui a regnare sovrana è la noia. Il ritmo è lento e non sarebbe un gran male se non ci fosse l'aggravante che non succede mai nulla, la recitazione è sotto il minimo sindacale e la regia di rara sciatteria. Poco da salvare quindi, forse solo lo score musicale di Piccioni che qualche suggestione la sa creare. Bizzarro l'inserimento delle immagini dei possibili colpevoli (forse presenti nella sola copia italiana) che appaiono dopo ciascun omicidio.

Il Dandi 1/04/20 02:56 - 1917 commenti

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Ossessionato dal senso di colpa per la moglie morta torna al castello di famiglia con la seconda sposina nuova di zecca; ma lei dopo tre quarti d'ora (di proiezione, ahimè) inizia ad accorgersi che qualcosa non va. Tediosissimo tardo-gotico spagnolo che ammicca spudoratamente ai gialli di Miraglia (che in confronto sono il magistero della suspense) ma gira a vuoto su sé stesso come una vite spanata: gli omicidi (brutti) iniziano ormai a pochi minuti dalla fine e la macchinazione non riserva sorprese. Sprecate le buone musiche di Piccioni.
MEMORABILE: La caduta dalla balaustra.

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Ronax 4/04/20 01:33 - 1248 commenti

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L'unico motivo che ne giustifichi la visione è ammirare la sensuale e diabolica Nuria Torray, giacché anche due bellezze di rango come la Giordano e la Gimpera soccombono nel mare di puerilità di cui è costellato questo infimo thriller iberico firmato dal tuttofare Alfonso Balcazar. Con un colpevole intuibile facilmente, dialoghi stucchevoli nella loro banalità ed esasperanti musichette che vorrebbero vanamente creare tensione, il film si inabissa scena dopo scena fino al più scontato dei finali.
MEMORABILE: La matrigna spia i due sposini da un enorme buco nella parete e loro non se ne accorgono!

Nicola81 8/04/20 18:44 - 2840 commenti

I gusti di Nicola81

Mediocre, ma non così esecrabile come molti dicono. Guarda nientemeno che a Rebecca, ma perde il confronto, sulla carta meno improbo, persino con Lenzi e Miraglia, a causa di una tensione costantemente bassa e di una prima parte troppo sonnacchiosa; nella seconda le cose migliorano, ma l'identità del colpevole è piuttosto facile da indovinare. Protagonista poco espressivo, mentre le attrici non demeritano. Lo avesse diretto Larraz, che invece si è limitato alla stesura del soggetto, forse sarebbe stato migliore.

Metakosmos 22/03/22 11:56 - 300 commenti

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Non così pessimo come spesso viene dipinto, ma si tratta di un giallo italo-iberico dal ritmo e dalla storia praticamente nulla fino al quarto d'ora finale. Di una linearità talmente prevedibile e con un movente così banale da essere quasi sorprendente. Tecnicamente si distinguono appena le musiche e qualche inquadratura ad effetto. Rimane però contraddistinto da una atmosfera spontanea (involontaria?) eccezionalmente morbosa e non chiarita, una morbosità senza spiegazione e quindi senza piena catarsi che permane per tutto il film. A suo modo inquietante.
MEMORABILE: Il rapidissimo finale, così narrativamente sbrigativo e così "crudamente" girato e montato che in qualche modo è d'effetto.

Keyser3 16/07/22 12:20 - 444 commenti

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Classica produzione italo-spagnola del periodo, nella quale il vessillo del nostro paese è rappresentato principalmente dalla Giordano (che come bellezza pura aveva poche rivali) e dalle musiche di un non troppo ispirato Piccioni. Siamo a metà strada fra Hitchcock e Argento, con un’ambientazione spiccatamente gotica, ma il livello di quei lavori è distante anni luce. Amor è la brutta copia iberica di Fabio Testi ed è qui completamente inespressivo; la Torray è l'unica che ci crede. Prevedibile dall'inizio alla fine, pertanto facilmente dimenticabile.
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  • Discussione Zender • 23/02/14 20:22
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Icaroblu, per favore abolisci il maiuscolo quando scrivi, e metti le accentate e gli spazi giusti, grazie.
    Ultima modifica: 23/02/14 20:23 da Zender
  • Discussione Icaroblu • 23/02/14 21:29
    Disoccupato - 104 interventi
    Ciavazzaro sei il numero uno del doppiaggio. Sapevo che non mi deludevi. Infatti avevo una mezza idea che fosse la Fiorella Betti voce per quanto strepitosa in quegli anni " più corposa" che nei 60. Ti ringrazio vivamente . Mi sono rivisto il film su iris propio ieri sera e mi ha rapito quella voce.
  • Discussione Ciavazzaro • 24/02/14 22:42
    Scrivano - 5591 interventi
    Troppo buono,non merito tanto,sono lieto di esserti stato utile comunque.
    Condivido sulla Betti,voce molto interessante.
    E forse tu potrai essermi utile per identificare una doppiatrice che mi ossessiona da anni e che non sono ancora riuscito a identificare,se vai nel topic di tutti i colori del buio puoi leggere.
  • Curiosità Buiomega71 • 7/09/14 10:37
    Consigliere - 25934 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (anno 1989) di Una tomba aperta...una bara vuota

  • Discussione Ciavazzaro • 28/05/16 01:57
    Scrivano - 5591 interventi
    Rivendendo i titoli di testa, vedo che l'autore del soggetto sarebbe stato il mitico Larraz.
    E in effetti a vedere questo film un atmosfera morbosa alla Larraz la possiede.
    Se notiamo alcuni dei suoi canoni, del periodo inglese ci sono: la villa isolata contenente una famiglia con seri problemi (soprattutto mentali), la morbosità di fondo.
    Solo che nelle mani di Larraz, il film poteva essere un piccolo capolavoro, e in quelle di Bàlcazar risulta tremendo.
    Ed è un vero peccato, perché la base vi era:
    ottimi attori, escluso l'addormentato Amor, Torray ottima, ma anche la nostra Daniela e la Gimpera.
    Le musiche di Piccioni sono molto belle ed inquietanti, le scenografie interessanti.
    Anche gli omicidi sono fatti bene.

    Purtroppo però condensarli quasi tutti negli ultimi 20 minuti finali è una scelta pessima, con movente e assassino troppo facili da trovare.
    Un peccato.
  • Discussione Gestarsh99 • 14/07/19 13:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Stando a quanto riportano Wikipedia e il visto censura di
    Italia Taglia, il titolo primario del film sarebbe quello alternativo riportato nelle note della scheda davinottica:

    "Nella sua prima uscita cinematografica italiana, agli inizi del 1972, la pellicola è stata distribuita con il titolo Il cadavere di Helen non mi dava pace per poi cambiare in Una tomba aperta... una bara vuota nella seconda metà dello stesso anno."


    Non so se sarebbe il caso di cambiarlo assieme alla relativa locandina.
  • Discussione Deepred89 • 14/07/19 13:21
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Stando a quanto riportano Wikipedia e il visto censura di
    Italia Taglia, il titolo primario del film sarebbe quello alternativo riportato nelle note della scheda davinottica:

    "Nella sua prima uscita cinematografica italiana, agli inizi del 1972, la pellicola è stata distribuita con il titolo Il cadavere di Helen non mi dava pace per poi cambiare in Una tomba aperta... una bara vuota nella seconda metà dello stesso anno."


    Non so se sarebbe il caso di cambiarlo assieme alla relativa locandina.


    Confermo tutto. Il film è inizialmente approvato in censura come Il cadavere di Helen non mi dava pace il 4 gennaio 1972 e subito dopo è stato distribuito con quel titolo. Poi, il 17 giugno 1972, il Ministero ha autorizzato il cambio del titolo in Una tomba aperta una bara vuota.
  • Discussione Zender • 14/07/19 14:03
    Capo scrivano - 47728 interventi
    D'accordo, grazie a entrambi, cambiati titolo e locandina.
  • Discussione Gestarsh99 • 15/07/19 18:33
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Chissà il perché di questa rititolazione...
    E avrà effettivamente richiamato più pubblico in sala rispetto al titolo originale?

    Non lo sapremo mai.
  • Discussione Caesars • 2/03/20 09:11
    Scrivano - 16800 interventi
    Il regista si firma, almeno nelle copie uscite in Italia, come Al Bagran e non con il suo vero nome (e così appare anche nella copia che viene spesso trasmessa in tv). Se non nella scheda, lo inserirei nelle note.