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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Complicatissimo giallo spagnolo la cui trama ruota attorno a tre soci di una ditta di costruzioni, l'Eurozona: Federico (Sorel) è sposato a Monica (Nadiuska) che è la ricca della coppia, Elena (Schubert) è una severa donna manager e Arturo (Fernández) quello che se lo cerchi lo trovi regolarmente a letto con una sgualdrina. Gli affari arricchiscono tutti, ma evidentemente le mire per accaparrarsi anche le parti degli altri portano a escogitare qualche sotterfugio di troppo. Comincia Elena: avverte Monica che suo marito se la fa con una fotomodella (Rey) e che non è un semplice rapporto occasionale. Federico da par suo ha le sue belle gatte da pelare con un suo ex compagno di loschi affari appena...Leggi tutto uscito di prigione pronto a rivangare il passato per il più classico dei ricatti; solo Arturo par pensare esclusivamente al suo libidinoso interesse parallelo (ed è duro distogliercelo) senza far del male a nessuno. Poi però una notte, durante una rapina alla villa di Monica, ci scappa il morto, e da qui in avanti i tragici eventi aumenteranno esponenzialmente in un gioco di colpi di scena che evidenziano la complessità dell'intreccio. Nadiuska/Monica, protagonista fin dal titolo, appare un po' spenta e debole, per un ruolo così centrale e dal momento che è tutt'intorno a lei che oltre al buio si sviluppa la storia non c'è da rallegrarsi... Non convincono né lei né il suo personaggio: sembrano sempre in balia degli eventi, si limitano a osservare senza mai lasciar intravedere un briciolo di risolutezza. Chi più anima la scena è Arturo coi suoi rapporti multipli, perché il Federico di Sorel è prevedibilmente ostaggio della consueta recitazione compassata dell'attore. Appena più vivace la Schubert, che innesta una sottotraccia lesbica del tutto inattesa complottando con la bella Rey (ferocemente cinica quando c'è da sputare la verità in faccia a Monica). A mancare è però la regia di Ramón Fernández, decisamente piatta e resa ancor più misera dalla scialba messinscena. Una confezione terribile (fotografia e musiche seguono l'andazzo) che affossano quello che poteva essere un thriller di un certo interesse, banale quanto si vuole, fastidiosamente arzigogolato nel finale da un paio di ribaltamenti pretestuosi ma con una sua traccia ben delineata. Qualche nudo integrale di Nadiuska e le altre compiacerà i fan.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/07/07 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/07/17
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- Non male, dopotutto:
Ciavazzaro, Myvincent - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Cotola, Capannelle, Lucius, Daidae, Fauno, Rufus68 - Gravemente insufficiente!:
Stefania
Giallo spagnolo con venature morbose, alla Umberto Lenzi. Difatti gli intrighi e i complotti si sprecano, così come i full-frontal delle protagoniste. Vi sono anche scene lesbiche. In sostanza è un gialletto senza infamia né lode; non un capolavoro, certo, ma neanche una schifezza. Una visione gliela si può dare.
Ennesimo pallido thrillerino morboso alla Lenzi, dove nonostante i presunti complotti di famiglia ed i ripetuti colpi di scena (concentrati quasi tutti nella parte finale) la noia regna sovrana ed incontrastata a causa di un plot narrativo visto migliaia di volte e quindi per forza di cose prevedibile ed incapace di sorprendere. Consigliato solo agli amanti sfegatati del genere.
Il thriller anni '70 in salsa andalusa: risultato poco convincente. Prima parte ordinaria, situazioni deboli, qualche pennellata saffica. Poi iniziano i misteriosi omicidi, l'attrice Nadiuska (che in Spagna conta molti fan) che diventa tarantolata e anche qualche momento ilare tipo i cadaveri penzolanti. Il massimo del trash viene raggiunto nel finale con la comparsa degli ispettori di polizia (sembrano una band musicale) e la fuga dell'atleticissimo conte.
Regia misera, fotografia da vergognarsi, erotismo becero softcore tipico di certi cinema degli anni settanta e apprezzabile solo da chi ama sbandierare la propria eterosessualità. Jean Sorel sprecato, qualche buona sequenza azzeccata, ma nel contesto sembra un fotoromanzo trasmesso da qualche rete privata della Lombardia.
Insipido giallognolo iberico al quale, con tutta la buona volontà, non riesco a trovare un solo pregio. Nel primo tempo, si campicchia di rendita sulle suggestioni lussuose e torbide del "giallo dei quartieri alti" lenziano (complice Sorel, messo lì come specchietto per le allodole), poi inizia la moltiplicazione dei cadaveri, fino all'ampiamente prevedibile spiegone finale. Ma la cosa peggiore è la qualità della messa in scena, che è squallida senza arrivare ad essere pacchiana (in quel caso, sarebbe almeno divertente). Tristissimo!
MEMORABILE: L'improbabile liason saffica tra la socia e fotomodella; Il cadavere del ricattatore nella vasca da bagno, alla Clouzot... dei poveri.
Ecco uno dei tanti, inutili, squallidi gialli anni 70; il modello è il Lenzi dei thriller erotici e compare (sprecatissimo) Jean Sorel. A metà della pellicola ho avuto anche il sospetto che fosse un film interessante, ma quando vedi il finale e rifletti sulla semplicità quasi irritante... ti viene il dubbio che chi ha scritto la sceneggiatura non avesse troppa voglia. No comment poi sulla fotografia e le musiche. Mediocre con tendenza allo scarso.
MEMORABILE: Il finale!
La gaffe dell'uomo che fa l'occhiolino nella vasca da bagno è imperdonabile. Se la storia non è malaccio e le scene di nudo non son gratuite ma spezzano assai bene la monotonia, si sente lontano un miglio come manchi l'impronta italiana nella produzione di questo film. Manca la follia più geniale, al punto che il razzo non solo non viene lanciato, ma non esplode neanche a terra; rimane semplicemente fermo...
Gli ingredienti del giallo-thriller complottistico all'italiana ci sono tutti (compreso Sorel) e non mancheranno di soddisfare gli irriducibili: il passato che torna, cadaveri ingombranti, ammazzatine a profusione, corposi interessi materiali, belle signore. Purtroppo la protagonista è urlacchiante quanto scialbotta e i colpetti di scena si susseguono con prevedibile meccanicità. L'intrigo da disvelare, comunque, attrae sempre l'attenzione, pur blanda.
Ancora un giallo anni '70 in cui il danaro pare essere il movente di alcuni omicidi a cui si assiste solo tardivamente, quando nella prima parte si sviluppa una storia di ricatti. Grezzo nelle sue soluzioni narrative e nei particolari filologici, il film ha un'atmosfera un po' sexy-porno, forse a causa dei volti femminili, primo fra tutti quello di Karin Schubert (ma anche Nadiuska non scherza). Apprezzabile soprattutto dai fan del genere.
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Ultima modifica: 3/02/13 11:31 da Zender
