Il brigante di Tacca del Lupo - Film (1952)

Il brigante di Tacca del Lupo

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/09 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 25/04/09 13:20 - 1648 commenti

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Robusto film sul brigantaggio, ma soltanto in parte, dato che protagonista è un Capitano del Regio Esercito ed i briganti si vedono poco. Fino all'apparizione di Cosetta Greco il film va come un treno, poi purtroppo quella pausa sentimentale tira inopinatamente il freno a mano. La svolta decisiva nella vicenda arriva comunque proprio dalla questione d'onore, come quasi sempre nel meridione visto da Germi. Meglio la prima parte insomma, ma la visione è piacevole fino al termine.

Remen51 29/03/10 15:26 - 39 commenti

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Nazzari, carismatico brigante cinematografico, qui comanda i bersaglieri nella lotta al brigantaggio, che tale non è ma è reazione contro i “piemontesi” invasori, in una guerra tra soldati/contadini del nord contro contadini del sud. È una storia che si ripeterà sempre nelle guerre italiane: Albania, Grecia e soprattutto in Russia. I bersaglieri sono reali e si muovono in un ambiente privo di strade, abbandonato alla miseria e alla sopravvivenza. “Zitamaria” è bellissima e imbambolata, Nazzari è cinico e soltanto il tenente capisce che"qui non ci amano".
MEMORABILE: La battaglia tra le rocce rieccheggia le sparatorie del Far West.

Saintgifts 6/11/12 23:30 - 4098 commenti

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Esteticamente spettacolare, con un bianco nero che esalta la natura selvaggia dei luoghi e i suoi abitanti. Le piume dei bersaglieri, le nere sottane delle donne, i loro sguardi, le case di pietra... tutto sfruttato a dovere scenograficamente. Nella guerra tra briganti che approfittano del malcontento della popolazione verso i nuovi regnanti piemontesi e i bersaglieri del re si inserisce la scheggia impazzita dell'onore, onore meridionale. Raffa Raffa, nell'ubriacatura del potere, sembra aver scordato che certe cose non si fanno. Notevole.

Galbo 3/07/13 15:30 - 12380 commenti

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Non molti i film italiani dedicati al brigantaggio meritevoli di visione. Il brigante di Tacca del Lupo è uno di questi, non a caso diretto dl grande Germi che riesce a coniugare le esigenze spettacolari con un certo grado di approfondimento sociologico sull'argomento. Ottima la ricostruzione ambientale, con "sfruttamento" ottimale dei suggestivi scenari montani del Sud Italia. Attori ben scelti.

Daniela 20/04/16 00:39 - 12621 commenti

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Poco dopo l'unificazione, nel Sud bande armate fanno leva sul malcontento popolare per tasse e leva obbligatoria per compiere saccheggi e violenze di ogni tipo... Dopo aver militato fra i briganti, Amedeo Nazzari indossa la divisa di capitano dei bersaglieri per questo western nostrano in cui finiscono per darsi una mano ideali patriottici nordici e senso dell'onore meridionale. A parte l'epilogo troppo conciliante. il film è solido, spettacolare, soprattutto per come sa sfruttare magnificamente l'ambientazione fra monti e case di pietra, esaltata dal bel bn contrastato.
MEMORABILE: "Preferivo se tornavi morta!" E lei lo abbraccia (ma una padellata forte in testa era meglio)

Rufus68 7/11/18 21:58 - 3825 commenti

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Buon film avventuroso: parte alla grande con la dicotomia fra Urzì e l'inflessibile volontà del dovere di Nazzari. Prosegue su buoni livelli anche se lo snodo centrale (la vendetta per lo stupro) sembra riassumere un facile folclorismo e certi caratteri sono più abbozzati che resi memorabili nella loro tipizzazione. Eccellente, invece, l'uso del paesaggio, che fonda con originalità un tentativo di western all'italiana.

Rambo90 13/04/20 22:55 - 7675 commenti

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Molti echi del cinema western americano in questo bel film di Germi. La costruzione della storia ricorda alcune di Ford, mentre Nazzari sia per ruolo che per fisicità è un po' un Errol Flynn nostrano. L'abilità sta nel saper miscelare azione, dramma e anche una certa critica politica a un'unità d'Italia non da tutti voluta, senza annoiare ma anzi anche commuovendo genuinamente, in alcuni casi. Ottima la scelta delle location.

Nicola81 19/04/20 17:29 - 2840 commenti

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Uno dei primi film a occuparsi dell'altra faccia del Risorgimento, quella della ribellione delle popolazioni meridionali nei confronti degli "usurpatori" piemontesi. Ottimo nella ricostruzione ambientale, riuscito sul piano spettacolare, nella prima parte offre anche una discreta aderenza storica; poi irrompono la solita questione d'onore e un finale ingenuamente populista, preceduto però da una spettacolare battaglia. Nazzari, tipico ufficiale coraggioso ma incapace di comprendere il contesto, perde il confronto con l'astuzia sudista di Urzì.

Alex75 12/05/20 16:22 - 878 commenti

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Germi concilia ricostruzione storica e analisi sociologica della nascente “questione meridionale” con le esigenze dello spettacolo, strizzando l’occhio a suggestioni d’oltreoceano, valorizzando un Meridione arido e remoto che potrebbe essere il nostro West. Il brigante del titolo è una comparsa, continuamente evocata, in una guerra tra italiani in un’Italia non ancora fatta. Notevoli il comparto tecnico e il cast (nel quale il migliore è Urzì). Di valore, nonostante il finale deludente.
MEMORABILE: Il tricolore calpestato dal cavallo di Raffa Raffa; Il primo confronto tra Giordani e Siceli; Il genovese Tonin e il suo “mal de pansa”.

Giùan 11/07/20 10:14 - 4537 commenti

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Tre anni dopo In nome della legge, altro "western rurale" (stavolta di ambientazione lucana) per Germi. Le ambizioni storiografiche di autore e soggettisti (Fellini e Pinelli) si elevano cercando di inquadrare nella prospettiva del genere americano d'elezione (i richiami a Ford ma soprattutto a Curtiz e Walsh) il controverso fenomeno del brigantaggio, "tumore" borbonico della neonata Italia. Il film ha un bel crescendo confermando le ruvide ma epiche doti del regista, al netto di necessari schematismi e parziali ravvedimenti (l'atteggiamento di Nazzari verso il commissario di Urzì).
MEMORABILE: Il ritorno a casa di ZitaMaria (Cosetta Greco), "predata" dal brigante Raffa Raffa.

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Pessoa 5/12/20 08:51 - 2476 commenti

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Germi riprende con mano molto felice e qualche licenza la ricostruzione prerevisionista del fenomeno del brigantaggio dal bolognese Bacchelli. La sceneggiatura, firmata da nomi importanti, traccia linee narrative che portano al grande cinema, prontamente percorse da un cast di livello, con Nazzari che si conferma uno dei migliori attori italiani del dopoguerra. La confezione è molto curata con splendide location, montaggio serrato e la fotografia sublime di Leonida Barboni. Pur non sempre condivisibile nel messaggio, resta un prodotto d'autore, la cui visione è utile e importante.
MEMORABILE: Le scene d'azione, soprattutto nel combattimento finale fra briganti e soldati.

Noodles 24/01/21 22:38 - 2204 commenti

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Con l'Italia appena unita, i briganti restano fedeli ai Borboni e cercano di combattere le truppe piemontesi. Ma non hanno fatto i conti con Amedeo Nazzari, che non perde la sua aria piaciona neanche in questo film di guerra. La sua bravura però è innegabile e regge bene il film da protagonista. Nonostante sia datata, la pellicola non risente eccessivamente del naturale invecchiamento, restando brillante per tutta la sua durata grazie alle numerose azioni di guerra e i dialoghi impostati ma che si seguono facilmente. Belli gli scenari fotografati in bianco e nero. Finale folklorico.

B. Legnani 15/04/21 00:19 - 5523 commenti

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Impossibile non fare paralleli col genere western classico. Nel finale ci sono persino gli squilli di tomba e... "arrivano i nostri", come in Ombre rosse (e si potrebbe continuare). Se il film è solido nella sua conduzione, lamenta qua e là alcune cadute, come il finale eccessivo, con la fraternizzazione fra soldati e autoctoni, a cadaveri ancora caldi. Alla fine dei conti, non è ben chiaro cosa Germi volesse fare, forse troppe cose, cadendo qua e là nella retorica (l'incontro finale con Terra, ex-tenente borbonico). Nazzari secco come si conviene, bene Tozzi, intensissima la Greco.
MEMORABILE: Il futuro produttore Alfredo Bini, qui soldato toscano disonesto.

Reeves 22/11/23 08:10 - 2172 commenti

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Ennio Flaiano definiva questo film un southern, pensando (giustamente) che l'epopea del meridione potesse avere lo stesso potere evocativo che in America aveva il western. Qui Pietro Germi dimostra tutta la sua capacità di grande regista d'azione, conferendo al film una dignità che va molto oltre il conflitto tra neoborbonici e piemontesi. Una delle migliori interpretazioni di Amedeo Nazzari.
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  • Discussione Alex75 • 14/05/20 16:26
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Secondo Wikipedia, la figura di Raffa Raffa sarebbe vagamente ispirata a quella del brigante Carmine Crocco, che però ebbe una fine ben diversa rispetto a quella riservata a Raffa Raffa. Verrebbe più immediato pensare, invece, anche per assonanza, a Ninco Nanco (anche se quest'ultimo fu solo luogotenente di Crocco e non capo brigante).
  • Discussione Pessoa • 5/12/20 08:36
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Da segnalare l'esordio nel cinema come attore in un piccolo ruolo di Alfredo Bini, che sarà in seguito il lungimirante produttore di molti celebri film italiani, fra i quali quasi tutti i capolavori pasoliniani.
  • Discussione B. Legnani • 15/04/21 00:22
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Da segnalare l'esordio nel cinema come attore in un piccolo ruolo di Alfredo Bini, che sarà in seguito il lungimirante produttore di molti celebri film italiani, fra i quali quasi tutti i capolavori pasoliniani.

    Neppure tanto piccolo, il ruolo. Interpreta il soldato toscano.