La parete è quella di casa e il buco una vera voragine, a quanto si vede; tanto che riesce difficile credere come nell'appartamento accanto, dai muri bianchi e spogli, nessuno lo noti. Perché Nils (Geissler), il medico che ha scoperto il foro alla caduta in casa d'un quadro di Van Gogh (una riproduzione del celebre autoritaratto del 1888), ci vede dentro come al cinema, molto meglio che da una qualsiasi finestra sul cortile! La vista – ravvicinata - non è delle più allegre: un uomo dal fare sospetto è alle prese con donne che sembrano svenute, forse morte, e che adagia sul letto. Nel frattempo la compagna del medico, Marina (Stewart),...Leggi tutto una giornalista slanciata e davvero sexy, sta indagando su tale Petrucci, un americano trovato morto che Stella, una cara amica che Marina non vede da tempo e uscita da poco di prigione, conosceva. Come è facilmente immaginabile le due diverse tracce si incroceranno, sullo sfondo di una Amsterdam tutto sommato ben ripresa nella quale interni ed esterni si alternano con intelligenza. Lo spunto hitchcockiano è sfruttato discretamente, la sceneggiatura (firmata tra gli altri da un giovane Scorsese) riserva più di una sorpresa anche se nell'ultima parte, quando i nodi vengono al pettine, tende a perdere di mordente rifacendosi solo grazie a un inatteso innesto splatter poco prima dell'epilogo. Un paio di momenti erotici con nudi annessi per riempire (soprattutto con una delle ragazze dell'appartamento accanto, il cui equilibrio mentale sembra minato da qualche droga che Nils, durante un'ispezione del luogo, ha trovato in bagno e fatto analizzare), una trama articolata che però sembra spesso perdersi per via di qualche pausa di troppo. Buone interpretazioni per la coppia protagonista, entrambi ben immersi nell'atmosfera di un film che sa rendersi credibile grazie all'immediatezza della messa in scena e alla seriosità mai messa in discussione del dramma. La regia del sudamericano Pim de la Parra è semplice ed essenziale, la coproduzione di Olanda e Germania garantisce solidità per un thriller vecchio stampo ma ancora oggi godibile, dall'appeal molto seventies (pur se siamo ancora nel 1969). Peccato non si riesca a trovare qualche snodo che permetta di sfuggire a una certa prevedibilità e per l'assenza di veri colpi di scena, che si riflette su una suspense a tratti decisamente blanda, per il genere di appartenenza.
Il giovane medico Nils approfitta di un buco formatosi nella parete del suo appartamento per osservare ciò che accade nella casa del vicino. Scoprirà sorprese "pericolose" che lo metteranno in serio rischio: violenza sessuale, stupefacenti e omicidi. Un buon thriller, ricco di tensione, che riesce a intrattenere al meglio lo spettatore dal primo all’ultimo minuto (si nota la collaborazione di Martin Scorsese). Interessante l'ambientazione olandese, soprattutto nelle sequenze notturne. I due protagonisti Stewart e Geissler sono ben diretti.
Noir che esaspera la base voyeuristica di La finestra sul cortile collocando l'azione in un'Amsterdam più livida che mai. La sceneggiatura (cui contribuisce Scorsese) non riesce a creare un adeguato senso di curiosità attorno al suo snodo principale (un buco nella parete che lascia intravedere le stranezze che accadono nell'appartamento accanto), ma la lacuna è ovviata da una regia efficiente e atmosferica quanto basta. Nessuna vera sorpresa, eccetto un finale che anticipa un celeberrimo omicidio argentiano, qui in aria di contrappasso.
Thriller dalla buona idea di fondo, che poteva funzionare come episodio di una serie televisiva, ma troppo esile per reggere un lungometraggio. L'epilogo restituisce un minimo di interesse, ma arrivarci non è semplice, vista la ripetitività di una sceneggiatura (firmata anche da un ancora sconosciuto Martin Scorsese) che costringe i personaggi a comportamenti piuttosto insensati; neppure la suggestiva ambientazione ad Amsterdam viene adeguatamente sfruttata. Discrete le prove attoriali, mentre le musiche di Bernard Herrmann provano inutilmente a conferire un tocco hitchcockiano.
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Pazzesco! Per puro caso ci ho buttato l'occhio e ho appena inserito un film di questo regista ambientato in Olanda. Che coincidenza, come direbbe Rocco Musco in Milano calibro 9